Attualità
Cristiano Ronaldo viene in Italia e gli Italiani fuggono in Portogallo
Sono i pensionati che al mese prendono quattro-cinque volte meno di quanto CR7 guadagna in un minuto. Il contrasto ricorda il problema delle pensioni minime.
di Vito Nicola Lacerenza
Cristiano Ronaldo sta per indossare la maglia bianconera e sulla pagina web della “Juventus news” è riportato in modo dettagliato l’ammontare degli introiti del campione portoghese. Trenta milioni di euro l’anno, 2,5 milioni di euro al mese, 625 mila euro alla settimana, 89 mila 285 euro al giorno e 3 mila 720 euro al minuto. CR7, già da anni all’apice del successo, ha deciso di proseguire la sua brillante carriera calcistica in Italia, “il bel Paese” che moltissimi suoi cittadini pensionati non si possono più permettere. Sedicimila pensionati italiani, secondo l’ISTAT, sono espatriati negli ultimi 5 anni in Portogallo, il Paese natale di Cristiano Ronaldo. Rispetto a lui però i pensionati italiani non si sono trasferiti per percepire chissà quali somme di denaro. Al contrario, sono fuggiti in terra lusitana per salvare la loro modestissima pensione, che va in media dai 600 ai 1000 euro al mese, dall’aliquota IRPEF del 30%.
Una detrazione fiscale “letale” per il loro potere d’acquisto. «Per un appartamento di medie dimensioni pago 400 euro al mese.- ha spiegato Gian Franco di Domodossola, pensionato trasferitosi da alcuni anni a Lisbona con la moglie e il figlio- In Italia prendevo poco meno di 1000 euro di pensione con cui dovevo pagare tutte le tasse, gas e luce e l’acquisto di prodotti alimentari. Qui in Portogallo senza l’aliquota IRPEF prendo 1.200 euro di pensione e non devo nemmeno pagare tutte le tasse che pagavo in Italia. Ecco perché qui posso vivere dignitosamente. Gian Franco, come tutti i pensionati espatriati in Lusitania, gode dell’esenzione fiscale sulla pensione in quanto per le autorità locali è una persona che risiede almeno 183 giorni all’anno in Portogallo. Questo il numero di giorni necessari per trasformare il Portogallo nel “paradiso-rifugio” dei pensionati italiani, troppo poveri per vivere nel loro paese d’origine.