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Federcontribuenti bacchetta le banche, basta prestiti a chi sparisce nel nulla

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 “Gli 007 italiani in una relazione depositata in parlamento parlano di società di investitori spregiudicati ( ed esteri ) che acquisiscono, senza una vera logica, startup italiane chiedendo prestiti alle banche per poi sparire nel nulla”.

di Romolo Martelloni

”Con 180 miliardi di euro di crediti deteriorati nella pancia delle nostre banche a dicembre 2018 si è continuato a concedere prestiti ad aziende indebitate o ad amici a cui non si può dire di no. È tempo si rendano pubblici questi nomi e si chieda ai cda delle banche di pagare di tasca propria i prestiti non rientrati. Gli 007 italiani in una relazione depositata in parlamento parlano di società di investitori spregiudicati ( ed esteri ) che acquisiscono, senza una vera logica, startup italiane chiedendo prestiti alle banche per poi sparire nel nulla”. E’ l’allarme lanciato da Federcontribuenti che punta il dito anche contro Banca d’Italia rea di ”mettere al banco degli imputati solo le famiglie italiane denunciando una esposizione lorda di 53 mld delle banche nei confronti delle famiglie”. Secondo Federcontribuenti: ”c’è da indagare su un dato però, perché questi 53 mld lordi diventano 30 miliardi al netto delle spese, ma le banche hanno garanzie per solo un 1 miliardo. Ogni cittadino sa quanto sia difficile ottenere un mutuo o un prestito senza dimostrare reali garanzie, come spiegano le banche questo scarso miliardo a garanzia?”.

I restanti miliardi le banche li hanno già impacchettati come crediti inesigibili e venduti al miglior offerente. Ma chi li compra? E Perchè?” si chiede l’associazione dei contribuenti e consumatori italiani rilevando che ”oramai si vende di tutto, mutui, debiti tributari ma a chi?”. ”Il denaro deve girare velocemente per non esplodere in scandali, commissariamenti o evitare acquisizioni. Lo sanno bene le banche come i grandi gruppi di finanziarie e allora – continua Federcontribuenti – preferiscono cedere i crediti deteriorati a società specializzate. In Italia ci vogliono sei o sette anni per recuperare un credito e allora si svendono interi pacchetti al 30% e la società che compra il credito ci guadagnerà fino al 60%. Vorremmo sapere i nomi dei debitori e le cifre esatte degli scambi perchè questa mala gestione resta a discapito di tutti i cittadini italiani che si vedono concedere – conclude – sempre meno prestiti e a tassi più alti»

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