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Diritti umani

UNICEF/Settimana mondiale per le Vaccinazioni (24 – 30 aprile): ogni anno 19,4 milioni di bambini esclusi da vaccinazioni complete

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 Ogni anno, 19,4 milioni di bambini nel mondo rimangono esclusi da vaccinazioni complete;  Circa due terzi di tutti i bambini non vaccinati vivono in paesi colpiti da conflitti;  1,5 milioni di bambini muoiono ancora ogni anno per malattie prevenibili con vaccini.

 

Nel 2016 L’UNICEF ha fornito, in circa 100 paesi, 2,5 miliardi di dosi di vaccini ai bambini, raggiungendo circa la metà dei bambini sotto i 5 anni nel mondo. Questi dati, rilasciati durante la Settimana Mondiale per le Vaccinazioni, rendono l’UNICEF il più grande acquirente al mondo di vaccini per i bambini.

Nigeria, Pakistan e Afghanistan, gli ultimi tre paesi in cui la poliomielite rimane endemica, hanno ricevuto un maggior numero di dosi di vaccini rispetto a ogni altro paese: circa 450 milioni per i bambini in Nigeria, 395 milioni in Pakistan e oltre 150 milioni in Afghanistan. L’UNICEF è la maggiore agenzia per la fornitura di vaccini della Global Polio Eradication Initiative.

L’accesso alle vaccinazioni ha portato a un forte calo delle morti di bambini sotto i 5 anni per malattie prevenibili con un vaccino, e ha portato il mondo più vicino all’eliminazione della poliomielite. Fra il 2000 e il 2015, il numero di bambini sotto i 5 anni deceduti a causa di morbillo è diminuito dell’85% e le morti causate da tetano neonatale sono diminuite dell’83%.  Inoltre, nello stesso periodo, una parte del calo del 47% delle morti per polmonite e del 57% di quello per diarrea è attribuibile alle vaccinazioni.

Ma si stima ancora che, ogni anno, 19,4 milioni di bambini nel mondo rimangono esclusi da vaccinazioni complete. Circa due terzi di tutti i bambini non vaccinati vivono in paesi colpiti da conflitti. Inoltre, a causa di un sistema sanitario debole, povertà e disuguaglianze sociali, 1 bambino su 5 sotto i cinque anni non è ancora raggiunto da vaccini salvavita.

“Tutti i bambini, non importa dove essi vivono o le condizioni in cui si trovano, hanno il diritto di sopravvivere e di crescere sani, al sicuro da malattie letali,” ha dichiarato il dott. Robin Nandy, Responsabile per le Vaccinazioni dell’UNICEF. “Dal 1990, le vaccinazioni sono state una delle ragioni principali della consistente diminuzione della mortalità infantile. Ma, nonostante questi progressi, 1,5 milioni di bambini muoiono ancora ogni anno per malattie prevenibili con vaccini.”

Persistono le disuguaglianze fra i bambini ricchi e quelli poveri: nei paesi in cui si verifica l’80% delle morti sotto i 5 anni nel mondo, oltre la metà dei bambini più poveri non sono completamente vaccinati. A livello mondiale, i bambini più poveri hanno una probabilità quasi due volte maggiore di morire prima dei 5 anni rispetto ai più ricchi.

“Oltre ai bambini che vivono nelle comunità rurali, dove l’accesso ai servizi è limitato, un numero sempre maggiore di bambini che vivono in città sovraffollate e gli abitanti dei quartieri più poveri rimangono esclusi da vaccinazioni vitali,” ha continuato Nandy. “Sovraffollamento, povertà, scarse condizioni igienico-sanitarie, alimentazione e assistenza sanitaria inadeguata hanno aumentato il rischio di contrarre malattie come polmonite, diarrea e morbillo in queste comunità; malattie facilmente prevenibili con vaccinazioni.”

Secondo l’UNICEF si stima che, entro il 2030, 1 persona su 4 vivrà in comunità urbane povere, principalmente in Africa e in Asia, per questa ragione bisogna adattare gli investimenti sulle vaccinazioni e concentrarsi sui bisogni specifici di queste comunità e di questi bambini.

 

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