Italiani nel Mondo
Italiani nel mondo in ebollizione per il Decreto Tajani e per il Referendum- Italians around the world are at boiling point for the Tajani Decree and the Referenda
Italiani nel mondo in ebollizione per il Decreto Tajani e per il Referendum
di Edda Cinarelli
Il 28 marzo molti italiani nel mondo sono rimasti sorpresi dal decreto-legge n. 36, conosciuto come decreto Tajani, che modifica i criteri per l’acquisizione della cittadinanza italiana per discendenza (ius sanguinis).
La riforma ha suscitato uno shock e una grande polemica perché cambia le regole determinate dalla Legge 91 del 1992 e prima ancora dalla Legge 555/1912, che riconoscevano la cittadinanza per filiazione a meno che l’avo emigrato non avesse chiesto una cittadinanza straniera.
Prima del 28 marzo 2025 per il riconoscimento della cittadinanza italiana era sufficiente avere un antenato, morto dopo la proclamazione del Regno d’Italia -17 marzo 1861, e poterlo provare, mentre con il nuovo decreto si può andare indietro nel tempo solo fino al nonno.
In questo modo si restringe la possibilità di ottenere la cittadinanza per discendenza e molte persone, che già stavano preparando la cartellina da presentare agli uffici competenti, non potranno avercela a meno che non si rivolgano ad uno studio legale.
Tajani ha giustificato questo cambio adducendo che i nuovi cittadini, proprio quelli che hanno ottenuto il riconoscimento della cittadinanza italiana per ricostruzione, non amano l’Italia e hanno voluto il passaporto italiano per opportunismo, cioè per poter andare a vivere in un paese terzo o per poter viaggiare.
Ha anche spiegato che gli aspiranti italiani sono talmente tanti da intasare, almeno parzialmente, gli uffici di rappresentanza dello Stato italiano all’estero e quelli degli uffici anagrafe di molti comuni italiani.
Ammesso che sia così e che Tajani abbia ragione, non sarebbe stato meglio per provare il livello di attaccamento all’Italia degli aspiranti italiani chiedergli di superare un esame difficile di lingua e di cultura italiana, come richiesto da altri paesi?
Il decreto introduce anche la clausola che una persona italiana residente all’estero potrebbe perdere la cittadinanza per disuso, per esempio se non viaggia con il passaporto italiano o se non vota e questo riguarda moltissimi di noi.
Probabilmente dietro questo decreto c’è un nuovo progetto di geopolitica forse il piano di un riposizionamento dell’Italia nello scacchiere internazionale ma Tajani non l’ha detto.
Quasi simultaneamente con i decreti del Presidente della Repubblica pubblicati nella Gazzetta Ufficiale del 31/03/2025, sono stati indetti 5 referendum popolari abrogativi promossi dal sindacato CGIL, che ha raccolto oltre 4 milioni di adesioni.
I temi affrontati spaziano dal lavoro alla cittadinanza:
il primo quesito riguarda il reintegro nel posto di lavoro per licenziamento ingiustificato;
il secondo propone di eliminare il tetto agli indennizzi nei licenziamenti delle piccole imprese. Attualmente per le aziende con almeno 15 impiegati il tetto massimo del risarcimento è di sei mesi, votando si saranno i giudici a decidere il valore dell’indennizzo.
Il terzo mira a contrastare l’abuso dei contratti a termine, che ora sono rinnovati periodicamente, e non permettono ai dipendenti di fare programmi per il futuro e li fa vivere in una costante incertezza. L’abrogazione mira a mettere un termine di tempo a questi contratti dopo di che diventerebbero contratti a tempo indeterminato.
Il quarto interviene sulla responsabilità delle imprese negli appalti in caso di infortuni; mira a togliere l’esclusione della responsabilità solidale del committente, dell’appaltatore e del subappaltatore per infortuni subiti dal lavoratore dipendente di impresa appaltatrice o subappaltatrice. In materia è necessario notare che proprio per questo sistema che permette di diluire le responsabilità in caso di infortunio. l’Italia è un paese con una forte percentuale di morti bianche.
Il quinto prevede la riduzione da 10 a 5 anni del requisito di residenza per ottenere la cittadinanza italiana.
I cittadini residenti in Italia saranno chiamati a votare l’8 e il 9 giugno.
Gli elettori all’estero votano in anticipo, per corrispondenza. I plichi verranno spediti all’indirizzo di residenza entro il 21 maggio.
Gli elettori che entro il 25 maggio non abbiano ancora ricevuto il plico elettorale potranno contattare il proprio ufficio consolare per ottenere il duplicato.
Dopo aver votato i cittadini dovranno rispedire le schede al consolato di riferimento seguendo attentamente le indicazioni del foglio informativo, presente nel plico elettorale, ed utilizzando unicamente il materiale con esso fornito. Saranno trasmesse in Italia per lo scrutinio solamente le schede recapitate all’ufficio consolare di riferimento entro e non oltre le ore 16 locali di giovedì 5 giugno.
