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Arte & Cultura

Esce “I Duellanti” di Diego Minuti, il libro che racconta le eterne tensioni tra Roma e Parigi

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Dall’inizio della storia Italia e Francia hanno incrociato le spade e non hanno intenzione di smettere

di Romolo Martelloni

Due Paesi fratelli che però, da secoli, non perdono occasione per combattersi, e non solo con le parole. Dal massacro di francesi per mano del popolo siciliano che pose fine alla crudele occupazione dell’Isola al tentativo di De Gaulle di capitalizzare il ruolo di potenza vincitrice del secondo conflitto mondiale con l’annessione della Valle d’Aosta, al drammatico capitolo delle violenze dei soldati franco-marocchini che risalirono l’Italia, a partire dal 1943, seminando il terrore, sino ad arrivare ai raid dei grandi finanzieri francesi che si sono accaparrati molti dei più prestigiosi brand italiani. Tra le cose che, ciclicamente, tornano ad occupare porzioni più o meno piccole di giornali e notiziari televisivi ci sono certamente le beghe tra Italia e Francia, quasi che i due Paesi, che spesso si etichettano – parlando dei relativi rapporti – come fratelli, non abbiano di meglio da fare che attaccarsi l’un ‘altro. E non è cosa che accade da oggi o ieri, ma si rifà ad un sistema di relazioni che, da tempo immemore, sembra essere improntato alle recriminazioni, alle accuse, alle ripicche, agli sgarbi, a godere dell’altrui sconfitta. È partendo da questa considerazione che è nato ”I Duellanti” (Intermedia Edizioni di Isabella Gambini) che il suo autore, Diego Minuti, ha concepito non come un libro di storia o di analisi geopolitica, ma semplicemente con una narrazione, lieve o anche dai toni drammatici, a seconda degli episodi trattati, con cui  ha voluto fornire al lettore elementi utili per formarsi un’ idea anche in alternativa con il racconto che viene fatto di tali rapporti controversi (spessissimo), ma anche pronti ad intingersi nel miele della concordia

Non seguendo un filo temporale o per argomenti, Diego Minuti, che ha messo a frutto la sua militanza nel giornalismo, prima alla Gazzetta del Sud e poi una lunga carriera all’ Ansa (dalla cronaca dei più grandi eventi del crimine organizzato alle crisi internazionali, alla testimonianza diretta di fatti epocali, come le primavere arabe), racconta, ricorda, sottolinea, suggerisce, sempre sul filo di fatti che hanno contribuito a determinare tensione nei rapporti tra Roma e Parigi. Ed anche, per meglio dire, tra la Roma che si apprestava a diventare imperiale e l’insieme di tribù che abitavano quel che è oggi il territorio francese. In alcuni dei capitoli, l’autore, dopo avere raccontato fatti e circostanze, si concede una serie di considerazioni che possono diventare spunto di riflessioni, per certi versi anche poco praticate, come, ad esempio, il duro atto d’accusa che Diego Minuti formula – parlando delle violenze delle truppe coloniali marocchine in Italia e quindi condannandole per come giusto che sia – contro il comando francese, sia in termini politici che militari, che di quelle violenze fu nel contempo ispiratore, complice, inane testimone, sfacciato insabbiatore. Dove l’autore affonda il bisturi della critica nei confronti dell’atteggiamento tenuto dalla Francia nei riguardi dell’Italia è soprattutto la tormentata vicenda legata alla cosiddetta dottrina Mitterand con cui il presidente francese aprì le braccia ai terroristi rossi che si erano macchiati del sangue di decine di vittime, incurante delle proteste di Roma e della società civile italiana. 
Ne ”I Duellanti” Diego Minuti non si ferma alla Storia, che ha spesso visto il cammino dei due Paesi intrecciarsi anche drammaticamente, ma tocca anche aspetti spesso trascurati (arte, economia) ed eventi recentissimi (la crisi diplomatica tra Parigi e Roma, con il richiamo dell’ambasciatore francese in Italia, e le interferenze grilline nella politica interna dei transalpini) dei quali non s’è forse compresa appieno la gravità”.

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