Attualità
L’Europa potrebbe crollare sotto il peso dei problemi mondiali

‘Dobbiamo guardare al di là dei nostri diritti, rendendoli veramente universali piuttosto che individuali’
di Maricia Bagnato Belfiore – membro individuale AEDH – Bruxelles
Roma, 31 gennaio – Viviamo in un’ epoca pericolosa : in tutto il mondo, gli stivali dei soldati stanno calpestando il terreno, al ritmo delle bombe ed al suono delle esplosioni, che sembrano dare ai fatti quotidiani una scintilla di avviso del prossimo massacro. E dove possiamo trovare uno spicchio di cielo di pace, e diritti umani che possano servire da modello al rinnovo del nostro senso di speranza? Stando così le cose, ciò non sembra esistere affatto. In un mondo dominato dall’instabilità, l’unica soluzione sembra la ricerca della propria salvezza. Ogni uomo ed ogni donna , ognuno per sé stesso! Questo deviante modo di pensare può essere esteso a tutti i settori della nostra vita: la mia famiglia prima del vicinato, il vicinato prima dei miei compatrioti , i miei compatrioti prima degli stranieri. In termini politici ciò significa che il bisogno dell’identità ha portato una priorità , a costo di continuare le lotte per l’uguaglianza dei diritti umani. E’ così: non c’è alcun punto focale per tentare di fare un mondo più uguale! Con questa linea di pensiero, la migliore risposta sarebbe di rafforzare la nostra identità, aumentando gli sforzi che, in ogni parte del mondo, sono città, regioni e nazioni e le credenze religiose, le tradizioni, i riti , la cultura. Come ci ha dimostrato la storia, la battaglia per i diritti umani non ha una strada facile: fin dai primi tempi (Ginevra, 1948) i diritti non furono un dono soltanto , perché niente può essere considerato subito una garanzia. Ecco perché noi dobbiamo guardare al di là dei nostri diritti, rendendoli veramente universali piuttosto che individuali. I più grandi sforzi sono stati necessari per ottenere quello che le organizzazioni ottennero, dopo correzioni, limitazioni e compromessi per raggiungere i livelli giusti. Il collasso del comunismo, dopo la caduta del muro di Berlino, segnarono la costruzione dell’Unione Europea di orientamento neo-liberale, basata su valute e mercati finanziari , che crearono crisi a livello sociale e politico. Oggi il risultato è una vasta crisi europea, perché la crisi è diventata più difficile, con l’ingresso dei Paesi dell’Europa orientale e l’ondata migratoria di portata incredibile e, per di più, in un mondo instabile, che non riesce a sopportare una probabile disgregazione dell’Unione Europea.