Connect with us

Arte & Cultura

In scadenza a settembre raccolta firme per referendum Radicali

Published

on

Tempo di lettura: 3 minuti

referendumAlcuni quesiti dei Radicali Italiani valorizzano la tutela dei diritti umani in Italia

Roma, 26 luglio – Sono dodici i referendum proposti  dai Radicali Italiani per il cambiamento di questioni sostanziali che il gruppo politico pone al centro del programma politico. Si tratta di referendum abrogativi che affrontano diverse problematiche: dall’8xmille, divorzio breve, immigrazione, droghe, fino all’ergastolo, oltre a ai temi concernenti il finanziamento pubblico ai partiti e la giustizia. Come stabilito dalla legge, il comitato organizzatore è tenuto a raccogliere 500 mila firme entro settembre, affinché si possa indire il referedum nella primavera 2014. Delle dodici proposte  in ambito diritti umani sono di particolare importanza i seguenti quesiti:

8xmille

Secondo la legge 20 maggio 1985, n. 222 “In caso di scelte non espresse da parte dei contribuenti, la destinazione si stabilisce in proporzione alle scelte espresse.” Che tradotto significa che la  quota relativa alle scelte non espresse viene ripartita tra le confessioni religiose, di cui il 90% direttamente a favore della Conferenza episcopale italiana. L’abolizione del periodo sopra citato farebbe rimanere tale quota in capo al bilancio generale dello Stato.logo-ri

Divorzio breve

La legge 1 dicembre 1970, n. 898 prevede che prima di chiedere il matrimonio è obbligatorio un periodo di tre anni di separazione. Il referendum abrogativo eliminerebbe questa prassi.

Immigrazione

Sono previsti due quesiti. Il primo per l’abrogazione dell’articolo 10 bis del Testo unico sull’immigrazione che ha introdotto il reato di clandestinità. Tale articolo, secondo i Radicali Italiani, criminalizza una condizione anziché una condotta, è quindi da abrogare. Il secondo quesito è relativo all’abrogazione degli articolo 4 bis e 5 bis del Testo Unico, che hanno incentivato il lavoro in nero, quindi concorrenza sleale con i lavoratori italiani  e la microcriminalità, a scapito del fisco italiano.

Droghe

Il D.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309 prevede la pena detentiva per fatti di lieve entità relativi a sostanze stupefacenti, quali coltivazione domestica e possesso e trasporto di quantità medie. L’abrogazione di alcune parti del testo eliminerebbe la pena detentiva, mentre rimarrebbe la sanzione penale pecuniaria, che, come previsto dalla legge, va da 3mila a 26mila euro.12referendum

Ergastolo

Secondo il codice penale del 1930 agli articoli 17 e 22 viene citato l’ergastolo. L’abrogazione del carcere a vita rispecchierebbe, come afferma la Costituzione, la vera finalità della detenzione ovvero la rieducazione del condannato, e non la vendetta sociale.

Custodia Cautelare

L’abrogazione di parte dell’articolo 274 del D.P.R 22 settembre 1988, n. 447, che prevede “la custodia cautelare se trattasi di delitti per i quali è prevista la pena della reclusione sino a un massimo di quattro anni”, comporterebbe limitazioni alla possibilità di ricorrere al carcere prima di una sentenza definitiva, affinché si applichi solo per reati gravi, nel rispetto del principio costituzionale della presunzione di non colpevolezza.

 

 

Print Friendly, PDF & Email