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Arte & Cultura

Il Margutta, ultime due settimane per “Sconfine” la mostra del premio National Geographic Robbi Huner

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Negli ultimi anni l’artista ha ricevuto diversi riconoscimenti nazionali ed internazionali tra i quali il Px3 Prix de la Photographie Paris e il premio National Geographic.

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Ama la fotografia cosiddetta di strada, immagini in viaggio che nel corso degli anni ha realizzato durante i suoi reportage per il mondo. E ama ritrarre, più di tutto, l’individuo, immerso nel proprio ambiente, nella sua natura, ispirato da forti contrasti, quali vitalità e disperazione, presente e passato, stasi e movimento. Roberto Huner, la cui mostra fotografica “Sconfine” prosegue con successo negli spazi espositivi del Margutta Vegetarian Food & Art di Tina Vannini, ha selezionato una trentina di fotografie, prevalentemente in bianco e nero e in digitale, dei suoi ultimi dieci anni, arco temporale che sottolinea una costante del suo lavoro artistico. E sono in mostra sino al 12 luglio.

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LA MOSTRA – Spiega la curatrice della mostra Francesca Barbi Marinetti: “Il titolo allude ad una dimensione di straniamento che apre la strada a stati sommersi e identità dimenticate che travalicano confini e culture di appartenenza.  “S-confine” fa riferimento ad una dimensione spaziale, temporale ma soprattutto psichica. Il partire “con uno stato d’animo libero da pregiudizi” è l’ingrediente che permette l’attitudine all’accoglienza e alle aperture, facilitando incontri che catturati in immagine assurgono a valenza simbolica o metaforica”Roberto Hüner nutre particolare interesse per la dimensione psichica. L’indagine dell’inconscio va al passo con l’espressione fotografica. D’altra parte il rapporto tra psicoanalisi e immagine artistica è storicamente riconosciuto. Molti artisti e correnti d’arte hanno attinto a piene mani alla ricerca psicoanalitica. Capofila il surrealismo, che ha tematizzato in modo esplicito la riflessione freudiana in direzione di una liberazione dagli stretti steccati degli obblighi sociali.

L’ARTISTA – “Uso la luce – dichiara l’artista – per far emergere o occultare un particolare, per plasmare o ammorbidire volti e figure cercando di cogliere quell’urgenza umana fatta di desideri di esistere, di gioia, di ricominciare. Sono molti i maestri che mi hanno condotto su questa strada, che mi hanno ispirato, uno su tutti il giapponese Ikko Narahara”.

LA BIOGRAFIA DELL’ARTISTA – Roberto Hüner, ha lavorato come ingegnere per oltre trent’anni. Attualmente vive e lavora a Roma come fotografo professionista, realizzando prevalentemente storie per immagini, street photography, reportage e ritratti. Ha viaggiato all’interno del continente africano, in Europa, U.S.A., America del Sud, Russia e Medio Oriente. Ha esposto in varie gallerie e musei in Italia e all’estero: Roma, Milano, Torino, Genova, Verona, Fano, Urbino e New York, Parigi, Londra, Taunton, Banbury, Barnsley, Stafford, Salonicco, Thuin, Perpignan. Negli ultimi anni ha ricevuto diversi riconoscimenti nazionali ed internazionali tra i quali il Px3 Prix de la Photographie Paris, il premio National Geographic. Dal 2013 insegna fotografia presso l’Università Popolare di Roma (UPTER). E’ possibile seguire il suo lavoro su Facebook, su Flickr e sul sito webwww.nikonphotographers.it/robertohuner.

 

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