Attualità
Spese pazze in Europa: Sprechi per oltre 50 milioni di euro all’anno
Ai cittadini europei vengono imposti sacrifici e tasse mentre i parlamentari europei viaggiano in auto di lusso, usufruiscono di alti rimborsi per viaggi e spese di rappresentanza, pranzi e cene, e le istituzioni europee spendono soldi in spot pubblicitari inutili su linee aeree e cinema tedeschi…
Roma, 25 gennaio 2016 – “Come marionette ci impongono tetti di spesa, cosa dobbiamo fare, cosa non possiamo fare. Dal Parlamento Europeo ci arrivano solo ammonimenti che ci farebbero sentire in colpa per la crisi economica, mentre loro utilizzano le risorse dell’Unione con costi milionari dei contribuenti solo per mantenersi uno status da super casta“. Carmelo Finocchiaro, presidente nazionale di Confedercontribuenti è furioso riguardo le spese pazze delle istituzioni europee. “È giunto il momento di dire basta agli sprechi milionari con i soldi ed i sacrifici dei contribuenti” denuncia il presidente dell’associazione dei contribuenti. I fatti ci dicono che i parlamentari viaggiano beatamente con auto di lusso tipo Limousine, da Bruxelles a Strasburgo per i trasferimenti tra le due sedi dell’Unione,trasferimenti che costano milioni di euro l’anno. “Non solo il trasporto – afferma Finocchiaro – sui nostri contribuenti pesano i costi per musei, per viaggi e spese di rappresentanza per non parlare di quelli per garantirgli il pranzo quotidiano”. Un capitolo milionario riguarda i costi che sostengono i parlamentari per invitare i loro elettori a Bruxelles e a Strasburgo fatti di pranzi, cene e solamente qualche ora per la conoscenza delle istituzioni europee. “La comunicazione è importante e deve essere coperta e monitorata attentamente ma non da giustificare i costi anche per l’’acquisto di spazi pubblicitari a bordo della Bruxelles Airlines oppure realizzazioni di spot pubblicitari per agevolare un Paese Membro e non per ultimo anche uno spot-documentario elettorale che pur pagato da tutti gli europei sarebbe stato proiettato solo nei cinema tedeschi!” conclude il presidente Finocchiaro.