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Cinema & Teatro

Ilenia Lazzarin, la splendida Viola di “Un posto al sole”

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Tempo di lettura: 7 minuti

Ilenia Lazzarin è l’attrice che dal 2001 interpreta il ruolo di Viola in “Un posto al sole” ed oggi ci racconta di se’ e del suo legame con la bellissima Napoli.

Di Francesca Rossetti

Ilenia Lazzarin è la bravissima attrice che dal 2001 interpreta il ruolo di Viola in “Un posto al sole” ed oggi ci racconta di se’ e del suo legame con la bellissima Napoli.

Ilenia, come nasce l’esperienza nel mondo della pubblicità e come sei arrivata sul set di “Un Posto al Sole”?

Ho iniziato a fare qualche pubblicità quando avevo 17 anni, mentre frequentavo la scuola per odontotecnico, poi da li’ è arrivata una fiction grossa per Rai Uno in 4 puntate che andarono poi in seconda serata, io ero la protagonista ed  il titolo era “Atlantis” con regia di Gilberto Squizzato, poi ci fu la fiction di Canale 5 con Sabrina Ferilli e Virna Lisi “Le ali della vita 2” e poi il provino a Milano per “Un posto al sole” e quindi a 18 anni e mezzo mi sono trasferita a Napoli ed ho iniziato questa esperienza.

Dalla campagna piemontese alla grande metropoli partenopea: come è avvenuto questo cambio di vita e in che modo la famiglia televisiva di “Un posto al sole” ti ha aiutato ad integrarti in questa nuova realtà?

No, non è dal Piemonte, io nasco in Lombardia, a Busto Arsizio (Va) e poi a 11 anni mi sono trasferita in Piemonte ma in realtà ero sempre comunque in provincia di Pavia, paradossalmente. Ho vissuto vicino a Vercelli, ho frequentato la scuola a Vercelli, quindi fino a 18 anni sono rimasta là. Come ti dicevo ho iniziato a lavorare a 17 anni a Milano, andavo e venivo da Milano, e poi a 18 anni e mezzo mi sono trasferita a Napoli. Il cambiamento in realtà è stato drastico perché non avevo mai abitato in città prima di allora, ho sempre abitato in campagna quando vivevo in Lombardia. Ho trascorso l’infanzia a casa dei nonni, sul Lago Maggiore in barca col nonno a pescare e fare i bagni, sempre in mezzo alla natura, spesso si andava in montagna, abbiamo frequentato tanto posti di natura. In Piemonte avevamo la casa in mezzo alla campagna, sul fiume Sesia, tra pioppeti e risaie, e quindi sono cresciuta come Heidi. Poi a 18 anni improvvisamente vado a vivere in città a Napoli ed i primi 2 anni è stato difficilissimo ma non per la città quanto per la popolarità, ho avuto un enorme stress psicologico perché non riuscivo ad abituarmi. Dopo 2 anni è nato l’amore, totale, completo per la città, ho iniziato a frequentarla con Claudia Ruffo che è diventata la mia migliore amica e  che interpreta Angela, la migliore amica di Viola, e quindi uscendo insieme mi ha fatto conoscere le bellezze della città e da li’ in poi amore folle e non me ne sono mai piu’ andata. Mi sono trasferita  2 anni a Miami, poi a Roma 1 anno, ho fatto un po’ dentro e un po’ fuori ma sono sempre tornata a casa e ora amo la città e i suoi abitanti alla follia, sono innamorata e spero di non andarmene mai, mi sposterò solo se il lavoro mi porterà per forza di cose fuori.

 

Quanto c’è di Ilenia in Viola e viceversa, in che cosa sono simili e in cosa diverse e cosa ti ha insegnato in tanti anni in cui la stai interpretando?

