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Cinema & Teatro

‘Preferirei di no’, al Manzoni di Roma grande  teatro tutto al femminile per raccontare politica, morale e umanità

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Ivana Monti in una splendida prova d’attrice al teatro Manzoni di Roma ci conquista nel bel testo di Antonia Brancati, Preferirei di No.

di Isabel Russinova

Ivana Monti in una splendida prova d’attrice al teatro Manzoni di Roma ci conquista nel bel testo di Antonia Brancati, Preferirei di No, un opera che la drammaturga italiana, figlia di Vitaliano Brancati  uno dei più grandi autori del nostro 900, ha scritto negli anni  90, anni di Tangentoli  e che fu allora interpretato, per la prima volta, proprio dalla madre dell’autrice Anna Proclemer,  indimenticata e indimenticabile stella del palcoscenico ed ora un’altra grande attrice lo anima, dimostrandone tutta la forza della scrittura e la modernità  del contenuto.

La storia  vede in scena madre e figlia che si ritrovano dopo  anni  nella casa in campagna dove la donna si è ritirata dopo la  separazione  dal marito, scegliendo una vita “lontana da tutto”;   la visita della figlia  ha una ragione pratica, la ragazza vuole  strappare alla madre  il consenso per un’intervista  strumentale ed utile alla candidatura in politica del padre, e così  trascorrono una notte insieme, i dialoghi si susseguono  tracciando la loro storia e disegnando i diversi personaggi: il padre, i nemici,  gli amici e poi la solitudine, le falsità, coinvolgendo il pubblico sempre più attento e preso dalla storia  che ad un certo punto si tinge anche di giallo, e intanto si  racconta  la  nostra società, i suoi vizi, le fragilità, le luci e le ombre  che scandiscono il tempo degli uomini dove corruzione e amoralità si contrappongono  ad etica e spiritualità, in un continuo duello,  e proprio come un duello di parole  si dipana la storia , dove le due attrici, intensa anche l’interpretazione di  Maria Cristina Gionta, tengono  la scena incantando il pubblico che, alla fine, applaude soddisfatto ed anche arricchito di un bel momento di teatro.

Da sottolineare anche  l’importanza, per la riuscita dello spettacolo, della bella regia di Silvio Giordani, della musica suonata dal vivo di Vittorio Cuculo, virtuoso del sax, della bella scena e luci rispettivamente di Mario Amodio  e di Marco Macrini  e  dei “giusti” costumi della sempre brava Lucia Mariani.

Al teatro Manzoni fino il 4 giugno 2023.

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