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FEDERICO PIRON ED I MACCHINARI BIOMEDICALI

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Di Francesca Rossetti
Federico Piron è un importante imprenditore veneto che lavora nel settore dei macchinari biomedicali: a lui la parola.
Chi è Federico Piron?
“Federico Piron classe 1965, padovano, dopo la Laurea in Giurisprudenza e un Master in Business Administration, ha intrapreso un percorso manageriale che lo ha portato in breve tempo a ricoprire posizioni apicali in grandi aziende, sino a ricoprire la carica di Direttore Marketing & Licensing del Gruppo Benetton; successivamente ha affrontato l’avventura imprenditoriale in diversi settori.”
Come nasce Khymeia e come nasce il Suo interesse per i macchinari biomedicali?
“Khymeia è nata sulla scorta di fondamentali studi condotti da mio fratello Lamberto, brillante ricercatore e apprezzatissimo neurologo, svolti presso l’MIT di Boston con il grande Prof. Emilio Bizzi, autorità mondiale assoluta nell’ambito delle scienze cognitive. Durante la sua permanenza a Boston, Lamberto e il Prof. Bizzi dimostrarono come nei pazienti colpiti da ictus fosse possibile indurre il sistema nervoso centrale ad attivare delle trasformazioni cellulari al fine di creare dei nuovi patterns motori, delle nuove sinapsi che andassero a vicariare i percorsi lesi a seguito della malattia. In particolare, verificarono come ciò fosse possibile, fornendo al sistema nervoso centrale le cosiddette “informazioni di ritorno aumentate” e pionieristicamente come la realtà virtuale fosse un ottimo strumento per raggiungere tale obiettivo.
Al suo rientro dagli USA, nel 1998 venne fondata Khymeia quale laboratorio di sviluppo e sperimentazione clinica di quegli studi. Nel 2011 un raro ed infausto male portò via Lamberto all’età di 48 anni. Fu allora che decisi di onorare il suo lavoro e trasformare quegli straordinari studi in concreti sistemi operativi a disposizione dei malati.”
Quali sono i suoi prodotti di punta?
“Oggi Khymeia sviluppa e produce sistemi medicali innovativi a forte caratterizzazione tecnologica, tra cui:
La famiglia di prodotti VRRS Virtual Reality Rehabilitation System.
Il tema della riabilitazione è oggi tra quelli maggiormente pressanti in termini quantitativi e di costi per tutti i sistemi sanitari nazionali. La auspicata maggior sopravvivenza dei soggetti a numerose patologie e il persistente aumento della vita media, evidenziano quale diretta conseguenza, una costante crescita della domanda di riabilitazione che spesso fatica a trovare una adeguata risposta.
Su tali premesse è stato sviluppato il dispositivo VRRS. Si tratta di una innovativa metodica basata sulla tecnologia della realtà virtuale sia per la riabilitazione nel centro clinico che per la teleriabilitazione a casa del paziente.
Attualmente il sistema è dotato di moduli utilizzati per la valutazione e il trattamento motorio neurologico; cognitivo; logopedico; stimolazione transcranica; riconoscimento facciale; posturale; rachide cervicale; monitoraggio cardio respiratorio, realtà virtuale immersiva; realtà virtuale aumentata, sinergie muscolari e muscolo scheletrico. I sistemi lavorano in rete tra di loro, pertanto è possibile utilizzare più sistemi contemporaneamente sia in sede che a qualunque distanza. Soprattutto, è il primo e ad oggi unico sistema al mondo che eroga da remoto la riabilitazione, anche motoria, direttamente a casa del paziente.
La famiglia di prodotti NEUROWAVE.
Si tratta di una innovativa piattaforma tecnologica “aperta” ed estremamente flessibile dedicata ai Gravi Disordini della Coscienza (Coma, Stati vegetativi e di Minima Coscienza), durante tutte le fasi del percorso del paziente. Attualmente, il tasso di errore nelle valutazioni differenziali di questi pazienti, ovvero quelle che stabiliscono se vi è una possibile aspettativa di risveglio, è superiore al 50 %.
In tale contesto, è stato sviluppato il NEUROWAVE; il sistema si occupa di erogare al paziente un ampio set di stimolazioni multisensoriali, tra cui anche quelle emotigene, cioè legate alla sfera personale del paziente come le voci dei propri cari, le canzoni preferite, le immagini famigliari ed altro; contestualmente ed in modalità sincronizzata, il sistema acquisisce tutti i segnali neuro biofisiologici e verifica se esiste una correlazione tra un determinato stimolo e un eventuale mutamento di qualche segnale neurofisiologico. L’obbiettivo è quello di verificare se esiste un canale di comunicazione “aperto” tra il paziente e l’ambiente esterno ed in tal caso, di attivare una riabilitazione stimolatoria intensiva focalizzata su quel canale. Anche il NEUROWAVE è un sistema che funziona in modalità networking.
