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AUKUS: l’arte della Pace… o una nuova Guerra Fredda? — AUKUS: the art of Peace…. or a new cold War?

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di emigrazione e di matrimoni

AUKUS: l’arte della Pace… o una nuova Guerra Fredda?

di Markus Forward

 

Rimaniamo in tema di ‘Arte della Guerra’, poiché lo scorso 15 settembre è stato firmato AUKUS, acronimo che sta per Australia, UK e USA. Accordo negoziato in gran segreto, per dimostrare che i segreti possono essere effettivamente mantenuti, si basa su una collaborazione tecnologica generica ancora più stretta dalla cyber-security all’intelligenza artificiale, ma quello che ha davvero colpito è l’accordo che la base navale di Perth può iniziare a impiegare presto (entro 18 mesi circa) sottomarini basati sia sulla classe americana Virginia che sulla classe britannica Astute. La particolarità sta nel fatto che stiamo parlando di sottomarini nucleari. L’importanza della propulsione nucleare è che consente ai sottomarini un’autonomia molto maggiore, in modo da poter aggirare in sicurezza le “nove linee” unilaterali cinesi, con la possibilità di nascondersi in acque profonde, ad es. intorno a Taiwan per oltre due mesi, la durata delle scorte alimentari. Il messaggio è chiaro: la capacità di puntare e circondare la Cina da Malacca alle Filippine, con quest’ultimo Paese nuovamente dalla parte degli Stati Uniti, dopo un iniziale slittamento verso la Cina in cambio di promesse di investimento mai mantenute, ma anche per l’estrema opposizione sia dell’élite che della popolazione all’invasività del drago (i filippini hanno rifiutato il vaccino anti-covid cinese per sfiducia). 

Nel periodo di ricerca per dettagliare le specifiche e la costruzione dei sottomarini, gli australiani ne noleggeranno un paio di classe Virginia per consentire l’addestramento della propria marina e per riattrezzare i porti in modo che la marina americana possa attraccare lì. Il giorno dopo la firma del trattato AUKUS, è stato annunciato un successivo aumento significativo della presenza militare statunitense sia all’interno che nei dintorni di OZ. Nello stesso giorno anche la Cina ha fatto una contromossa, chiedendo formalmente di aderire al Comprehensive and Progrssive Ageement for Trans-Pacific Partenership (CPTPP), la nuova versione promossa da Australia e Giappone dell’accordo tra le nazioni del Pacifico precedentemente denominato TPP da cui gli Usa di Trump si ritirano. Una mossa più isterica che altro, dal momento che il regime cinese non corrisponde agli obiettivi di trasparenza richiesti sia rispetto alle leggi sul lavoro che nei confronti delle aziende statali (che Taiwan a sua volta ha subito applicate). 

In effetti, il messaggio degli Stati Uniti sembra essere passato. E se i sottomarini nucleari non trasportano necessariamente missili nucleari, tuttavia, il combustibile dei reattori – uranio altamente arricchito – sarà fornito da altri ed è dello stesso tipo di quello utilizzato per fabbricare bombe. L’Australia si troverà in una situazione unica tra gli stati senza armi nucleari all’interno dei firmatari del Trattato di non proliferazione (NPT). A completare il quadro del nuovo ‘teatro’ della deterrenza c’è il fatto stesso del vasto territorio australiano che diventa la base logistica americana in Asia-Pacifico. Un ‘balzo in avanti’ rispetto alla precedente struttura USA basata sulle varie isole del Pacifico, dalle Hawai a Okinawa. Inoltre, consideriamo come AUKUS si integra sia con il recente patto di condivisione dell’intelligence ‘Five Eyes’, che oltre a questi tre paesi include anche Canada e Nuova Zelanda, sia con il QUAD tra USA, Australia, India e Giappone, un gruppo diplomatico di 14 anni con poche prove fino ad oggi. 

L'”Arte della Guerra” insegna a non combattere contro le alleanze globali. Precisando che non bisogna favorire il loro rafforzamento, ma mantenere la fiducia in sè stessi e terrorizzare l’avversario. Sembra che il regime cinese sia fuori da tutte e tre le specifiche: saggio e meglio seguire le istruzioni di cui sopra. 

 

di emigrazione e di matrimoni

AUKUS: the art of Peace…. or a new cold War?

by Markus Forward

 

We remain on the matter of the ‘Art of War’, since last September 15th AUKUS, an acronym that stands for Australia, UK and USA, was signed. Agreement negotiated in great secrecy, to demonstrate that secrets can actually be maintained, it is based on an even closer generic technological collaboration from cyber-security to artificial intelligence, but what has really hit is the deal that the Perth naval base can begin to employ soon (within 18 about months) submarines based on both the American Virginia-class and the British Astute-class.The peculiarity lies in the fact that we are talking about nuclear submarines. The importance of nuclear propulsion is that it allows the subs  much greater autonomy, so that it can safely bypass the Chinese unilateral ‘nine-dash lines’, with the possibility of hiding in deep waters, e.g. around Taiwan for over two months, the duration of food stocks. The message is clear: the ability to point and surround China from Malacca to the Philippines, with the latter country again on the US side, after an initial slip towards China in exchange for never kept investment promises, but also for extreme opposition by both the elite and the popolation to the invasiveness of the dragon (the Filipinos refused the Chinese anti-covid vaccine for lack of trust). 

In the scoping period to detailed the subs’ specifications and construction, the Australians will rent a pair of Virginia-class to allow the training of their own navy and to re-equip the ports so that the American navy can dock there. The day after the signing of the AUKUS treaty, a next significant increase in US military presence both in and around OZ was announced. On the same day, China also made a counter move, formally asking to join the Comprehensive and Progrssive Ageement for Trans-Pacific Partenership (CPTPP), the new version promoted by Australia and Japan of the agreement between the Pacific nations previously called TPP by which Trump’s US withdrew. A more hysteric move than anything else, since the Chinese regime does not match the required transparency objectives both with respect to labor laws and in relation to the state-own companies (Taiwan in turn immediately applied). 

In fact, the US message appears to have passed. And if nuclear submarines do not necessarily carry nuclear missiles, nevertheless, the fuel of the reactors – highly enriched uranium – will be supplied by others and is of the same type as the one used to make bombs. Australia will be in a unique situation among states without nuclear weapons within the signatories to the Non-Proliferation Treaty (NPT). To complete the picture of the new ‘theater’ of deterrence there is the very fact of the vast Australian territory which becomes the American logistic base in Asia-Pacific. A ‘leap forward’ compared to the previous USA structure based on the various Pacific islands, from Hawai to Okinawa. Moreover, Let’s consider how AUKUS integrates either with the recent ‘Five Eyes’ intelligence-sharing pact, which in addition to these three countries also includes Canada and New Zealand, or with the QUAD between USA, Australia, India and Japan, a 14-year-old diplomatic grouping in little evidence to date. 

The ‘Art of War’ instructs on not fighting against global alliances. Specifing that one must not favor their strengthening, but keep self-confidence and terrify the opponent. It seems that the Chinese regime is out of all the three specifications: wise and better follow the instruction above. 

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