Cinema & Teatro
Al via la XVI edizione del Silvano Toti Globe Theatre di Villa Borghese

Nel corso della presentazione Proietti ha espresso soddisfazione per il trend in i crescita del Globe che si è attestata l’anno scorso sulle 63.000 presenze diventando nel corso di questi anni una realtà importante, nonostante la situazione attuale in cui versa il teatro italiano.
di Andrea Cavazzini
Oggi pomeriggio alla presenza del direttore artistico Gigi Proietti, dell’assessore alla Crescita Culturale Luca Bergamo, della presidente della Fondazione Silvano Toti professoressa Maria Teresa Toti, del Presidente del Teatro di Roma Emanuele Bevilacqua e del direttore del Teatro di Roma, Giorgio Barberio Corsetti è stata inaugurata la sedicesima edizione della stagione estiva del Globe, il teatro elisabettiano inaugurato nel 2003 incastonato nella suggestiva cornice del Parco di Villa Borghese e virtualmente gemellato con il piu noto Globe di Londra di cui riproduce la pianta ad “O”.
Nel corso della presentazione Proietti ha espresso soddisfazione per il trend in i crescita del Globe che si è attestata l’anno scorso sulle 63.000 presenze diventando nel corso di questi anni una realtà importante, nonostante la situazione attuale in cui versa il teatro italiano. Il dato incontrovertibile è che c’e un pubblico attento al teatro, soprattutto al teatro d’arte o di repertorio, basta pensare ai cosiddetti teatri di cintura come il Torbellamonaca, esempio di lungimirante gestione.
Altro elemento di soddisfazione è quello di essere riusciti a pagare artisti e maestranze senza ritardi(forse una velata polemica con qualche noto teatro romano?…), e Proietti giustamente ha ricordato che il lavoro dell’attore è un lavoro per quanto affascinante fondato sulla precarietà, “a tempo terminato”: una volta finito lo spettacolo, l’unica forma di sussistenza è dato dallo spettacolo al quale si è lavorato. Naturalmente sostiene il direttore artistico non è impossibile attivare un circolo virtuoso dei pagamenti, ma bisogna riuscire a fare sistema, lavorare su dei progetti tra compagnie e istituzioni. Certi criteri produttivi andrebbero reinventati ha puntualizzato il direttore artistico.
Il presidente Bevilacqua ha invece ricordato come l’avvento dei social ci ha proiettato nell’era della disattenzione. La quantità di informazioni che dobbiamo gestire porta inevitabilmente ad un abbassamento dell’attenzione; un invito quindi a “prestare orecchio” e alzare l’attenzione verso il sistema teatro utilizzando proprio un artificio retorico caro a Shakespeare dobbiamo cercare di prestare orecchio, come invitava Marcantonio durante l’orazione funebre nel Giulio Cesare.
La professoressa Toti invece si è soffermata sui giovani invitandoli a venire al Globe, a viverlo , a cercare la loro strada sempre e comunque e pensando alla O allungata del Globe e quindi al mondo, se tutti i ragazzi potessero stare intorno a questo globo ogni sera e capire tutto quello che Shakespeare vuole dire loro, farebbero un grosso salto in avanti perche il Globe rappresenta un importante riferimento di crescita culturale.
Luca Bergamo infine nel ringraziare Gigi Proietti per l’energia profusa che riesce a trasformare eventi come il Globe in momenti di grande godimento, si è soffermato sui numeri che raccontano la costante grande crescita del Globe che rappresenta motivo di vanto e di orgoglio per la città di Roma che è riuscita a catalizzare, grazie a tutti gli appuntamenti culturali (Teatri in Comune, Palazzo delle Esposizioni, Auditorium ecc) ai quali partecipa l’amministrazione comunale nei primi tre mesi dell’anno, oltre 500,000 spettatori senza tener conto dei musei.