Attualità
Integratori alimentari, Italia primo Paese in Europa per le vendite
La categoria maggiormente acquistata è quella delle vitamine, che ha fatto registrare vendite pari a 2 miliardi di euro.
Roma, 21 Giugno – Secondo i dati emersi dalla ricerca Euromonitor international’s passport per FederSalus, presentati oggi a Senago (Milano) in occasione della XIV Conventione nazionale dell’Associazione italiana più rappresentativa del settore degli integratori alimentari, nel 2012 proprio gli integratori hanno sviluppato un valore pari a 7,5 miliardi di euro in Europa occidentale, con una crescita dell’1,5% rispetto al 2011. In questo contesto l’Italia risulta essere il primo paese nelle vendite di integratori e vitamine, con una quota a valore che supera 1,6 miliardi di euro. La categoria maggiormente acquistata è quella delle vitamine, che ha fatto registrare vendite pari a 2 miliardi di euro, con una crescita dell’1% nel periodo 2007-2012: oltre 1,2 miliardi di euro derivano dalla vendita di multivitaminici. La Farmacia e la Parafarmacia si confermano i canali di acquisto privilegiati, con una quota a valore pari al 62%, mentre nella Gdo si effettua il 21% delle vendite. Inizia ad assumere un certo rilievo la vendita su canali non tradizionali come internet, che raggiunge quota 17% e mostra un trend in costante crescita.
Nello specifico contesto nazionale, i dati positivi di mercato rilevati sono giustificati dalla costante attenzione verso la salute, che si sostanzia nella messa in pratica di strategie per mantenere e migliorare lo stato di benessere, tra cui l’adozione di comportamenti/stili di vita salutari e l’utilizzo di integratori. Lo rileva l’indagine “La ricerca di benessere e il ruolo della farmacia. Le prospettive per le aziende che operano nel mondo della salute”, realizzata da GfK Eurisko per FederSalus. Ben 3 italiani su 4 affermano, infatti, di aver fatto ricorso nel corso dell’anno ad almeno un prodotto/integratore per il benessere personale e per gestire piccoli disturbi.
Il medico e il farmacista si confermano gli influenti principali nella scelta dell’integratore. In particolare, al momento dell’acquisto in farmacia, l’attenzione del consumatore non è soltanto focalizzata sul prodotto da comprare, ma sul processo e sull’esperienza di acquisto, che diviene un momento per prendersi cura di sé e per realizzare il proprio progetto di salute, innescando un confronto con il farmacista per acquisire nuove competenze sulla propria salute e sull’integratore selezionato. Sapere, essere consapevoli, saper scegliere e confrontare i prodotti, insomma sentirsi competenti, sono aspetti di un nuovo modello di consumo che già viene messo in atto al di fuori del mondo della salute, e si intreccia alla ricerca di notizie sul web: ben il 65% di chi naviga regolarmente su internet, infatti, si affida alla rete per reperire informazioni sulla salute.
“Le ricerche Euromonitor international e GfK Eurisko confermano la dinamicità del settore degli integratori, sostenuto dalla fiducia del consumatore che riguarda l’intera Europa oltre che l’Italia. Da qui l’opportunità di costruire un confronto sulle esperienze di altri Paesi, in un contesto mutato dalla crisi economica che interessa l’intero continente europeo. – spiega Marco Fiorani, presidente FederSalus – Il tema che più pone delle incognite alle imprese e ai consumatori riguarda le indicazioni d’uso dei prodotti a base vegetale, tutt’ora posti in ‘sospensione di giudizio’ dalle istituzioni europee, e su cui la collaborazione tra FederSalus e alcune associazioni europee ha portato alla definizione di un Documento di consenso a sostegno della tradizione d’uso per il loro riconoscimento.”
FederSalus ha intrapreso una serie di iniziative verso le istituzioni nazionali ed europee rispetto ai Regolamenti Europei 1924/06 e 432/2012 che disciplinano le indicazioni nutrizionali e salutiste applicate agli integratori alimentari, i cosiddetti ‘claims’: la redazione nel 2007 di un lavoro sulle evidenze scientifiche della lista di piante ammesse dal ministero poi trasmesso alla Commissione UE, il deposito al Mediatore Europeo nel 2010 di un ricorso contro la procedura di vaglio ed approvazione degli Health Claims, il ricorso nel settembre 2012 alla Corte di Giustizia UE contro i Regolamenti CE 1924/06 e 432/12 insieme a altre associazioni europee – Health food manufacturer’s association (Hfma) e Natuur & gezonheids producten nederland (Npn) – per tutelare il consumatore ed eludere il rischio di una erronea attuazione del Regolamento. Lo scorso gennaio ha inoltre inviato una lettera al Commissario UE per la Salute, Tonio Borg, riassumendo le proprie posizioni sulle modalità per gestire gli aspetti relativi a qualità, sicurezza e corretta comunicazione delle indicazioni d’uso delle sostanze vegetali ai consumatori. Da ultimo, lo scorso aprile FederSalus ha contribuito a definire un Documento di Consenso sulle Indicazioni salutistiche relative ai Botanicals, in collaborazione con le omologhe associazioni di Spagna (Afepadi), Francia (Synadiet), Belgio (Naredi), Portogallo (Apard) e Grecia (Afim).