Diritti umani
L’UNICEF chiede un immediato e sicuro rilascio di oltre 100 studenti rapiti in Siria.

Dichiarazione di Maria Calivis, Direttore Regionale UNICEF per il Nord Africa e il Medio Oriente.
Roma, 2 luglio – “L’UNICEF sta seguendo con grande preoccupazione la situazione di circa 140 studenti kurdi tra i 14 e i 16 anni che sono stati presumibilmente rapiti nel nord della Siria il mese scorso dall’ISIS (Stato Islamico di Iraq e Siria)”. “Tutti loro, ad eccezione di quattro che sono scappati, sono ancora sotto sequestro. Sono passate oltre quattro settimane da quando i bambini sono stati rapiti mentre tornavano alla loro case ad Ayn al-Arab, dopo aver concluso gli esami alla scuola superiore ad Aleppo”. “Questi bambini non hanno niente in comune con questa guerra violenta in Siria. Volevano solo finire i loro esami e tornare a casa dalle loro famiglie”. “Il rapimento, l’arruolamento e l’uso di bambini nei conflitti sono gravi violazioni dei diritti dei bambini”. “L’UNICEF esprime grande solidarietà alle famiglie dei bambini rapiti. Tutti coloro che commettono crimini come questo devono essere ritenuti responsabili”. “È sconcertante e inconcepibile che i bambini debbano sopportare questi brutali atti di violenza ed essere forzatamente coinvolti in questa guerra”.