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Benzina: Federcontribuenti, l’onda anomala si abbatte sui prezzi

“Ogni volta che un automobilista si ferma alla stazione di servizio per un pieno da 55 litri, lo Stato si mette in tasca oltre 48 euro sul diesel e piu’ di 55 euro sulla benzina fra accise e Iva”.
di Romolo Martelloni
Si abbatte oggi sui prezzi dei carburanti alla pompa l’onda anomala scatenata sui mercati petroliferi dall’attacco all’Arabia Saudita dei giorni scorsi. Il Brent, intanto, ieri è tornato a scendere,quindi il ritocco dei prezzi potrebbe essere solo temporaneo. Azzardare previsioni è però complesso. Secondo l’abituale rilevazione di Staffetta Quotidiana, questa mattina Eni ha aumentato di due centesimi al litro i prezzi consigliati di benzina e gasolio. Stessa mossa per Tamoil, mentre Ip-Italiana Petroli ha deciso un aumento di tre cent al litro. E’ quanto afferma una nota dei consumatori italiani di Federcontribuenti nella quale si ricorda che dal 2000 circa in poi il prezzo della benzina ”è aumentato del 75 per cento circa. A pesare è l’impatto delle tasse che incidono per il 60 per cento abbondante sul prezzo al dettaglio della benzina e per il 60 per cento scarso per quello del gasolio: in pratica ogni volta che un automobilista si ferma alla stazione di servizio per un pieno da 55 litri, lo Stato si mette in tasca oltre 48 euro sul diesel e piu’ di 55 euro sulla benzina fra accise e Iva”.
Il prezzo della benzina in quasi tutte le situazioni, sottolinea Federcontribuenti, aumenta a livello internazionale quando aumenta il costo del petrolio. Ma quando sale il costo del petrolio, il costo della benzina aumenta lentamente, e quando scende il prezzo del petrolio, il prezzo della benzina scende lentamente. ”A incidere davvero parecchio in Italia sul costo finale – rileva la nota dei consumatori – sono in realtà le accise e l’Iva. Abbassando tasse e accise il costo a litro sarebbe più basso, simile ad altri Paesi europei, anche senza arrivare al “mitologico” 0,50 centesimi a litro (prezzo depurato da tasse e accise) . Anche all’estero sono pesanti le tasse sui carburanti, ma l’Italia resta in testa alla classifica per il peso fiscale a litro: circa 1 euro in più su ogni singolo litro”.