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Arte & Cultura

Teatro dei Conciatori : “DI AND VIV AND ROSE” Regia:Antonio Serrano

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 3 | 13 novembre 2016

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Dall’ 3 al 13 novembre 2016 al Teatro dei Conciatori sarà in scena DI AND VIV AND ROSE di Amelia Bullmore, per la regia di Antonio Serrano. Protagoniste: Selene Gandini, Caterina Gramaglia e Sara Pallini. “Di and Viv and Rose” è una commedia dai toni mai sentimentali, in cui si ride con i personaggi fino all’ultimo, un testo che si connette emozionalmente con il pubblico, grazie anche alle circostanze improbabili vissute dalle protagoniste, un “that’s life”, con tutte le sue assurdità ed i suoi paradossi. Sono quindi i toni della commedia che scandiscono un testo che vede protagoniste tre giovani donne, studentesse universitarie in affitto, che, ad un certo punto, decidono di prendere un appartamento comune per condividere spese e… vita! Di studia economia, è una ragazza lesbica ultra sportiva e apparentemente tosta, incapace di sottostare ad un capo che nasconde invece un gran desiderio di innamorarsi e una fragile, delicata, profonda sensibilità. Viv usa vestire in abiti anni 40, è iscritta a sociologia e a prima vista appare come la classica donna workaholic, irreprensibile e con una forte etica del lavoro, ma anche lei cela una sua vulnerabilità e, quando perde il controllo con i suoi bicchierini, svela una genuina complessità emozionale. Rose frequenta architettura, porta i rasta in testa, è uno spiritello libero, frizzante e spiritosa, ama l’arte e non solo… i suoi appetiti sessuali la portano sempre in cerca di nuovi incontri, eppure, c’è una tenera innocenza in questa sua promiscuità che rivela uno smisurato bisogno di amore.

Tre donne piene di vita e di contraddizioni, tre donne contemporanee con le loro debolezze, i loro punti di forza e le loro fragilità… tanto diverse quanto amiche!Forse, come suggerisce l’autrice, proprio questa è la natura della profonda amicizia, che non si esaurisce al primo ostacolo, ma sopravvive anche alla loro separazione dovuta alle diverse carriere, alla lontananza o a qualcosa di irrimediabilmente tragico.

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