Com’è evidente i cinque punti referendari riguardano quasi esclusivamente gli italiani residenti in Italia ma noi italiani nel mondo, qualsiasi sia il paese in cui viviamo, abbiamo l’obbligo morale di votare per dimostrare non solo, ma per gridare, con l’esercizio del voto, che esistiamo e che l’Italia ci interessa, che siamo vivi e non morti.
Noi italiani all’estero vogliamo essere considerati italiani di serie A e non C, in alcuni casi vorremmo anche che il governo italiano ci desse la possibilità di tornare magari anche aiutandoci a trovare un lavoro. Votiamo, votiamo in libertà. Non importa se si voterà si o no, l’importante è farlo. I quesiti vengono in fogli separati quindi si può votare sì ad alcuni e no ad altri. Personalmente voterò sì a tutti, ma l’importante è esercitare il nostro diritto di voto anche per dimostrare che Tajani e le persone che la pensano come lui si sbagliano.
Italians around the world are at boiling point for the Tajani Decree and the Referenda
by Edda Cinarelli
On March 28th many Italians around the world were surprised by law-decree no. 36, known as the Tajani decree. that amends the criteria for acquiring Italian citizenship by descent (ius sanguinis)
The reform caused a shock and a great deal of controversy because it changes the rules set out by Law 91 of 1992, and previously by Law 555/1912, which recognized Italian citizenship by descend unless the migrant ancestor had applied for foreign citizenship.
Before 25th March 2025, in order to obtain recognition of Italian citizenship, it was enough to have an ancestor who died after the proclamation of the Kingdom of Italy on 17th March 1861, and to be able to prove it, whereas, with the new decree for the possibility of obtaining citizenship by descent you can only go back to the grandparent.
This restricts the possibility of acquiring citizenship by descent and many people who were already preparing the file to be presented to the competent offices will never be able to have it, unless they go to a law firm.
Tajani justified this change by saying that the new citizens, precisely the ones who obtained Italian citizenship by descent, do not like Italy and that they wanted the passport out of opportunism, namely, to be able to live in a third country, or to travel.
He also explained that aspiring Italians are so many that they clog at least partially, the offices of representation of the Italian State overseas, and the registry offices of many local councils in Italy.
Assuming that this is the case and that Tajani is right, would it not be better to test the level of attachment to Italy of the aspiring Italians by asking them to pass a difficult test of Italian language and culture, as requested by other countries?
The decree also introduces the clause that an Italian resident overseas could lose the citizenship for disuse, for example, if he/she does not travel with an Italian passport or does not vote and this affects many of us.
There is probably a new geopolitical plan behind this decree, perhaps the plan to reposition Italy on the international arena, but Tajani has not said so.
Almost simultaneously with the decrees, the President of the Italian Republic published in the Official Gazette of 31/02/2025 the call for 5 popular abrogative referenda, promoted by the CGIL Trade Union which collected more than 4 million signatures,
The issues dealt with range from work to citizenship:
The first question concerns reinstatement in the workplace for unjustified termination of employment.
The second proposes the elimination of the ceiling on compensation for dismissals in small enterprises. Currently, for enterprises with at least 15 employees, the maximum ceiling for compensation is six months; by voting yes, the judges will decide the value of the compensation.
The third aims to counter the abuse of fixed term contracts which are now renewed periodically, and do not allow employees to plan for the future and makes them live inconstant uncertainty. The repeal aims at putting a time limit on these contracts after which they would become open-ended contracts.
The fourth intervenes in the liability of companies in contracts in the case of injuries; it aims at removing the exclusion of joint and supportive responsibility of the principal, the contractor and the sub-contractor for injuries caused by accidents suffered by employees of contracted or sub-contracted companies. On this matter, it should be noted that it is precisely this system that allows the diminution of liability in the event of an accident. Italy is a country with a high percentage of workplace deaths.
The fifth provides for the reduction of the requirement of residency to obtain Italian citizenship from 10 to 5 years.
Citizens residing in Italy will be called to vote on June 8 and 9.
Voters overseas vote earlier, by mail. Packages will be sent to the address of residency by May 21.
Electors who have not received their electoral papers by May 25 may contact their local consular office to obtain a duplicate.
After having voted, the citizens must return the ballot papers to the consulate of reference by carefully following the instructions in the information sheet enclosed in the envelope and using only that material provided.
Only the ballot papers received by the consular office of reference by and no later than 4pm local time on Thursday June 5, will be sent to Italy.
As is obvious, the five questions of the referenda concern almost exclusively the Italians living in Italy, but we Italians around the world, whatever country they live in, have a moral obligation to demonstrate not only to vote, but to shout, by exercising our vote, that we exist and Italy matters to us, that we are alive and not dead.
We Italians overseas must be considered first class Italians and not second class, and in some cases, we would also like the Italian government to give us the chance to return, perhaps even helping us to find a job. Let us vote, let us vote freely. It does not matter whether you vote yes or no, the important thing is to do it. The questions are on separate sheets, so you can vote yes to some and no to others. Personally, I will vote yes to all of them, but the important thig is to exercise our right to vote, also to prove to Tajani and the people who think like him, that they are wrong.
