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Attualità

Ridotte in schiavitù e costrette a prostituirsi: smantellata banda di sfruttatori

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26035685Ragazze romene portate in Italia con l’illusione di una vita migliore.

Roma, 24 giugno – Alcune arrivavano in Italia con la promessa di una vita migliore, altre venivano vendute passando da un aguzzino all’altro. Per tutte però la fine era la stessa: ridotte in schiavitù e costrette a prostituirsi. E’ l’ennesima storia di sfruttamento venuta alla luce grazie alla denuncia che una giovane donna ha fatto ai Carabinieri.
Questa mattina i militari del gruppo di Roma, hanno eseguito a un’ordinanza emessa dal gip del Tribunale di Roma nei confronti di 11 persone (10 custodie cautelari in carcere e una agli arresti domiciliari), di eta’ compresa tra i 27 e i 62 anni, ritenutesfruttamento-della-prostituzione_nottecriminale
responsabili, a vario titolo, di far parte di un’associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento e allo sfruttamento della prostituzione in strada, nonche’ alla riduzione in schiavitu’ di giovani ragazze.
L’indagine, partita a gennaio 2012, dopo la denuncia ai Carabinieri del Nucleo operativo della compagnia Roma Eur di una ragazza di 16 anni, che si prostituiva sotto costrizione sulle strade della Capitale, ha consentito di fare piena luce su un sodalizio
criminale composto per la maggior parte da individui di nazionalita’ albanese che gestivano l’attivita’ di giovani donne dell’Est europeo, condotte in Italia e avviate alla prostituzione. Ognuno di loro aveva compiti definiti. La 16enne romena ha raccontato della fuga dall’abitazione dei suoi genitori, appunto in Romania, al tradimento dell’amica connazionale che l’aveva ospitata per poi ‘venderla’ a un uomo che, disponendone come un oggetto, l’aveva obbligata a trasferirsi in Italia e a prostituirsi.
25/10/02 ERREBI - MARGHERA - PROSTITUTA IN VIA MARTIRI DELLA LIBERTA'Nel corso dell’indagine e’ emersa la violenza che i componenti dell’organizzazione riversavano sulle ragazze sfruttate che venivano picchiate e minacciate di morte, prospettando anche minacce per i familiari in Romania.
Oltre al gruppo degli albanesi, tra gli 11 destinatari delle misure figurano anche altre due persone in particolare. Il primo e’ un uomo di nazionalita’ egiziana, che si occupava di regolarizzare sul territorio nazionale le ragazze sfruttate dall’organizzazione, stipulando falsi contratti di lavoro con le stesse al fine di consentire loro di acquisire la residenza a Roma e ottenere documenti d’identita’ italiani. Il secondo e’ un italiano che aveva compiti meramente logistici, occupandosi, a bordo della propria autovettura, di accompagnare le ragazze sul posto di lavoro, fornire loro cibo e altro necessario, ricevendo come corrispettivo oltre a denaro anche prestazioni sessuali gratis. In tutto le ragazze sfruttate dalla banda erano circa 18.

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