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Giornata Onu vittime di tortura: ancora troppe vittime e troppo silenzio

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Lasciateci-Entrare-300x199 logoIl 26 giugno il Cir organizza, assieme alla campagna LasciateCIEntrare e Antigone, un evento denuncia


Roma, 24 giugno – In occasione della Giornata internazionale a sostegno delle vittime di tortura, che si celebra il 26 giugno, il Consiglio italiano per i rifugiati (Cir) organizza, assieme alla campagna LasciateCIEntrare e Antigone, un evento per denunciare la tortura comunque e ovunque, non solo come pratica diffusa in Paesi lontani, ma anche come fenomeno presente qui e ora, nei Centri di identificazione ed espulsione e nelle nostre carceri. L’Italia, purtroppo, si legge in una nota, non può ancora dirsi libera dalla tortura: non ha introdotto la tortura come un reato specifico nel suo Codice penale, nonostante l’obbligo direttamente derivante dalle Convezioni internazionali, e sono tanti, troppi, i fatti di cronaca che hanno raccontato drammatiche violenze esercitate volontariamente da uomini su altri uomini. Un tema di cui non si parla, e
che non si affronta con la necessaria fermezza, nonostante la sua dimensione ancora così drammatica. Un taboo della parola, ma non purtroppo dei fatti. Secondo i dati di Amnesty international, sono infatti 112 i Paesi dove nel 2012 si è praticata la tortura o trattamenti inumani o degradanti. l43-tortura-120627144043_mediumE un rifugiato su tre, tra quelli che arrivano nel nostro paese, ha personalmente subito esperienze di tortura. Le vittime di tortura sono segnate da ferite e traumi che richiedono risposte specifiche, in grado di ricostruire ciò che la violenza della tortura e dell’esilio hanno distrutto: la loro identità familiare, legale, economica, politica, culturale, sociale. Proprio per dare risposte a questi bisogni il Consiglio italiano per i rifugiati gestisce, dal 1996, progetti (attualmente con il sostegno della Commissione Europea e del Fondo volontario delle Nazioni Unite per le vittime di tortura) che mettono in atto azioni mirate alla riabilitazione delle persone sopravvissute a tortura. I progetti prevedono una prospettiva di lavoro multidisciplinare: gli interventi di tipo sociale, legale, medico, psicologico e i laboratori di riabilitazione si uniscono concorrendo alla realizzazione di un positivo percorso di riabilitazione e integrazione.
Nel corso di 17 anni di lavoro, spiega il Cir, abbiamo assistito circa 3.000 persone sopravvissute a torture. Attualmente il progetto ha in carico circa 600 nuclei familiari di richiedenti asilo e rifugiati sopravvissuti a tortura. La tortura mira alla distruzione dell’identità delle sue vittime e ha un effetto dirompente sulla psiche di chi la subisce, determinando veri e propri stati di frammentazione psichica.
Recuperare i frammenti per poter ricostruire una “storia che cura”, per integrare l’indicibile, è un processo difficile da compiere, ed è necessario uno spazio intermedio in cui sia possibile uno scambio simbolico. In questo spazio si colloca l’esperienza del laboratorio di riabilitazione psico-sociale attraverso il teatro, dove l’utilizzo delle metafore può recuperare quei piccolissimi frammenti di vita umana rimasti impigliati nel silenzio. La possibilità di ricostruire una biografia e una identità spezzate si fonda su questo linguaggio metaforico, su parole, gesti, sonorità e ruoli che attraverso il teatro riescono a funzionare da ponti, da nicchie dove ricomporre la narrabilità dell’umana e disumana esperienza.
‘Di untori e altri demoni’ è l’evento spettacolo che riunisce video, teatro e testimonianze, che si terrà martedì 25 giugno 2013 al Teatro Palladium alle 20.30, ingresso libero. La serata prevede il monologo ‘La slegatura’, di Erri De Luca, per la campagna LasciateCIEntrare, la proiezione del webdoc ‘Inside carceri’ realizzato da Antigone e Next New Media, e la performance teatrale ‘Di untori e altri demoni’ –tortura
interpretata da un gruppo di 15 rifugiati sopravvissuti a esperienze di tortura e violenza estrema, che per 5 mesi hanno partecipato al laboratorio di riabilitazione psico-sociale promosso nell’ambito del progetto Together with Vi.To. – progetto di accoglienza e cura delle vittime di tortura del Cir. Formatori e registi Nube Sandoval e
Bernardo Rey. Nella serata è prevista anche la raccolta firme per l’iniziativa ‘Tre leggi per la giustizia e i diritti: tortura, carceri, droga’ di cui Antigone e Consiglio italiano per i rifugiati sono tra i promotori. Tre proposte di legge popolare per l’introduzione del reato di tortura nel Codice penale e per provvedimenti che possano contrastare il sovraffollamento carcerario.

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