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Diritti umani

Nicaragua nel caos contro Ortega

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Supermercati saccheggiati e polizia che spara sulla folla che protesta contro la riforma delle pensioni: Nicaragua nel caos

di Vito Nicola Lacerenza

Una manovra economica da 200 milioni di euro approvata più di un mese fa dal presidente del Nicaragua Daniel Ortega, ha provocato le proteste di migliaia di lavoratori e pensionati che si  son visti ridotti stipendi e pensioni di circa il 5 %. che ha fatto esplodere la rabbia di migliaia  di suoi connazionali. Riversatisi nelle strade per protestare, numerosi nicaraguensisono rimasti vittime di una feroce e violenta repressione  da parte degli agenti di polizia in assetto antisommossa. «Sparano per uccidere- ha spiegato Yser Morazàn, attivista del Centro Nicaraguense per i Diritti Umani-  i soccorritori hanno raccontato che la quasi totalità dei feriti recuperati sono stati raggiunti da colpi d’arma da fuoco, che il più delle volte hanno raggiunto alla testa o al cuore i manifestanti: cioè hanno sparato ad altezza d‘uomo, per uccidere.». Una violenza che, secondo gli osservatori, non si vedeva nel Paese latino da almeno trentanni. Dai tempi della guerra civile. Causa di gravi perdite tra i civili, proprio come le ultime proteste, i cui morti per ora sarebbero 27, oltre 100 i feriti, ma il bilancio potrebbe essere più pesante.

Ferma e dura la critica rivolta dalle associazioni per i diritti umani alle autorità nicaraguensi per il modo in cui la rivolta è stata gestita. Oltre che con inaudita violenza, con l’intento di criminalizzare il dissenso popolare attraverso “finti saccheggi” ad opera di poliziotti, ripresi coi cellulari dai passanti. I video mostrano gli agenti entrare nei supermercati per depredarli di ogni cosa. In modo che i giornalisti della TV di stato potessero descrivere l’episodio  come “un atto vandalico compiuto dalla folla inferocita”, giustificando, così, l’operato delle forze dell’ordine. Il presidente Daniel Ortega   è accusato dall’opinione pubblica di aver messo in piedi una dittatura basata sul controllo diretto delle istituzioni. Oltre ad aver nominato vice presidente sua moglie, Ortega ha assegnato gli incarichi pubblici strategici ai suoi amici più fidati, estendendo il suo potere sulle istituzioni più importanti dello Stato: la Corte Suprema, l’Assemblea Nazionale e il consiglio supremo elettorale. Inoltre sembra che Ortega sarebbe riuscito a far eleggere, in diverse città, sindaci a lui vicini. Eppure, di fronte alle recenti sommosse popolari, anche il potentissimo  presidente del Nicaragua ha dovuto fare un passo indietro, abrogando la sua riforma delle pensioni, e aprire il dialogo coi  rappresentanti della società civile.

 

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