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Attualità

Una giornata della memoria per chi ha perso la vita a largo della coste italiane

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change.org‘Comitato 3 ottobre’ raccoglie firme su change.org per istituire una giornata che celebri i tanti migranti morti nel tentativo di approdare in Italia, per diffondere cultura dell’accoglienza

Roma, 4 ottobre – “Mi chiamo Tareke, sono eritreo e sono arrivato in Sicilia nel 2005, anche io attraversando il mare dopo aver affrontato la prigione libica, viaggi rischiosi ed estenuanti e respingimenti. Ho poi lavorato come mediatore culturale per ‘Save the children’ e ‘Medici senza Frontiere’” , comincia così la petizione su change.org che ha lo scopo di raccogliere firme per l’istituzione di una giornata della memoria in ricordo dei migranti vittime del mare. L’Unchr stima che dal 2011 ad oggi oltre 2.600 persone hanno perso la vita in mare nel tentativo di raggiungere le coste italiane, un numero impressionante e non esaustivo della tragedia che si consuma nei nostri mari, non un’emergenza ma un fenomeno prevedibile e prevenibile, da affrontare non esclusivamente con misure di Polizia di frontiera. Il ‘Comitato 3 ottobre’ nel comunicato di presentazione dell’iniziativa spiega che è stata “già elaborato una bozza di legge e contiamo sull’appoggio di tantissime persone e organizzazioni: il Sindaco del Comune di Lampedusa Giusi Nicolini, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr), l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (Oim), il Consiglio Italiano per i Rifugiati (Cir), Save the Children, Emergency, Terres des Hommes Italia Onlus, Legambiente, Centro Astalli, Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione (Asgi), Arci, UsigRai, MeltingPot., LIBERA!, Croce Rossa Italiana, Rete Comuni, Medici senza Frontiere”. Se il 3 ottobre diventerà la ‘Giornata della Memoria e dell’Accoglienza’, sarà anche l’occasione per affrontare e discutere del fenomeno migratorio con i Comuni, le comunità locali e nelle scuole, “un percorso”, conclude il comunicato – “che ci consentirà di mantenere aperto un tema fondamentale per la convivenza e la pace: quello dei diritti umani”.

Fonte: change.org

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