Italia
Le nuove opportunità per i giovani al Sud
“Rimanere al Sud è più difficile, è tutto più complicato ma è anche tutto più bello. Dobbiamo incentivare i giovani a non andare via per necessità”, afferma il sindaco di Napoli Luigi De Magistris in apertura del Convegno “Sud- Le nuove opportunità per i giovani”, iniziativa del Ministero per la Coesione Territoriale ed il Mezzogiorno svoltasi lunedì 27 novembre scorso presso la Sala Italia di Castel dell’Ovo.
di Maria Vittoria Arpaia
Su iniziativa del Ministero per la Coesione Territoriale ed il Mezzogiorno si è svolta lunedì 27 novembre scorso presso la Sala Italia di Castel dell’Ovo una giornata dedicata alla presentazione di due misure rivolte ai giovani del Mezzogiorno. Tali misure rappresentano un incentivo per realizzare le loro idee.
La prima #restoalsud è un capitale finanziario che lo Stato mette a disposizione dei giovani che vogliono fare impresa. La seconda #bancaterreincolte è un capitale che i Comuni mettono a disposizione dei giovani che vogliono fare impresa nel settore agricolo . Questa ultima misura rappresenta per i giovani una grande opportunità anche creativa, di riqualificazione di un bene abbandonato o incolto. Al di là del valore monetario, si tratta di una misura che assume un valore sociale ed economico, di legalità e di efficace strumento di lotta al crimine.
Il Mezzogiorno è sempre stato considerato la parte più “povera” d’Italia, da abbandonare per altre terre più ricche. Le città del Sud hanno sempre dimostrato di sapersi rimboccare le maniche e di andare avanti anche di fronte a grandissimi problemi puntando sulla loro forza, sulla loro umanità, sulla loro ricchezza e sulla loro bellezza, ma soprattutto sulla loro capacità di non mollare.
“Bisogna costruire ponti di dialogo e non scontri” conclude De Magistris.
L’occupazione giovanile in campo agricolo nelle regioni del Mezzogiorno è aumentata.
Queste misure vogliono, con i loro incentivi, destinare le iniziative industriali in misura crescente e allargare accrescere l’economia del paese a favore del mondo giovanile, dotato di capacità di innovazione e di creatività.
I fondi stanziati, in parte a fondo perduto e in parte con un agevolazione bancaria, serviranno a sviluppare reti organizzative che consentano a questi giovani di lavorare insieme sul territorio.
La Questione Meridionale storica, così come era stata concepita da Giustino Fortunato, Gaetano Salvemini, Antonio Gramsci, Guido Dorso, don Sturzo, Manlio Rossi-Doria e Tommaso Fiore, non c’è più.
Il dualismo economico e sociale italiano oggi è individuabile nei dati statistici della disoccupazione giovanile, della fuga dei cervelli e del calo demografico.
A distanza di un secolo, il divario tra Mezzogiorno e Centro – Nord è andato sempre più espandendosi e la Questione Meridionale è ancora attuale ma sotto altra forma; nonostante il Sud abbia fatto dei passi in avanti in alcune città, la situazione socioeconomica, dopo qualche anno, è ritornata allo stato precedente. Scrive Giuseppe Galasso, storico della Questione Meridionale, sul Corriere del Mezzogiorno del 3 dicembre scorso: “il grande pensiero liberale e democratico ha sempre energicamente riaffermato che il fondamento di ogni sana democrazia e il contesto sociale di ogni autentico processo di sviluppo socio-economico e culturale, si ritrovino in una vita locale di alta qualità civica e operativa”.
Esistono però iniziative, come quella del convegno del 27 novembre scorso, che cercano di incentivare l’economia del Sud.
Diceva Thomas Edison che il valore di un’idea sta nel metterla in pratica.
La prima delle due misure qui presentate: #restoalsud è rivolta ai giovani tra i 18 e i 35 anni residenti nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia senza contratto di lavoro a tempo indeterminato presso un altro soggetto. Tale misura finanzia i costi ammissibili per l’inizio di attività di microimpresa (acquisto di impianti, macchinari o attrezzature necessari per l’avvio dell’attività). Non sono finanziabili le spese di progettazione e di consulenza. Invitalia (Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa SpA), metterà a disposizione i suoi uffici per aiutare i giovani nella presentazione del progetto che si potrà presentare solo on-line sulla piattaforma digitale di Invitalia (coloro che sono interessati avranno una risposta entro 60 giorni) La domanda si potrà presentare dal 15 gennaio 2018 su www.invitalia.it .
Alla fine della giornata è stata firmata una convenzione tra Invitalia e ABI (Associazione bancaria italiana).
Due gli esempi di imprenditoria giovanile che sono stati realizzati grazie ai finanziamenti di Invitalia. Il primo nel campo agro-alimentare della ristorazione (apertura di un ristorante) e il secondo nel progetto di una liuteria (che ricostruisce e ristruttura strumenti musicali antichi che vengono richiesti in tutto il mondo). Fare impresa non è così semplice e questi due giovani ragazzi ci sono riusciti grazie all’aiuto concreto di Invitalia.
Molto interessante tra gli interventi è stato quello di Francesco Bicciato che ha parlato di finanza sostenibile, che associa ai criteri finanziari ed economici quelli sociali, ambientali e di governance. Questo modello diverso di finanza sta crescendo molto ed è sempre alla ricerca di progetti di impatto ambientale e sociale positivo.
Queste due misure rappresentano un risvolto positivo per i giovani del Mezzogiorno. Ma forse non per tutti i giovani. Infatti, considerate le modalità dei progetti di finanziamento, i giovani delle fasce sociali più deboli, che al Sud sono più del 40% e hanno livelli di competenza e di sopravvivenza eccezionali e una profonda conoscenza del lavoro. Si tratta di giovani costretti a lavorare fin dagli anni dell’adolescenza, che potrebbero non essere nelle condizioni economiche di usufruire di tali incentivi, magari solo perché privi dell’uso di internet nelle loro case. Le azioni messe in campo a favore del Mezzogiorno sono di sicuro un buon inizio, ma ancora lunga è la strada da percorrere per dare a tutti eguali possibilità di lavoro e di riscatto sociale.