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L’Italia sarà in recessione economica nel 2023, i ricercatori italiani ci avevano avvertito

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Recessione in arrivo in Europa, e in particolare in Italia, secondo l’ultimo report dell’agenzia di rating Fitch sulla riduzione delle prospettive di crescita 2022 e 2023 dopo lo scoppio della guerra In Ucraina e l’acuirsi delle tensioni su inflazione e prezzi energia, vede il PIL italiano 2023 in negativo.

di Alessandro Cammareri

La vertiginosa discesa è già iniziata quest’anno e se non ci sarà svolta nel breve o medio periodo con l’avvento anche del nuovo governo significa che stiamo per entrare in recessione economica, con tutte le conseguenze del caso.

Eppure, questa notizia non dovrebbe meravigliarci dal momento che dal mese di agosto i Proff. Marco Mele della Unicusano e Cosimo Magazzino di Roma Tre avevano lanciato l’allarme su una possibile recessione per il nostro paese.

In un loro studio, pubblicato su Energy Reports e riportato sulle maggiori testate giornalistiche italiane, si era dimostrato empiricamente come la riduzione del consumo di gas (energia) avrebbe generato un effetto negativo sulla crescita economica del PIL italiano. 

Gli autori avevano anche sottolineato come l’Italia sarebbe stata tra i paesi più vulnerabili dell’Unione Europea a causa della forte dipendenza di circa il 40% delle forniture di gas dall’estero e che difficilmente sostituti energetici alle importazioni avrebbero alleviato il fardello.

Ed ora Ficth sembra dare ragione ai due economisti affermando che anche in caso l’Italia riuscisse a sostituire l’80% delle risorse provenienti dal mercato russo, l’offerta totale di gas nel Paese si contrarrebbe ugualmente di circa il 5%-10%, generando un effetto a cascata sul settore produttivo italiano.

A questo punto ci si domanda come mai, a fronte di una chiara evidenza, non siano stati presi provvedimenti maggiormente tempestivi per evitare una recessione preannunciata.

L’economia dell’Eurozona entrerà in recessione alla fine di quest’anno e resta in negativo per tutto il 2023, che chiude a -0,1%.L’Italia performa peggio: nel 2023 è vista in calo dello 0,7%.

Rispetto alle precedenti previsioni, subisce dunque un taglio di 2,4 punti. Il motivo fondamentale è il caro energia: l’economia italiana si contrarrà nel 2023 a causa dello shock energetico sempre secondo i dati del report di Fitch.

Di certo, come fa notare il Prof. Marco Mele, Prof. Associato di Politica Economica: “l’aumento dei saggi di interesse volto a raffreddare il livello generare dei prezzi non ha certamente aiutato ma quello che maggiormente preoccupa, è quanto sta accadendo al comparto delle nostre PMI. Esse stavano superando la fase più acuta della crisi pandemica e dal 2021 i conti economici delle piccole e medie imprese stavano facendo registrare importanti segnali di ripresa. Ed ora, continua l’economista, il processo di ripresa delle PMI potrebbe riportare un rallentamento che si trasferirà indubbiamente su tutta la crescita economica italiana”.

Queste parole coincidono con quanto dichiarato ultimamente da Confindustria relativamente alla necessità di agire rapidamente con interventi diversificati sia a livello nazionale che regionale volti al sostegno della competitività delle imprese del nostro territorio.

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