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Reggio Calabria. Diminuisce l’occupazione nel terzo trimestre 2017 ma si apre uno spiraglio positivo per le assunzioni di fine anno
Il parere del Presidente della Camera di Commercio di Reggio Calabria – Dr. Antonino Tramontana –, all’uscita dei dati Istat sul mercato del lavoro relativi al terzo trimestre 2017.
I recenti dati Istat sul mercato del lavoro nella Città metropolitana di Reggio Calabria evidenziano un calo dell’occupazione e una crescente difficoltà di inserimento lavorativo, soprattutto tra i giovani. Tra luglio e settembre 2017,infatti, le forze di lavoro hanno subitoun lieve calo rispetto al dato consuntivo del 2016 (-1,8%); tale flessione si riflette anche sugli occupati, scesi dello 0,6% rispetto all’anno precedente.
“I dati Istat sul mercato del lavoro ci devono far riflettere su che modello economico adottare per restituire fiducia agli operatori economici. La ripresa dell’occupazione non può che passare per un sistema imprenditoriale più moderno, che sappia competere e saper cogliere le sfide dell’internazionalizzazione e dell’innovazione. Solo così si potranno avere più posti di lavoro e di miglior qualità”. Queste la parole del Presidente della Camera di Commercio di Reggio Calabria – Dr. Antonino Tramontana –, all’uscita dei dati Istat sul mercato del lavoro relativi al terzo trimestre 2017.
Il confronto con il trend regionale e nazionale restituisce, purtroppo, un’analisi ancora più sconfortante: il tasso di occupazione (37%) della Città metropolitana risulta,infatti, inferiore di 3,2 punti percentuali rispetto al dato regionale e di ben 20,9 punti rispetto alla media nazionale.Nello stesso periodo,il tasso di disoccupazionesi attesta al 23% (-0,1% rispetto al 2016); lo stesso valore è sceso anche a livello regionale (-0,8%) e nazionale (-0,5%). La riduzione, a prima vista positiva, deriva dall’ampliarsi dell’effetto scoraggiamento che porta più persone a rinunciare alla ricerca di un posto di lavoro.
Nella Città metropolitana di Reggio Calabria, poi, circa 63 giovani fra i 15 e i 24 anni su 100 sono in cerca di un’occupazione (58 a livello regionale e 34,6 a livello nazionale).I livelli più preoccupanti riguardano la componente femminile (76,5%) rispetto a quella maschile (52,9%).La divergenza nei dati rende chiaro pertanto il divario generazionale nelle opportunità lavorative e la penalizzazione della componente “rosa” del mondo del lavoro reggino.
Alcuni dati incoraggianti emergono, invece,dall’indagine del Sistema Informativo Excelsior (realizzata da Unioncamerein accordo con l’Agenzia Nazionale per le Politiche attive del Lavoro): sono 4.230 le assunzionipreviste dalle imprese reggine per il trimestre Ottobre – Dicembre 2017 (in particolare, 1.750 unità per il mese di Ottobre).
Le richieste di forza di lavoro provengonoprincipalmente dalle imprese di piccole dimensione operanti nel settore terziario, le quali sono alla ricerca di soggetti poco qualificati, ma con esperienza, in grado di svolgere mansioni tradizionali di produzione e vendita.
I potenziali nuovi entranti nel mondo del lavoro sono, infatti, soprattutto figure medium skill(impiegati, professioni commerciali e nei servizi), pari a 36,6%e low-skill(profili generici e non qualificati) pari a 34,9%. Le figure high-skill (profili dirigenziali, intellettuali, scientifici, di elevata specializzazione e tecnici) rappresentano, invece, il 28,6% delle nuove assunzioni.Indipendentemente dalla mansione e dalle qualifiche, l’esperienza rappresenta una componente imprescindibile per almeno la metà delle figure professionali richieste: nel 58,3% dei casi i datori di lavoro richiedono ai candidati l’aver già operato nel settore di riferimento e nel 12,4% dei casi è richiesta una specifica esperienza in determinati ambiti professionali.