Attualità
La Lidu incontra Open Dialog Foundation: il clandestino non è un criminale
La riunione tra la Ong e la Lega italiana diritti dell’uomo evidenzia l’assenza di efficaci normative per i richiedenti asilo politico in alcuni Paesi europei.
Di Maria Vittoria Arpaia
Roma, 10 luglio – Stamattina, 10 luglio 2013, alle 11 presso la sede nazionale della Lidu in piazza D’Ara Coeli a Roma, si è svolto un incontro tra il presidente Alfredo Arpaia e una delegazione polacca dell’Open Dialog Foundation, Ong sui diritti umani. Arpaia ha parlato dei temi più scottanti in materia di diritti umani in questo momento: uno di questi è la criminalizzazione del clandestino.
Lo Stato deve saper affrontare il problema attraverso procedure adeguate, come il censimento degli stranieri entrati in Italia. La soluzione non può essere rimandarli nel loro paese d’origine. “Da sempre – ha ribadito il presidente – gli immigrati sono per noi una forza, una ricchezza. Bisogna informare l’apparato burocratico dello Stato sull’aggiornamento dei diritti umani”.
La delegazione di Open Dialog fa presente l’urgenza di agire sul caso di Alexandr Paplov, ex guardia del corpo kazaka, richiedente asilo politico in Spagna, che rischia di essere di estradato in Kazakistan, dove affronterà procedimenti penali a sfondo politico. Lo scorso aprile, alcuni avvocati dell’Ordine polacco si sono recati in Kazakistan per documentare i molti casi di abusi e per verificare il rispetto dei diritti umani nelle prigioni ed hanno riscontrato un’enorme corruzione. In quel territorio persino loro spesso non hanno accesso alla documentazione relativa ai propri clienti. L’unica pena assegnata è quella della reclusione a molti anni. “Vince la causa chi paga di più” dicono, evidenziando un palese fenomeno di corruzione che ha la meglio sul rispetto delle leggi. Open Dialog Foundation monitora molti casi di maltrattamenti nelle prigioni e uno dei suoi obiettivi è quello di diffondere tra cittadini dell’Unione Europea l’importanza di sostenere i diritti umani e la democrazia, non solo nei loro Paesi, ma anche nelle democrazie in via di sviluppo. L’incontro si è concluso con la piena disponibilità da parte del presidente Arpaia alla più completa collaborazione della Lidu.