La famiglia di prodotti OAK elderly care system
Il problema delle cadute degli anziani ha assunto proporzioni davvero importanti nei sistemi sanitari occidentali e ciò sempre in correlazione al costante allungamento della vita media ed alla conseguente maggiore fragilità dei soggetti coinvolti. Molto spesso i soggetti sani, una volta subita la caduta, divengono pazienti di carattere neurologico, poiché subentrano patologie legate alla depressione e a timori posturali.
Una possibile risposta per fronteggiare tale situazione è il dispositivo OAK, innovativo sistema integrato per la valutazione e la prevenzione dei rischi di caduta. Si è provveduto a digitalizzare in ambiente di realtà virtuale, i test di valutazione che si basano su scale internazionali, clinicamente e scientificamente convalidate. In tal modo, è possibile ottenere una valutazione estremamente accurata ed oggettiva del rischio di caduta. Inoltre, a seconda del tasso di rischio evidenziato dal test valutativo, il sistema si occupa di erogare un pacchetto specifico di esercizi per il soggetto, con l’obbiettivo di prevenire la caduta. Tali esercizi vengono, poi, svolti dai soggetti direttamente a casa, sotto il controllo diretto di un apposito dispositivo periferico che comunica in tempo reale con il centro clinico di riferimento.”
Come si realizzano gli effetti virtuali e quali benefici apportano ai malati?
“I vantaggi della realtà virtuale sono molteplici, tra cui quello di poter gestire, in un ambiente sicuro, i movimenti dei pazienti, ingrandendoli, trasformandoli, rappresentandoli con le modalità più efficaci per le patologie del paziente. Solo per fare un esempio, se un paziente colpito da ictus non riesce più a portare correttamente il bicchiere alla bocca, è possibile rappresentare in uno scenario virtuale una traiettoria “corretta” che il paziente deve emulare, nonostante il suo sistema nervoso centrale lo spingerebbe a fare un movimento diverso. Ebbene, con la ripetizione di questi gesti “forzati” è possibile “ripristinare” un percorso motorio corretto. In termini di efficacia, dopo molte lusinghiere pubblicazioni internazionali, è anche intervenuta la prestigiosa “REVIEW COCHRANE” a certificare l’efficacia riabilitativa della metodica.”
In quali ospedali sono presenti e quali malattie è possibile curare tramite essi?
“I sistemi Khymeia sono attualmente adottati come routine clinica dalla maggior parte dei centri di eccellenza riabilitativa in Italia.
Le problematiche affrontate da Khymeia con il sistema OAK sono quelle relative alla valutazione e prevenzione delle cadute nell’anziano. È di prossima uscita una importante pubblicazione circa la valutazione effettuata su 150 soggetti con il sistema OAK, da parte dell’Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano.
Le patologie affrontate con il NEUROWAVE sono quelle dei gravi disordini della coscienza; è con il NEUROWAVE che è stata trattata e condotta al progressivo risveglio la signora siciliana in coma da 4 anni a cui i media nazionali hanno dato di recente ampia evidenza.
Il sistema VRRS si occupa della riabilitazione lato sensu, incluso le patologie neurodegenerative quali Parkinson ed Alzheimer. Giusto quest’anno il Ministero della salute ha dato il via ad uno straordinario progetto della “Rete Neuroscienze Italiana IRCCS” con il quale verrà creato un server cloud su cui far convogliare protocolli riabilitativi condivisi dai centri appartenenti alla rete, al fine di individuare le “best practice” riabilitative di numerose patologie. Ebbene, la tecnologia scelta per l’esecuzione di tali protocolli è il VRRS.”
Quali sono i Paesi del mondo maggiormente all’avanguardia in questo settore?
“Nella Riabilitazione l’Italia gioca un ruolo di riferimento a livello internazionale, sia in termini di posizionamento tecnologico, che in termini di competenze cliniche. In questo specifico settore, il nostro Paese non ha nulla da invidiare a nessuno, anzi sempre più spesso il modello clinico e tecnologico Italiano viene preso ad esempio in molti sistemi sanitari di Paesi stranieri. Lo testimonia la sempre più frequente richiesta, da parte di Università e Ospedali stranieri, di ospitare corsi tenuti da docenti Italiani aventi ad oggetto le esperienze cliniche e di ricerca riabilitative del nostro Paese. Del resto, l’Italia è certamente un Paese che già da anni ha dovuto affrontare il tema della longevità della propria popolazione.”
Davvero molto in gamba il Dott. Piron e per informazioni http://khymeia.com/