Diritti umani
Unicef, ’25 Anni di Progressi per l’Infanzia e l’Adolescenza’

Presentato nuovo rapporto Unicef. Ma “il mondo è un posto migliore per i bambini e gli adolescenti?”
Roma, 13 novembre – “Sono passati 25 anni da quando, il 20 novembre del 1989, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha approvato la Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, il trattato sui diritti umani maggiormente ratificato nella storia, con 194 Stati parte” dichiara il Presidente dell’UNICEF Italia Giacomo Guerrera nella presentazione del nuovo rapporto “25 anni di progressi per l’infanzia e l’adolescenza”, lanciato oggi. “Fin dalla sua approvazione l’UNICEF è stato in prima linea nella promozione della Convenzione: la missione dell’UNICEF è, infatti, quella di proteggere i diritti di tutti i bambini, in ogni luogo e in qualsiasi attività che porta avanti ed è l’unica organizzazione specificatamente menzionata dalla Convenzione come fonte di assistenza tecnica e di consulenza”. La pubblicazione focalizza l’attenzione sui principali traguardi raggiunti, grazie anche alle azioni e alle politiche sollecitate dalla Convenzione. Alla luce della straordinaria importanza della Convenzione e dell’impegno che gli Stati hanno preso nei confronti dei bambini attraverso la ratifica, a venticinque anni dalla sua approvazione l’UNICEF si chiede: “il mondo è un posto migliore per i bambini e gli adolescenti?”.
I progressi a livello internazionale:
Riduzione della mortalità infantile: dal 1990 il tasso di mortalità infantile sotto i cinque anni è stato ridotto di circa il 50% – dai 12,6 milioni del 1990 ai 6,3 milioni del 2013. La maggior parte dei decessi dei bambini sotto i cinque anni avviene per cause prevenibili e circa il 44% di queste morti avviene nei 28 giorni successivi alla nascita. Ancora 17.000 bambini muoiono ogni giorno per cause prevenibili. Polmonite, diarrea e malaria restano le cause principali di morte, mentre quasi la metà (il 45%) di tutti i decessi sotto i cinque anni ha come concausa la malnutrizione.
Istruzione: tra il 1990 e il 2012, il numero di bambini che non avevano accesso alla scuola primaria è diminuito di oltre il 40%, raggiungendo quota 57 milioni nel 2011. La qualità è l’ostacolo principale: almeno 250 milioni di bambini non sono ancora in grado di leggere, scrivere e far di conto, che vadano a scuola o meno. L’iscrizione alla scuola materna, fondamentale per l’apprendimento nella loro vita, è passata dal 27% del 1990 al 54% del 2012, ma ancora diversi paesi devono arrivare raggiungere listruzione secondaria universale.
Vaccinazioni: ogni anno oltre 100 milioni di bambini vengono vaccinati. Ciononostante, ancora il 20% di bambini non riceve le vaccinazioni, la maggior parte dei quali vive nei paesi tra i più poveri al mondo. Dal 1988 i casi di polio nel mondo sono diminuti di oltre il 99%.
Salute materna: a livello globale si stima che nel 2013 si siano registrati circa 289.000 casi di mortalità materna, una diminuzione di circa il 45% rispetto al 1990. Le complicazioni durante la gravidanza e il parto sono alcune delle cause principali di morte tra le adolescenti. I neonati le cui madri muoiono durante le loro prime sei settimane di vita sono più a rischio di morte nei primi due anni di vita.
HIV-AIDS: grazie alla diffusione dei programmi per prevenire la trasmissione da madre a figlio dell’HIV, le infezioni da HIV nei bambini sotto i 14 anni si sono ridotte di oltre la metà.
Mutilazioni genitali: attualmente si registra un importante movimento a livello globale contro le mutilazioni genitali femminili: circa 10.000 comunità e circa 8 milioni di persone in 15 paesi hanno dichiarato la propria volontà ad abbandonare questa pratica dannosa.
Registrazione alla nascita: tra il 2000 e il 2010 a livello globale il tasso di registrazione alla nascita è aumentato dal 58 al 65%. Ma circa 230 milioni di bambini sotto i 5 anni non sono stati registrati: significa che 1 bambino su 3 ufficialmente non esiste.
Migrazioni: 35 milioni di migranti internazionali hanno meno di 20 anni e hanno il diritto di essere protetti.
Lavoro minorile: Il numero di bambini tra i 5 e i 17 anni coinvolti nel lavoro minorile è diminuito di circa un terzo dal 2000, ma un bambino su quattro nei paesi meno sviluppati lavora. Complessivamente 168 milioni di bambini sono ancora costretti a lavorare.
Povertà: la proporzione delle persone che vivono con meno di 1,25 dollari al giorno si è ridotta dal 47% del 1990 al 20% del 2010. La povertà colpisce soprattutto i bambini creando un ambiente che non ne favorisce il sano sviluppo e mina le loro opportunità di vita. Circa la metà (47%) delle persone che vive in condizioni di povertà estrema nel mondo ha meno di 18 anni.
