Connect with us

Diritti umani

La dottrina pro ambiente di Sia Huni Kuin che dall’Amazzonia gira il mondo per salvarlo

Published

on

Tempo di lettura: 3 minuti

E’ terminata per il momento la mission europea di Sia Huni Kuin capo della tribù Kaxinawa in Amazzonia, che ritorna a casa con grandi progetti da condividere con l’Osservatorio Ambiente della Lidu onlus presieduto da Dania Scarfalloto Girard

Un invito subito accolto ed estremamente gradito quello che Dania Scarfalloto Girard, presidente Comitato Firenze della Lega Italiana dei Diritti dell‘Uomo e dell’Osservatorio Ambiente della stessa organizzazione, ha rivolto a Sia Huni Kuin capo della tribù Kaxinawa in Amazzonia in occasione della sua visita in Europa, con lo scopo di promuovere la bellezza della natura e la salvezza del mondo con semplici e piccoli accorgimenti. L’incontro, che ha avuto luogo durante la cerimonia di celebrazione del centenario della Lidu onlus a Firenze, è stato foriero di un nascente sodalizio tra Sia Huni Kuin capo tribù della più grande popolazione indigena dello stato brasiliano di Acre in Amazzonia, che negli ultimi mesi soffre per i continui incendi dolosi, e lo stesso Osservatorio Nazionale Ambiente presieduto dalla Scarfalloto Girard.

Ma, chi è in realtà Sia Huni Kuin e qual è il tenore della sua vita in Amazzonia?

Sono nato nella foresta e la mia prima educazione è arrivata dalla foresta, un mondo sconosciuto alla maggior parte della popolazione ‘civilizzata’, che offre spunti di riflessione che in realtà riguardano tutta l’umanità

Quante tribù ci sono nell’enorme territorio dell’Amazzonia?

Erano 450 ora sono 320, un numero in calo per i disastri legati alle ricchezze naturali che sono state saccheggiate. Molti infatti gli interessi economici delle tante multinazionali, come il disboscamento per la coltivazione intensiva della soia. Al primo punto del mio impegno è cercare di ridimensionare tutto questo, una lotta che conduco da molti anni.

Quali sono le azioni messe in campo per salvare l’Amazzonia?

Prima di tutto è giusto far capire al mondo che se l’Amazzonia muore anche il mondo circostante ne subirà i gravi effetti. Il compito che mi sono attribuito è quello di spiegare, raccontare cos’è la foresta, spiegare la cultura che la anima, riuscire a tradurre la conoscenza della foresta in amore per essa e per quello che racchiude al suo interno. La nostra è una storia molto antica, e non è casuale scegliere di continuare a vivere nella foresta. Se non ci sarà cura per il territorio della foresta amazzonica, tutto il clima a livello mondiale andrà in crisi, ed in Brasile ne stiamo già subendo gli effetti: il clima è già cambiato, ci sono lunghi periodi di siccità. Io insieme a molti capotribù abbiamo il compito di far conoscere quello che sta accadendo, per cercare soluzioni che, questo è uno degli scopi del mio viaggio in Europa, chiediamo anche alla saggezza degli europei. Infatti sono molto contento di essere ospite qui questa sera della presidente Dania Scarfalloto Girard, perché gli attivisti dei diritti umani sono i nostri alleati.

Da mesi ormai l’Amazzonia brucia a causa di roghi dolosi. Qual è il messaggio che lei come autorevole capo tribù vuole divulgare nel mondo?

Stare più nella natura crea rispetto e futuro, trasmettere questo come messaggio per riconsegnare un mondo come ci è stato donato per le generazioni future. E’ importante coltivare la tradizione, non dobbiamo dimenticare le nostre radici culturali, l’Amazzonia non è solo dei brasiliani, fa parte di tutti noi, è fonte di acqua. La preservazione dell’Amazzonia è fondamentale per tutti noi. La mutazione climatica è talmente evidente, basta stare un po’ al sole, e poi l’aumento delle piogge e le siccità con relativi incendi. E’ importante fare leva sulle tradizioni culturali di ogni gente per preservare la nostra vita. Sono molto grato per l’invito e che ci siano gli attivisti per i diritti umani, non bisogna perdersi d’animo, continuare a lottare pacificamente per l’amore, per la natura, per l’essere umano. Perché abbiamo tutti diritto alla salute ed a vivere in un ambiente salubre, la deturpazione della natura ci rende peggiori nel nostro animo.

Sia Huni Kuin, che con grande impegno dal 2014 gira l’Europa ed il mondo per far conoscere storia e tradizioni dell’Amazzonia, è un conoscitore degli effetti terapeutici di una serie di piante ed erbe presenti nel vasto territorio in cui abita ed uniche al mondo. La sua lezione è di importanza vitale: distruggere la Terra che ci ha consentito di esistere e vivere non può che portare alla nostra distruzione. Nella sua estrema semplicità utilizza anche il prodotto audiovisivo per far vedere la realtà del più grande polmone del mondo, l’Amazzonia, per insegnarci a rispettarlo ed a saperne trarre gli innumerevoli vantaggi per il genere umano.

Print Friendly, PDF & Email