Ho dato tantissimo a Viola perché l’ho sempre vista molto diplomatica, molto tranquilla e paziente, spesso subisce scelte degli altri e per me è stato utile darle un po’ di grinta, che è quella che ha Ilenia. Per quanto riguarda Viola a Ilenia, sicuramente le ha dato un po’ di diplomazia, cosa che Ilenia non ha, perché è molto impulsiva e questo per certi versi è un vantaggio, una qualità e per altri è un difetto.

Con quali colleghi hai stretto maggiore amicizia e che frequenti anche al di fuori del set?

Sicuramente ho legato tantissimo con Claudia Ruffo, è la mia migliore amica, ma anche con Miriam Candurro, Patrizio Rispo, Marina Giulia Cavalli, quelli con cui giro di piu’. Con Paolo Romano c’è una bellissima amicizia, le persone con cui giro di piu’ sono quelle con cui esco anche la sera, Miriam ad esempio è una carissima amica che però sul set non incontro praticamente mai e questo è un caso strano.

Il rapporto con i fans ed il tuo impegno in CBM Italia Onlus con Patrizio che interpreta Raffaele

Con CBM e Patrizio siamo andati in Kenya nel 2011 e quel viaggio ci ha cambiato, ne avevamo fatto già uno insieme ad Haiti nel 2007, altra terra poverissima con bambini che muoiono di fame per strada, situazioni igienico sanitarie allucinanti, devastanti da come ci dicono gli operatori onlus, e quindi è sicuramente una cosa che ci ha segnato tantissimo e che ha cambiato il nostro modo di vedere la vita, il mondo e dove ci troviamo. Sicuramente ci ha unito perché tutte le campagne di CBM che possiamo fare le abbiamo fatte in teatro, concerto al buio, a Roma, a Milano, a Napoli, tutte le attività per richiamare il pubblico e sensibilizzarlo verso questi temi e chiedere poi fondi a chi volesse fare del bene attraverso i video di quello che abbiamo vissuto noi, un’esperienza indimenticabile che sicuramente voglio rivivere perché è facile farsi prendere di nuovo dal mondo nostro, occidentale, che è completamente diverso da quello che è il mondo nella sua completezza. Sicuramente ci porterò mio figlio quando sarà un po’ piu’ grande, per rendersi conto insomma di come va il mondo. E’ un’esperienza che credo tutti quanti dovrebbero fare almeno una volta nella vita.

Ti abbiamo visto nel film “When in Rome” con le gemelle Olsen e alla conduzione del format “Il contadino cerca moglie”: in che cosa sono diversi il set cinematografico e televisivo rispetto alla soap opera?

Fra set cinematografico e televisivo non cambia molto, semplicemente ci sono molte piu’ persone che lavorano con tempi molto piu’ dilatati sul set cinematografico, invece su quello della soap ci sono tempi strettissimi, pochi soldi e si vede, poche persone che ci lavorano, tutti fanno tutto, tutti cooperano per la realizzazione di un progetto, non c’è tempo e quindi è molto serrato come ritmo, come produzione ed anche come recitazione bisogna riuscire ad essere concentratissimi. Sul set di “When in Rome” avevamo tempi diversi, una preparazione diversa, un coach apposta per noi per la pronuncia, per gli attori, tempi larghissimi, ci si dedica molto di piu’ al lavoro che si fa. E’ chiaro che la differenza sostanziale è di budget e per quanto riguarda il set de “Il contadino cerca moglie” è un altro mondo, un altro lavoro, un altro pianeta, è come dire cosa hanno in comune l’idraulico e il meccanico, sono proprio 2 mestieri differenti. Condurre non è una cosa che si può studiare ed imparare, è una cosa bellissima che a me piace tantissimo ma è una cosa che ognuno deve avere dentro, soprattutto i vari linguaggi di comunicazione per la conduzione vera e propria che è quella in cui uno studia il testo e spiega il programma televisivo. Quello che ho fatto io era anche reality e quindi avevo a che fare con i concorrenti e li’ ci vuole una sorta di empatia, improvvisazione, perché all’improvviso alle nomination c’era chi piangeva, chi si arrabbiava, chi reagiva in un modo o nell’altro, la’ bisogna tenere in mano le redini della situazione e poi c’è il linguaggio narrativo, quando si racconta cosa è successo, la storia e tutto il resto. Non è detto che uno che sa condurre sappia recitare, infatti di solito quasi nessuno fa entrambe le cose:  Paolo Bonolis ad esempio sa condurre ma non sa recitare, chi di solito sa condurre conduce, chi sa recitare recita, poi ci sono casi incredibili e miracolosi tipo Serena Rossi che conduce, recita e canta ed è bravissima in tutto cio’ che fa.

