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Pakistan, Malala nella sede Onu: non sarò ridotta al silenzio dai talebani

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Malala

La 16enne sopravvissuta ad un attacco talebano parla nel palazzo di vetro e ricorda la sua battaglia per l’affermazione del diritto allo studio. 

Roma, 12 luglio – Malala ha solo 16 anni ma non ha paura di parlare dei talebani, non come i suoi nemici, ma come persone di cui avere pena. Nel giorno del suo compleanno la giovane pakistana, sopravvissuta ad un attacco talebano lo scorso ottobre, parla nella sede newyorchese delle Nazioni Unite, davanti a una platea di centinaia di studenti provenienti da più di 80 Paesi e diplomatici riuniti nel palazzo di vetro.

(foto thepostinternazionale.it)

 

Malala interviene per ricordare la sua battaglia per l’affermazione del diritto allo studio in Pakistan, e in tutti quei Paesi in cui l’accesso all’istruzione è vietato a bambine e ragazze.

“Non sarò ridotta al silenzio dai talebani – dice -Quando mi hanno sparato la paura è morta così come l’essere senza speranza”. Da quello sparo sono “nati forza e coraggio. Il loro proiettile non mi ridurrà al silenzio. I terroristi abusano del nome dell’Islam a loro beneficio”. Ma “l’Islam – sottolinea – è una religione di pace e la pace è necessaria per l’istruzione”.

E poi riprende: “Sono qui per parlare del diritto all’istruzione per tutti. Voglio istruzione anche per i figli e le figlie dei talebani. Prendete i vostri libri e le vostre penne, sono la vostra arma più potente. Un bambino, un insegnante, una penna e un libro possono cambiare il mondo. I talebani hanno paura del potere dell’istruzione – aggiuge Malala – hanno paura del potere delle donne. Per questo uccidono, perchè hanno paura”.
“Oggi non è il mio giorno – ricorda la 16enne pakistana – è il giorno di tutti coloro che combattono per i propri diritti. Sono qui e oggi parlo per tutti coloro che non possono far sentire la propria voce”.

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