Arte & Cultura
A Lampedusa non ci sono libri: si mobilita il popolo del web
Lampedusa. Da twitter lanciato un appello «Inviateci libri, qui non abbiamo neanche una biblioteca»
Roma, 30 luglio – «Lampedusa non ha una biblioteca e neppure un negozio dove potere acquistare libri. Voi ci vivreste mai in una città dove non è possibile comprare libri? Io non ci credo! Quindi se in giro per casa avete libri, di qualsiasi genere, che non leggete o avere già letto e di cui volete sbarazzarvi, aderite all’iniziativa». Ecco l’indirizzo: “Donazione dei libri per la prossima apertura della Biblioteca Ibby di Lampedusa Via Cameroni, 92010 Lampedusa (AG)”, è l’appello rivolto al popolo del web dal sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini. E pensare che i lampedusani sono i più generosi e tolleranti tra gli italiani e di certo l’estate è il periodo in cui la loro pazienza è messa a più dura prova, per l’arrivo con maggior frequenza di barconi carichi di migranti, complice la bella stagione. Eppure sull’isola non c’è un ospedale, solo un ambulatorio e anche l’acqua scarseggia. Dopo quest’appello accorato si scopre che a Lampedusa non c’è neanche una biblioteca e quindi loro, i lampedusani, con una serie di tweet in cui l’hashtag è #lampedusalegge, chiedono con grande semplicità libri, anche usati. «L’idea ci è venuta qualche mese fa – ha spiegato il sindaco all’agenzia Adnkronos – quante volte siamo costretti a recarci sulla terraferma per comprare un libro. Così ho pensato di lanciare un appello». L’isola più famosa d’Italia per le cronache giornalistiche sugli arrivi dei migranti, ha avuto bisogno di un tweet per accendere l’attenzione su un legittimo bisogno di cultura.