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“L’ultimo dei mohicani” esiste davvero. E’ in Perù
In Perù, l’ultimo membro di un’antica tribù indigena lascia la testimonianza della propria lingua in un vocabolario.
Di Vito Nicola Lacerenza
Si chiama Amadeo Garcìa Garcìa ed è l’ultimo indigeno della tribù dei Taushiro, che per secoli ha abitato la foresta amazzonica, nella zona a nord-est del Perù, vicino alla città di Intuto, dove attualmente vive. Su di lui ora grava la responsabilità di preservare la memoria della sua lingua, di cui è rimasto l’unico parlante. Adesso per comunicare con gli altri utilizza uno spagnolo stentato. Non si può dire con esattezza quando sia nato, perché, essendo sempre vissuto nella foresta, non è mai stato registrato all’anagrafe; comunque si pensa abbia più di settant’anni. Età a parte, quest’uomo è venuto al mondo abbastanza presto per assistere alla fine del suo popolo, che, già quando Amadeo era bambino, era ridotto a 15 persone appena. Un numero che, col tempo, si è via via ridotto di più. Amadeo Garcìa ha rivelato come, degli ultimi 8 indigeni Taushiro sia rimasto solo lui. «Un bambino è morto, ucciso da un giaguaro mentre dormiva; mio fratello e mia sorella sono morti avvelenati da un serpente- ha raccontato Amadeo – Un bambino è annegato cadendo in un corso d’acqua e un giovane, feritosi durante una battuta di caccia, è morto dissanguato. Poi il morbillo ha ucciso mia madre e mio padre».
La dura vita della foresta ha strappato via ad Amedeo i sui cari e la sua gente, non lasciandogli più nessuno con cui parlare la lingua Taushiro. Adesso un gruppo di studiosi, attraverso un progetto finanziato dal governo peruviano, stanno cercando di acquisire quante più conoscenze possibili su questa antichissima lingua. «Gli idiomi in questa situazione sembra abbiano un destino segnato. È difficile recuperare una lingua in questo stato- ha detto lo studioso peruviano Agustìn Panizo, membro dell’equipe impegnata in questo lavoro- Amedeo Garcìa vorrebbe che il Taushiro ritornasse a vivere, lo sogna, lo desidera fortemente e soffre per il fatto di essere l’ultimo a parlarlo». La colpa della totale estinzione degli indios Taushiro è degli “invasori”,i paesi industrializzati,che durante la prima metà del secolo scorso, avevano estremo bisogno della gomma naturale, il caucciù, estratto da particolari alberi di cui il Perù è pieno. Così, i Taushiro, come tutte le altre tribù indigene, sono stati schiavizzati e sottoposti a lavori forzati per l’estrazione del prezioso materiale. Col passare degli anni, gli indios, logorati nel fisico e nello spirito, per il lavoro e le malattie contratte in un contesto di sfruttamento e denutrizione, sono poco alla volta scomparsi.
Basti pensare che, dopo quel periodo, soprannominato “la febbre del caucciù”, sono morti il 90% degli indigeni presenti nel paese andino. Un dato sconcertante, che ha significato la perdita di circa 37 lingue autoctone. Nonostante ciò, ne rimangono ancora 47, anche se non si sa per quanto. Amaeo Garcìa, rimasto solo è da tempo caduto nell’alcolismo. È depresso. A pesargli non è solo quel che resta dei ricordi della sua dolorosa esistenza, bensì, la colpa di non esser riuscito a trasmettere a nessuno dei suoi cinque figli, la lingua e le tradizioni della sua gente. Quando erano ancora bambini, Amadeo li ha affidati ad un orfanotrofio, per evitare che anche a loro toccasse lo stesso suo crudele destino. Una volta cresciuti, i suoi figli sono tornati da lui, ma, ormai, erano troppo grandi per poter imparare la lingua e non hanno voluto avvicinarsi alle tradizioni e ai costumi Taushiro. Ormai erano stati assorbiti da un’altra società e non hanno voluto ritornare nella loro tribù, facendo sprofondareil padre nello sconforto. «L’ultima volta che l’ho visitato Amadeo mi ha parlato piangendo del rifiuto dei suoi figli di apprendere la lingua Taushiro e tornare a vivere con lui”. A consolare Amadeo Garcìa, “l’ultimo dei mohicani”, c’è la soddisfazione di aver redatto, grazie alla sua indispensabile collaborazione, un vocabolario dell’antica lingua Taushiro con l’equipe di linguisti peruviani. Un grande risultato, che farà sì che la memoria di questa tribù sopravviva.