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Il Premio Santo Stefano di Prato per la prima volta è stato ritirato da tre aziende del comparto tessile.

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Brunello Cucinelli ha consegnato gli “stefanini” alle aziende Cofil, Ritorcitura Vignolini e Valbisenzio tessitura a navetta.

La nona edizione del Premio Santo Stefano si è svolta il 2 febbraio presso l’Auditorium della Camera di Commercio di Prato. L’imprenditore – stilista umbro Brunello Cucinelli ha consegnato ai titolari delle aziende vincitrici, i  premi noti come “stefanini”, opere uniche e originali in bronzo fuso realizzate dall’artista Gabriella Furlani.

I premi sono andati a Massimo e Federico Corrieri di Cofil Filati, Moreno e Emiliano Vignolini di Ritorcitura Vignolini e Marco e Andrea Cini  di Valbisenzio tessitura a navetta.

Il Premio Santo Stefano è nato in un periodo di grande crisi economica, per dare attenzione e risalto alle aziende pratesi  di successo, operanti nel rispetto dei dipendenti e delle regole della concorrenza. L’iniziativa, lanciata dalla Diocesi di Prato, è stata subito accolta dalle istituzioni locali quali Comune, Provincia, Camera di Commercio e Fondazione Cassa di Risparmio di Prato.

Dal 2011 ad oggi sono stati assegnati trentacinque premi ad aziende locali, tra cui ben ventidue appartenenti al settore tessile – abbigliamento.

Brunello Cucinelli ha da sempre concepito la sua attività di imprenditore come un’opportunità per diffondere gli ideali del “Capitalismo Umanistico” e si è impegnato affinché la memoria di un fattore umanistico come appunto è l’artigianato, venisse conservata e tramandata negli anni. Nel discorso che ha tenuto in occasione della celebrazione del Premio Santo Stefano Cucinelli ha invitato gli imprenditori a “non avere paura” ed essere sempre “diversi, aperti, geniali”, a investire in prodotti di qualità ed a guardare con positività al futuro, in quanto custodi di un mondo che lasceremo alle generazioni a venire.

Per la prima volta il Comitato Promotore dell’evento ha voluto premiare anche una realtà emergente ed il premio è stato attribuito al brand Rifò di Niccolò Cipriani,  produttore di  capi e accessori di alta qualità, realizzati con fibre tessili 100% rigenerate, trasformando i vecchi maglioni di cashmere in un nuovo filato con il quale realizzare, a chilometro zero, morbidi e soffici prodotti.

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