Oltre a diverse fiction ti sei cimentata nel teatro con “Come sopravvivere ai lavori di casa”: che esperienza è stata?

Il teatro è una lavatrice per me, nel senso che è un’esperienza incredibile a livello umano ma è un turbinio, un vortice di emozioni, di fretta, di poco tempo, di adrenalina per il rapporto con il pubblico che non ha tempo per creare un rapporto con gli attori. Ho fatto 5 serate al teatro Diana di Napoli, stupendo, prestigioso, bellissimo lo spettacolo, da ammazzarsi dal ridere, ma avevo una paura infinita, l’adrenalina mi ha tolto 10 anni di vita e penso che sia anche questo un lavoro a parte perché chi fa l’attore di teatro fa un altro mestiere che non è né la conduzione né l’attore di cinema e soap opera o di televisione. E’ un lavoro ipersuperadrenalinico e bisogna avere per forza la passione molto sacrificante per i ritmi, i tempi, rimanevamo fino alle 2 – 3 di notte a fare prove, poi quando fai gli spettacoli in teatro vai a mangiare dopo e fai comunque tardissimo. In questo momento non lo potrei sicuramente fare, visti i ritmi che ho per il lavoro diurno, poi torno a casa e faccio giusto in tempo a far mangiare il bambino e a metterlo a letto e crollo anch’io con lui, anche perché spesso per “Un posto al sole” ci alziamo alle 5 – 6 del mattino. Non sarebbe una cosa che potrei fare ora e neanche quando Raul sarà piu’ grande perché sarò devastata.

Quali hobby coltivi nel tempo libero dalla recitazione e dalla famiglia?

Come hobby sicuramente leggo tantissimo, mi piace molto leggere ed è l’unica cosa che riesco a fare nel tempo “libero” dato che il ruolo di mamma mi assorbe tutto il tempo possibile ed immaginabile:  dal momento in cui finisco di lavorare penso subito al bambino, andarlo a prendere, a giocare con lui, a portarlo al parco e in spiaggia, a fargli fare nuoto, a farlo stare in mezzo alla natura e agli altri bambini e quindi socializzazione ed educazione principalmente, che è quello che ho studiato all’Università: tutto quello che so che è importante che il bambino faccia mi dedico a farglielo fare. Quando arrivo alla sera frantumata e distrutta da una giornata o lavorativa o col bambino lui si addormenta verso le 21.30 ed io leggo libri di psicologia infantile per la relazione con i bambini, ne ho letti tanti per aiutarmi a capire e a migliorarmi come mamma. Nessuna mamma sarà perfetta, però piu’ informazioni si hanno e meglio si può fare questo “mestiere” e poi libri di salute, alimentazione, ad esempio in questo periodo sto leggendo un libro su come guarire alla tiroide, sugli estratti ai succhi di frutta e verdura, come guarire attraverso gli alimenti giusti e fare del cibo la propria medicina, cosi come psicologia dell’amore, relazionale, amicale, libri di relazione alla famiglia, questi sono gli argomenti per me piu’ importanti. Qualche raro caso di qualche romanzo mi è capitato, ma non li amo tanto sia perché un po’ mi distraggono da quello che in realtà voglio imparare a prendere, capire, scoprire, sia perché se non sono avvincenti dopo poco mi annoiano e quindi vado a cose che mi interessano di piu’.

Un saluto a tutti i  lettori, un abbraccio grande

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