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Arte & Cultura

“L’impossibile è Noto”, l’esposizione sull’inverosimile ed inaudito nell’arte novecentesca

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Cento opere in mostra a Noto, nel Convitto delle Arti dall’11 aprile al 15 novembre, con la mostra “L’impossibile è Noto”. Un percorso di dieci tappe che ripercorre i movimenti artistici del Novecento: Futurismo, Cubismo, Metafisica, Dada e Surrealismo con i loro grandi artisti. A fine mostra un omaggio al surrealista Salvador Dali, con un’intera sala a lui dedicata, per il trentesimo anniversario dalla morte.

Addentrarsi nei dedali della mente, cogliere gli aspetti che sfuggono, euforici e dirompenti come fiumi in piena e resi unici perché privi di senso ed impossibili, sono le opere degli artisti dei movimenti rivoluzionari del Novecento che approdano nella città del barocco con una mostra dal titolo “L’impossibile è Noto”, da giovedì 11 aprile al 15 novembre al Convitto delle Arti di Noto. Cento i capolavori, provenienti da fondazioni, archivi e importanti collezioni private, per l’esposizione curata da Giancarlo Carpi e Giuseppe Stagnitta e prodotta da Sicilia Musei con il patrocinio del comune netino. Il Futurismo, il Cubismo, la Metafisica, Dada, il Surrealismo, saranno i protagonisti indiscussi con opere dei loro maggiori esponenti: Picasso; Braque; Boccioni; Balla; Severini; De Chirico; Klee; Kandinskij; Masson; Ernst; Dalì; Mirò; Carrà; Man Ray; Marinetti, per citarne alcuni.

Un progetto che non vuole solo ripercorrere il mezzo secolo più importante dell’arte del Novecento, ma anche allenare l’occhio e la mente alla percezione di queste diverse correnti estetiche e di pensiero le quali, proprio quando sono poste l’una accanto all’altra, esprimono meglio la loro essenza, nella loro opposizione e differenza, a volte nel loro conflitto. Un percorso espositivo di 10 tappe: l’invenzione del movimento nella fotografia e nella pittura; Futurismo e Cubismo; Metafisica e Dada tra Europa e Italia; Surrealismo; il Futurismo negli anni trenta; tra volo-sogno e cosmo; Astrattismo e Astrattismo lirico; Mirò e Depero; l’Astrattismo e la materia; Dalì stravaganze, focus sul futuro. In conclusione, un tributo a Salvador Dalì, per il trentesimo anniversario dalla sua morte, con un’intera sala a lui dedicata con opere uniche, bozzetti, oggetti e stravaganze in suggestivo allestimento multimediale. Un’appendice della mostra si troverà nelle due sale esterne che danno sul cortile del Museo, per un approfondimento del dialogo tra movimenti significativi che hanno cambiato ed influenzato parte dell’arte novecentesca, mettendo a confronto due grandi uomini e rivoluzionari: Marinetti e Rammelzee.

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