Diritti umani
Rapporto UNICEF: dal 2000 salvati quasi 50 milioni di bambini

Tra il 1990 e il 2015: 236 milioni di bambini sotto i 5 anni sono morti per cause prevenibili
9 settembre 2015 – Il tasso di riduzione della mortalità tra i bambini più piccoli del mondo è più che raddoppiato nel giro di una generazione, e altri 38 milioni di vite potrebbero essere salvate entro il 2030 se i progressi in questo ambito accelereranno ulteriormente, in linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile che i leader del mondo approveranno alla fine di questo mese. I dati del Rapporto UNICEF “A Promise Renewed: Progress Report 2015” mostrano che dal 2000, quando i Governi hanno sottoscritto il proprio impegno a raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio, le vite di 48 milioni di bambini sotto i 5 anni sono state salvate. Il numero di bambini che muoiono per cause per lo più prevenibili prima del loro quinto compleanno si attesta adesso a 5,9 milioni l’anno – dal 1990 sono il 53% in meno. Il tasso annuale globale di riduzione della mortalità infantile sotto i cinque anni, al 3,9%, tra il 2000 e il 2015 è più che raddoppiato rispetto agli anni 90. Alcuni dei paesi più poveri del mondo hanno dimostrato che la sostanziale riduzione della mortalità infantile più essere raggiunta nonostante enormi ostacoli:
- 24 paesi su 81 a basso e medio basso reddito, compresi Cambogia, Etiopia, Bangladesh e Uganda, hanno raggiunto l’Obiettivo di Sviluppo del Millennio di riduzione del tasso di mortalità infantile sotto i cinque anni di due terzi o più*.
- Tra il 2000 e il 2015, rispetto agli anni 90, 21 paesi dell’Africa Sub Sahariana hanno invertito un trend di mortalità in aumento o almeno triplicato il loro ritmo di progresso.
Nonostante importanti progressi, il mondo non ha raggiunto l’Obiettivo di Sviluppo del Millennio di ridurre di due terzi il numero di morti infantili sotto i cinque anni. Si stima che, tra il 1990 e il 2015, circa 236 milioni di bambini sono morti per cause prevenibili prima di aver compiuto 5 anni. Oggi, le cause principali delle morti di bambini sotto i 5 anni comprendono: nascite premature, polmonite, complicazioni durante il parto, diarrea e malaria. La malnutrizione contribuisce a circa la metà di tutte le morti infantili sotto i 5 anni. Gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile lanciano una sfida ai paesi a incrementare significativamente i loro sforzi per portare entro il 2030 il tasso di mortalità infantile a 25 (o meno)decessi ogni 1.000 bambini nati vivi. Per far aumentare il ritmo del progresso, soprattutto nei paesi che sono in ritardo, il mondo deve salvare le vite di oltre 38 milioni di bambini sotto i 5 anni. “Salvare le vite di milioni di bambini nelle aree urbane e rurali, nei paesi ricchi e poveri, è uno dei più grandi traguardi del nuovo millennio – e una delle più grandi sfide dei prossimi 15 anni è di accelerare ulteriormente questo progresso”, ha dichiarato Yoka Brandt, Vice Direttore generale dell’UNICEF. “I dati ci dicono che milioni di bambini non moriranno, se ci focalizzeremo su impegni ancora più grandi per raggiungere ogni bambino.”Soluzioni semplici, economiche e ad alto impatto che contribuiscono a questa importante riduzione del numero di morti di bambini sotto i cinque anni comprendono: cure prenatali e postnatali qualificate, allattamento al seno, vaccini, zanzariere trattate con insetticida, acqua e servizi igienico sanitari migliorati, terapia di reidratazione orale per la diarrea, antibiotici per la polmonite, supplementi nutritivi e cibi terapeutici.
* I paesi a basso reddito sono: Cambogia, Etiopia, Eritrea, Liberia, Madagascar, Malawi, Mozambico, Nepal, Niger, Rwanda, Uganda e Repubblica Unita di Tanzania. I paesi a reddito medio basso sono: Armenia, Bangladesh, Bhutan, Bolivia, Egitto, El Salvador, Georgia, Indonesia, Kyrgyzstan, Nicaragua, Timor-Este, Yemen.