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Papa Francesco: il cristiano non può essere antisemita

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papacristiano-non-puoessere-antisemita_effe155a-dcbd-11e2-bd68-c6b4df02e1dd_displayDurante l’incontro con l’International Jewish Committee on Interreligious Consultation papa Bergoglio ribadisce la condanna della Chiesa verso ogni odio razziale ricordando l’impegno dei suoi predecessori

Roma, 24 giugno – ”Per le nostre comune radici un cristiano non puo’ essere antisemita” così Papa Francesco  in occasione dell’ udienza in Vaticano della delegazione dell’International Jewish Committee on Interreligious Consultations.

Come in passato Giovanni Paolo II, che era riuscito a risanare il difficile rapporto tra il Vaticano e la Sinagoga di Roma recandosi egli stesso all’incontro con il rabbino Elio Toaff in segno di pace e di fratellanza con la comunità ebraica(13 aprile 1986), ed in quella occasione ricordava al mondo che gli ebrei per il cattolico sono ‘i fratelli maggiori’,  così oggi papa Bergoglio riafferma il senso profondo della  dichiarazione “Nostra Aetate” (Concilio Vaticano II) ricordando che la Chiesa “condanna fermamente  gli odi, le persecuzioni, e tutte le manifestazioni di antisemitismo”. toaff
Il quarto capitolo della “Nostra Aetate”, – ha spiegato il Pontefice, ricordando anche l’impulso dato dai suoi predecessori al dialogo, con gesti e documenti,- “rappresenta per la Chiesa Cattolica un punto di riferimento fondamentale per quanto riguarda le relazione con il popolo ebraico: la Chiesa riconosce che gli inizi della sua fede si trovano già nei 9A0-090 patriarchi, in Mosè nei profeti”. In questa ottica anche le nuove generazioni devono sentirsi coinvolte per continuare un percorso comune ad ebrei e cristiani a testimonianza del messaggio di pace di cui tutta l’umanità ha bisogno e che è un dono di Dio “in
TB0-114 favore del rispetto della dignità dell’uomo e della donna, creati a Sua immagine e somiglianza”. La parola “pace”, Bergoglio l’ha pronunciata anche utilizzando l’ebraico “shalom”, chiedendo infine “il dono della vostra preghiera e assicurandovi la mia”.

 

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