Italia- I progressi a livello nazionale:
“Dalla ratifica della Convenzione, nel 1991, l’Italia ha compiuto numerosi passi avanti adottando nuove leggi per dare attuazione a quanto previsto dal trattato; i principali progressi – che presentiamo di seguito- costituiscono un’architettura solida per garantire i diritti dei bambini, soprattutto quando trovano riscontro in politiche efficaci capaci di fare la differenza per la loro vita”, ha detto il Presidente dell’UNICEF Italia Giacomo Guerrera:
- Legge 27 maggio 1991, n.176 (“Ratifica ed esecuzione della convenzione sui diritti del fanciullo, fatta a New York il 20 novembre 1989”)
- Legge 5 febbraio 1992, n. 104 (“Legge-quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate”)
- Legge 28 agosto 1997, n. 285 (“Disposizioni per la promozione di diritti e di opportunità per l’infanzia e l’adolescenza”)
- Legge 23 dicembre 1997, n. 451 (“Istituzione della Commissione parlamentare per l’infanzia e dell’Osservatorio nazionale per l’infanzia”)
- Legge 6 marzo 1998, n. 40. (“Disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero)
- Legge 8 gennaio 2001, n. 2 (“Abrogazione dell’articolo 3 della legge 31 maggio 1975, n. 191, in materia di arruolamento dei minorenni”)
- Legge 28 marzo 2001, n. 149 (“Modifiche alla legge 4 maggio 1983, n. 184, recante «Disciplina dell’adozione e dell’affidamento dei minori», nonché al titolo VIII del libro primo del codice civile”)
- Legge n. 154 del 5 Aprile 2001 (“Misure contro la violenza nelle relazioni familiari”)
- Legge 11 marzo 2002, n. 46 (“Ratifica ed esecuzione dei protocolli opzionali alla Convenzione dei diritti del fanciullo, concernenti rispettivamente la vendita dei bambini, la prostituzione dei bambini e la pornografia rappresentante bambini ed il coinvolgimento dei bambini nei conflitti armati, fatti a New York il 6 settembre 2000”)
- Legge 11 agosto 2003, n. 228 (“Misure contro la tratta di persone”)
- Legge 9 gennaio 2006, n. 7 (“Disposizioni concernenti la prevenzione e il divieto delle pratiche di mutilazione genitale femminile”)
- Legge 6 febbraio 2006 n. 38 (“Disposizioni in materia di lotta contro lo sfruttamento sessuale dei bambini e la pedopornografia anche a mezzo Internet”)
- Legge 8 febbraio 2006, n. 54 (“Disposizioni in materia di separazione dei genitori e affidamento condiviso dei figli”)
- Legge 12 luglio 2011, n. 112 (Istituzione dell’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza)
- Legge 10 dicembre 2012, n. 219 (“Disposizioni in materia di riconoscimento dei figli naturali”)
Il rapporto è arricchito dai contibuti del: Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti, della Presidente della Commissione parlamentare per l’Infanzia e l’Adolescenza on. Michela Vittoria Brambilla, dell’Autorità garante per l’Infanzia e l’Adolescenza Vincenzo Spadafora, del Presidente dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani Piero Fassino, del Capo Dipartimento per la Giustizia Minorile Annamaria Palma Guarnier e del Direttore della Direzione Generale per lo Studente l’Integrazione e la Partecipazione del MIUR Giovanna Boda, che hanno messo gentilmente a disposizione la loro esperienza.
40 anni dell’UNICEF Italia – “L’UNICEF Italia può contare su una rete di circa 4.100 volontari che operano attraverso i Comitati regionali e provinciali per l’UNICEF per portare avanti le attività di raccolta fondi a sostegno dei progetti internazionale e per promuovere i diritti dell’infanzia su tutto il territorio nazionale. Tutte le attività portate avanti in questi nostri primi 40 anni hanno come quadro di riferimento i principi sanciti nella Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza” ha ricordato il Presidente Guerrera. Nell’arco degli anni, l’UNICEF Italia ha promosso specifici programmi per l’infanzia in Italia che rappresentano l’insieme delle iniziative e azioni che il Comitato italiano porta avanti sul territorio nazionale per la promozione e la tutela dei diritti dell’infanzia. In questo percorso verso un’ “Italia amica dei bambini e degli adolescenti” sono stati coinvolti: 25 strutture sanitarie divenute “amiche dei bambini”; 78 Comuni riconosciuti “Città amiche dei bambini”; inoltre nell’ambito della campagna “Io come Tu” 280 Amministrazioni hanno deliberato il conferimento della cittadinanza onoraria ai minorenni di origine straniera; sono stati creati 222 Baby Pit Stop (spazi dove le mamme possono fermarsi per allattare/cambiare il bambino) e solo nell’ultimo anno 1100 istituti scoalstici hanno partecipato al progetto “Scuola Amica”.