Attualità
Australia, un fumetto nega il diritto d’asilo: ‘nessuna speranza’ per i migranti
L’Australian Department of Immigration and Citizenship ha diffuso macabre vignette per scoraggiare viaggi della speranza della popolazione asiatica verso le coste australiane
Melbourne, 18 febbraio – Il governo di Tony Abbott continua a stupire per l’assoluta disattesa in termini di diritti umani, nei riguardi dei richiedenti asilo di provenienza asiatica che tentano di approdare sulla costa australiana a bordo di barconi fatiscenti. Dopo le controverse notizie secondo le quali la marina australiana tiene a bada con le armi imbarcazioni cariche di persone in fuga da regimi totalitari, respingendole al mittente, l’ultima trovata dell’Australian Department of Immigration and Citizenship per scoraggiare i migranti, è una storia a fumetto dedicata alla sorte che i boat people subiranno se tenteranno di entrare in Australia. Il racconto in vignette culmina con le immagini di richiedenti asilo che languono miseramente in campi pieni di zanzare, in cui campeggia la scritta ‘ Nessuna speranza. Non troveranno casa in Australia’. Un modo cinico e poco elegante per far capire, a persone che hanno un disperato bisogno di mettersi al riparo da conflitti, torture e persecuzioni, che la sorte che li aspetta in Australia è peggiore di quella da cui stanno fuggendo. Di fatto ogni richiedente asilo che arriva in Australia via mare è detenuto in un centro su isole esterne al paese per un periodo di tempo indefinito , senza accusa né processo . Non hanno idea di quando usciranno , non c’è una sentenza o un limite di tempo. Essi sono lasciati in uno stato di attesa perenne . Autolesionismo e suicidio dilagano in questi centri di detenzione e gli uomini che hanno fatto viaggi pericolosi con l’intento di portare la loro famiglia in salvo, restano immobilizzati in carcere, mentre la loro famiglia rimane in pericolo. I rifugiati che arrivano via mare sono per la maggioranza i Tamil dello Sri Lanka, in fuga da una sanguinosa guerra civile ed una pulizia etnica, gli Hazara dal Pakistan e dall’Afghanistan, una minoranza etnica perseguitata, gli iraniani che hanno sofferto persecuzioni ed i vietnamiti perseguitati per ragioni politiche o religiose. I Centri di detenzione esteri in Manus Island e Nauru, veri lager, sono stati riaperti. Capita anche che le madri siano separate per alcuni periodi dai loro figli. Razzismo e xenophobia sono prevalentemente diffusi e rafforzati dal governo conservatore. Una recente ricerca ha rivelato come gli atteggiamenti negativi nei confronti dei richiedenti asilo sono basati su false credenze della popolazione australiana. Gli atteggiamenti della gente sarebbero diversi se le persone fossero informate correttamente ed istruite sul tema. Il governo cerca di proposito di disumanizzare i richiedenti asilo, come quando divulgò la falsa notizia che tali persone gettavano i figli dai barconi. Anche per questo i centri di detenzione sono costruiti in luoghi isolati con difficile accesso . Questo per impedire che il lato umano della storia dei richiedenti asilo possa raggiungere la coscienza pubblica. Eppure Indonesia, Vietnam, Cambogia Bali e Thailandia sono le mete preferite dal turista australiano, che andandoci in vacanza può toccare con mano il mite carattere di quelle popolazioni. ‘ Quando sono arrivata a Bali, – racconta Fausta, una giovane italiana con il visa student per l’Australia, – mi è stato detto di non dire che arrivavo da Melbourne. Questo perché gli australiani qui sono malvisti per il trattamento che riservano ai migranti che arrivano dal mare’. Nel futuro potrebbe accadere che per reazione ad una politica migratoria così violenta e cinica, questi paesi decidano di bloccare a loro volta gli arrivi dall’Australia.