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Cinema & Teatro

“Faceva caldo. Io ero Ilaria Alpi”: il racconto della verità attraverso la realtà dei fatti

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Tempo di lettura: 4 minuti

Un emozionante spettacolo teatrale andato in scena dal 3 al 6 novembre presso il Teatro Lysistrata di Roma, in ricordo di Ilaria Alpi, la giornalista uccisa a Mogadiscio nel 1994. Magistralmente interpretato dall’attrice Tiziana Scrocca, con testo e regia a cura di una ancor più straordinaria di sempre Mila Moretti

di Giordana Fauci

Dal 3 al 6 novembre, presso il Teatro Lysistrata di Roma, in Via Amerigo Vespucci 40 – zona Testaccio –, è andato in scena Faceva Caldo. Io ero Ilaria Alpi, un’opera magistralmente interpretata da Tiziana Scrocca, con testo e regia a cura della straordinaria Mila Moretti.

Uno spettacolo destinato a rimanere nella memoria e nel cuore di chi ha avuto la fortuna di essere presente, in ricordo di Ilaria Alpi e Miran Herovatin, due coraggiosi giornalisti che, a seguito della scoperta di un losco traffico di armi, sono rimasti uccisi in Somalia. E, più precisamente, nella capitale, a Mogadiscio, nel 1994.

Mila Moretti

Due giornalisti oltretutto “sotto-pagati…” per una missione tanto pericolosa e di cui, ancor oggi, sono oscure le cause del massacro.

A raccontare i fatti è la stessa Ilaria, attraverso un lungo monologo che non potrà non catturare lo spettatore. Invero, dall’inizio alla fine.

Perché, al di là della evidente commozione di pochi colleghi – se non altro immediatamente dopo la tragedia –, ben poco si conosce ancor oggi in merito a tale eccidio.

Tiziana Scrocca

Certo è che Ilaria Alpi e Miran Herovatin erano due valenti professionisti, colpevoli solamente di “avere smascherato potenti…”: persone legate a nefandezze di ogni tipo e che, perciò, si sono inevitabilmente “adoperate…” pur di evitare che verità tanto scottanti emergessero.

Ancor più certo è che Ilaria Alpi e Miran Herovatin avevano una vita da vivere ancora. E, invece, hanno trovato la morte, proprio per aver svolto con onestà la loro professione. Anzi! “Missione…”. Perché Ilaria è morta all’età di soli 33 anni; Miran, invece, ne aveva 45 quando ha lasciato la giovane moglie ed il suo bimbo, orfano di appena 7.

Oltremodo certo, poi, che Ilaria e Miran hanno portato a termine in modo eccellente la loro missione di “inviati speciali…”, facendo emergere la realtà di fatti veritieri e, quindi, “indiscutibili ed inequivocabili…”.

Tiziana Scrocca

Fatti fin troppo documentati: “in taccuini e in video-camere…”, perché Ilaria, come pure il collega Miran, hanno inseguito la verità con “minuziose ricerche, logiche intuizioni e deduzioni certe…”.

Eppure, al termine di “un lavoro tanto meticoloso e certosino…”, non hanno ottenuto alcuna ricompensa, né riconoscimenti.

Di contro, dopo avere “aperto gli occhi ad altri…”, sono stati uccisi per, poi, essere “doverosamente commemorati…”.

Ecco perché è impossibile non giungere ad una conclusione ovvia… Ovvia per Ilaria ma anche per ogni spettatore: “non si può non provare vergogna verso il nostro Paese…” Perché non si può non riflettere su quante e quali verità nascondano Paesi quali l’Italia e la Somalia!

Ecco perché emerge quel che è sempre stato fin troppo evidente: perdite tanto ingiuste non possono che essere causate dal “vile e batterico denaro…”.

Il denaro: “Carta che non è, poi, così diversa da quella utilizzata da certi giornali…”.

Non certo da giornalisti come Ilaria e Miran, che hanno creduto nell’amore per la verità:

Verità che acceca, dopo molti piccoli passi condotti nel buio…”.

Perché professionisti onesti come Miran e Ilaria non erano – come qualcuno ha voluto far erroneamente credere – “fidanzati che hanno osato concedersi una vacanza in lande e deserti pericolosi e così sono andati incontro a morte certa…”.

Ilaria e Miran, in effetti, sono “apparsi in TV soltanto dopo la morte…”, perché prima sono stati impegnati a portare a termine la loro missione, facendo emergere verità, seppur “sepolte sotto quell’asfalto rovente…”.

Mila Moretti

Colleghi che non amavano “apparire eleganti e a mezzo busto…”. Anzi! Hanno preferito spendere l’intera vita a far emergere la realtà, senza l’uso di alcun’arma, se non i taccuini di cui, poi, sono stati “derubati…”, perché più potenti delle stesse armi.

Esseri umani muniti di semplici “sciarpe bianche e sandali di cuoio in quelle terre torride…”. Un uomo e una donna dotati di soli occhiali scuri per proteggersi dalla sabbia del deserto. Invero, a dispetto dei “signori della guerra… Pre-potenti più che potenti…”.

Anime assetate di verità sotto quei cieli azzurri, tra il nero di quei tanti visi e qualche raro sorriso, a rammentargli “l’ardore della franchezza…”.

Persone sì valide che “finanche dal letame si sono adoperate per far nascere fiori…”

ma che – loro malgrado – “hanno preso parte ad una caccia alla volpe in cui la stessa volpe ha avuto, alla fine, la meglio…”.

Poveri cristi che si sono prodigati per raccontare la verità a chi non la conosceva: “Una verità fatta di casseforti gonfie di nefandezze…”.

Del resto, si sa, “con gli anni tutto si appanna…”: si dimenticano addirittura le salme di chi è rientrato in Patria con “lacrime di sangue sulle tempie…”.

Col tempo non si rammenta neppure chi è stato in grado di far provare “il brivido della verità…”. Perché, alla fine, si insinuano compromessi finanche negli animi.

Talvolta, dunque, non resta altro se non un pensiero annebbiato verso chi è vissuto alla stregua di una meravigliosa “mariposa…” a cui sono state tarpate le ali e, invero, la voce, il cuore e l’animo.

Straordinarie farfalle come Ilaria Alpi che, alla fine, non possono fare altro che “costituirsi parte civile…”, avendo scoperto verità con “buona dose di coscienza incosciente…”.

Ma consoliamoci!

Vi sono situazioni in cui non serve affatto dire i nomi di coloro che si sono resi colpevoli.

Di contro, è più utile che tante e tali nefandezze non accadano più e si continui a combattere per far emergere il vero.

Un messaggio importante: “Raccontare la verità attraverso la realtà dei fatti…”.

Un desiderio immacolato: proprio come la sciarpa bianca da cui – non a caso! – mai si è separata fino alla morte Ilaria Alpi!

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