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Diritti umani

Cause sociologiche dei genocidi e proposte — Sociological causes of genocides and proposals

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di emigrazione e di matrimoni

Cause sociologiche dei genocidi e proposte

Sergio Bevilacqua, Sociologo e Sociatra

Non vi è maggiore violenza sistemica di quella del genocidio. Esso mostra un livello di ostilità massimo, in termini di intensità anche superiore a quello della semplice guerra, poiché avviene per la specifica volontà di eliminare delle caratteristiche proprie della varietà della specie umana, sotto forma di elementi caratterizzanti una certa parte della sua popolazione, senza apparenti interessi opportunistici collegati, come accade normalmente con le guerre tra Stati, che si propongono spostamenti di valore, di potere o di facoltà da uno Stato all’altro.

Il genocidio è il tentativo di sradicare dalla specie umana alcuni suoi tratti distintivi, spesso identificati in un particolare patrimonio genetico differenziato con il nome di razza, popolo, cultura.

Secondo la psicanalisi e molte filosofie o religioni, l’essere umano è caratterizzato da aspetti sociali e coesivi, ma anche da fattori distruttivi e autodistruttivi (ostilità). Il genocidio rappresenta la massima espressione di tali seconde, patologiche espressioni. Le neuroscienze hanno meglio strutturato la biologia della coesione umana con la recente scoperta dell’esistenza di micro organi del sistema nervoso centrale umano, i “neuroni specchio”, che presidiano la ripulsa della violenza verso i propri simili. Ma il cervello umano e i suoi funzionamenti sono molto più estesi e sistemici e la semplice esistenza di questi neuroni caratteristici non è condizione sufficiente a impedire la violenza, anche organizzata e di massa.

Infatti, oltre i neuroni specchio, agisce l’esperienza, che è anche esperienza del loro funzionamento. I comportamenti criminali assassini agiscono in piena consapevolezza della ripulsa indotta da tali organi e, superandoli, superano i freni che l’organismo produce tramite i segnali da essi provenienti. Accade in certi organismi sociali criminali (bande, cosche mafiose, associazioni a delinquere di varie forme, ecc.) che le persone interessate dalla protezione propria dei neuroni specchio e delle conseguenti logiche di appartenenza, siano limitate a certi soggetti soltanto e, causa l’infrazione del loro principio generale, anche in modo meno forte che nei soggetti normali.

Il processo cognitivo relativo consiste nell’identificazione di elementi percettivi da eliminare (markers identitari) che qualificano il gruppo, società, razza da eliminare: colore della pelle, statura, fattori anagrafici, comportamenti, stili di vita, o altro. Raggiunta questa identificazione, la azione genocida deve strutturarsi su tre livelli prevalenti:

  1. Tecniche di identificazione, strumenti per effettuare la eliminazione, struttura operativa per la stessa, tempi e metodi della realizzazione
  2. Creazione delle condizioni individuali che consentono l’attuazione da parte di ciascun “ostile” dell’azione genocida
  3. Creazione di motivazioni teoriche e valoriali condivise (effetto psicologico di esaltazione di massa, imitazione, filosofie e sociologia deviata per sostenere la necessità dell’azione genocida).

Come fronteggiare per sempre tali fenomeni disumani non solo moralmente ma anche biologicamente? Le strade da percorrere sono numerose. Ne elenco di seguito alcune:

  1. Formazione fin dall’infanzia sul processo “Differenza-tolleranza-integrazione”, basato sullo studio delle differenze di cultura, civiltà e biologia proprio dell’umanità
  2. Iniziative specifiche di controllo e repressione di manifestazioni violente come bullismo e razzismo.
  3. Addestramento all’uso di sistemi di comunicazione globale per il dialogo tra culture diverse distribuite nel mondo
  4. Attenzione all’espressione delle forme di aggressività, legate a sindromi individuali di tipo biologico come gli eccessi di testosterone e adrenalina.
  5. Formazione antropologica culturale sulle varietà delle espressioni umane in termini di arte e cultura.

Il ruolo delle istituzioni formative e delle famiglie è centrale e fondamentale per liberare finalmente all’umanità di liberarsi da questo spettro sinistro che è la violenza di razza, genere e popolo.

Sociological causes of genocides and proposals

Sergio Bevilacqua, Sociologist and Sociatrist

There is no greater systemic violence than that of genocide. It exhibits a maximum level of hostility, in terms of intensity even greater than that of simple warfare, since it takes place because of the specific desire to eliminate characteristics peculiar to the variety of the human species, in the form of elements characterizing a certain part of its population, without apparent related opportunistic interests, as is normally the case with wars between states, which are proposed shifts of value, power or faculties from one state to another.

Genocide is the attempt to eradicate from the human species some of its distinctive traits, often identified in a particular differentiated genetic heritage as race, people, culture.

According to psychoanalysis and many philosophies or religions, human beings are characterized by social and cohesive aspects, but also by destructive and self-destructive factors (hostility). Genocide represents the highest expression of such second, pathological expressions. Neuroscience has better structured the biology of human cohesion with the recent discovery of the existence of micro organs in the human central nervous system, the “mirror neurons,” which preside over the repulse of violence toward one’s fellow human beings. But the human brain and its workings are much more extensive and systemic, and the mere existence of these characteristic neurons is not a sufficient condition to prevent violence, even organized and mass violence.

In fact, beyond mirror neurons, experience acts, which is also experience of their functioning. Murderous criminal behavior acts in full awareness of the repulsion induced by these organs and, by overcoming them, overcomes the brakes that the organism produces through signals from them. It happens in certain criminal social organisms (gangs, mafia gangs, criminal associations of various forms, etc.) that people affected by the protection proper to mirror neurons and the consequent logics of belonging, are limited to certain subjects only and, due to the infringement of their general principle, also less strongly than in normal subjects.

The relative cognitive process consists of identifying perceptual elements to be eliminated (identity markers) that qualify the group, society, race to be eliminated: skin color, stature, biographical factors, behavior, lifestyle, or other. Having achieved this identification, genocidal action must be structured on three prevailing levels:

  1. Techniques of identification, tools for carrying out the elimination, operational structure for the same, timing and methods of implementation
  2. Creation of individual conditions that enable the implementation by each “hostile” of the genocidal action
  3. Creation of shared theoretical and value motivations (psychological effect of mass exaltation, imitation, deviant philosophies and sociology to support the necessity of genocidal action).

How to cope forever with such inhumane phenomena not only morally but also biologically? The ways forward are numerous. I list some of them below:

  1. Training from childhood on the “Difference-tolerance-integration” process, based on the study of differences in culture, civilization and biology peculiar to humanity
  2. Specific initiatives to control and suppress violent manifestations such as bullying and racism.
  3. Training in the use of global communication systems for dialogue between different cultures distributed around the world
  4. Attention to the expression of forms of aggression, linked to individual biological syndromes such as excesses of testosterone and adrenaline.
  5. Cultural anthropological training on the varieties of human expressions in terms of art and culture.

The role of educational institutions and families is central and fundamental to finally free humanity from the sinister spectrum that is race, gender and people violence.

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