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Diritti umani

CORONAVIRUS: Emergenza Carcere

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La posizione della Lega Italiana dei Diritti dell’Uomo su la rivolta dei detenuti in tutto il Paese

Dilaga in tutta Italia la rivolta nelle carceri. Ormai in quasi trenta penitenziari italiani i detenuti sono in agitazione lamentando la paura del contagio dal coronavirus e protestando contro le misure adottate dal Governo per combattere l’emergenza. VI sono stati tre detenuti morti a Modena, sembra per overdose da psicofarmaci sottratti nell’infermeria e altri quattro deceduti in altri istituti, ma provenienti da Modena. Proteste si registrano oggi a S.Vittore, Pavia, Reggio Emilia, Rebibbia, Frosinone, Ucciardone. La rivolta più violenta è stata a Foggia dove alcuni detenuti hanno tentato l’evasione. Alcuni sono stati bloccati, altri sono riusciti a fuggire e ad allontanarsi rubando delle automobili. Il Ministro Bonafede ha tenuto a precisare che dovere dello Stato è tutelare la salute di chi lavora e vive nelle carceri e che, a tal fine, sono stati adottati i recenti provvedimenti come il limite ai colloqui fisici e la possibilità per i Magistrati di Sorveglianza di sospendere i permessi premio e la semilibertà, misure che valgono per i prossimi 15 giorni.  Ha ribadito, però, che ogni protesta attuata con violenza è da condannare e non porterà ad alcun risultato. Forse dietro le rivolte potrebbe esserci la criminalità organizzata perché la contemporaneità delle agitazioni lascia pensare che sia tutt’altro che un fenomeno spontaneo. La strategia in atto sembra approfittare delle difficoltà causate dall’emergenza sanitaria che favorisce le proteste con detenuti, che si barricano all’interno dei padiglioni, e appiccano il fuoco nelle celle, salgono sui tetti e tentano di scavalcare i cornicioni. Lo Stato deve quindi placare le rivolte in atto nelle carceri italiane rapidamente e con decisione conducendo i detenuti a quel senso di responsabilità assolutamente indispensabile, evitare che ci possano essere altre vittime, riportare la situazione alla calma per garantire quelle condizioni di umanità che la stessa Carta Costituzionale richiama.

Si deve da ultimo ricordare che il problema delle carceri italiane non è soltanto contingente, ma è di dimensioni più vaste e tempi più lunghi, e che ha comportato diverse condanne da parte dell’Europa per condizioni ”disumane”. Si fa riferimento al problema del sovraffollamento e della cronica carenza di Personale di Polizia Penitenziaria. Detenuti spesso vivono ammassati e contemporaneamente anche il personale di Polizia penitenziaria vive in condizioni di stress e rischio continuo. Di queste serie problematiche dovrà subito tener conto il Governo e trovare una soluzione ad una situazione incandescente e drammatica. Comunque in questo momento serve un forte senso di responsabilità da parte dei detenuti perché se all’interno del carcere ci fossero contagi la situazione diventerebbe veramente ingestibile.

La Lega italiana dei diritti dell’Uomo rivolge un pressante invito al Governo affinchè tuteli diritti umani e adotti le opportune e necessarie iniziative.

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