Attualità
Il Conclave della Speranza: La Chiamata a una Guida Libera e Universale- The Conclave of Hope: The Call to a Free and Universal Leader

Il Conclave della Speranza: La Chiamata a una Guida Libera e Universale
N.Y. Climate Week nel solco lasciato da Papa Francesco: si lavora attendendo il nuovo Pontefice della cooperazione
Di Gabriele Pao-Pei Andreoli – Presidente IASC – Interlocutore Referente presso la Pontificia Accademia di Teologia, Vaticano
In un’epoca segnata da smarrimento, rapide trasformazioni e un crescente senso di incertezza globale, si avverte più che mai il bisogno di una guida capace di tessere con intelligenza, prudenza e visione il fragile tessuto della comunità umana e spirituale.
Quando le fondamenta sembrano tremare e le parole rischiano di disperdersi come polvere al vento, emerge la necessità di una presenza capace di unire, di ascoltare e di ricucire gli strappi di un mondo frammentato. Una presenza discreta ma incisiva, capace di orientare senza clamore, di costruire ponti dove altri vedono solo barriere, e di difendere la dignità della persona senza cedere alle urgenze effimere del tempo.
Il prossimo Conclave si preannuncia particolarmente complesso. I Padri Cardinali, in larga parte espressione di nuove geografie spirituali, saranno chiamati a discernere sotto l’ispirazione dello Spirito Santo, in un contesto in cui la conoscenza profonda delle dinamiche della Curia Romana e della Città del Vaticano si rende più che mai necessaria. Il rischio, in uno scenario tanto articolato, è che il peso delle scelte ricada su chi, pur animato da sincera devozione, potrebbe non possedere piena familiarità con l’architettura istituzionale che sorregge la missione della Chiesa universale.
Sarà quindi essenziale affidarsi alla guida soprannaturale dello Spirito Santo, invocandone con umiltà la luce e il discernimento, affinché il nuovo Pontefice possa essere non solo segno di unità, ma anche costruttore di cooperazione autentica e testimone della libertà evangelica.
Più che mai si rende necessario individuare una guida che, oltre alla sapienza spirituale e alla profondità umana, sia dotata di quella libertà interiore che nasce da un’appartenenza esclusiva al Vangelo e alla Chiesa universale. Una guida non vincolata da legami particolari a congregazioni o ordini, così da poter agire nella pienezza della propria responsabilità apostolica, immune da pressioni o compromessi che ne potrebbero limitare l’azione. Una libertà evangelica e istituzionale, preziosa come l’aria per la missione di Pietro in questo nostro tempo.
La figura ideale è quella di chi ha dimostrato lungo il proprio cammino rara maestria nell’arte del discernimento, della diplomazia del cuore e della costruzione paziente di relazioni tra popoli, culture e fedi diverse. Non è il clamore a rivelare i veri condottieri dello spirito, ma la loro capacità di rimanere saldi nella tempesta, di indicare la via con fermezza e discrezione.
Oggi, più che mai, si invoca un pastore capace di riconciliare gli opposti, di ascoltare il silenzio profondo dell’anima del mondo, e di guidare con umiltà e determinazione l’umanità ferita verso nuovi orizzonti di unità, giustizia e speranza.
Queste riflessioni nascono dall’esperienza maturata in anni di servizio nella promozione del dialogo tra culture, religioni, governi e comunità accademiche e scientifiche, in costante collaborazione con le istituzioni della Santa Sede. Un percorso vissuto nel segno della discrezione e dell’umile dedizione, con la profonda convinzione che solo attraverso la cooperazione sincera si possa costruire un futuro di pace e di autentica fraternità.
A testimonianza concreta di questo impegno, il 19 aprile scorso — poche ore prima della scomparsa del Santo Padre Francesco — abbiamo ricevuto, per voce del Cardinale Segretario di Stato, una missiva nella quale il Pontefice impartiva la sua benedizione e i suoi saluti all’evento Earth Day 2025.
Forti di questo ultimo, toccante gesto di attenzione, insieme alla Dr. Patrizia Marin, responsabile per l’ambiente dell’Istituto di Studi Avanzati e Cooperazione (IASC), in collaborazione con Kathleen Rogers, Presidente di Earth Day Network, e Massimiliano Falcone, Global Special Envoy per Earth Day, abbiamo deciso di proseguire su questa strada.
Nasce così il programma “The Legacy of Laudato Si’”, che sarà ufficialmente lanciato a New York il prossimo 24 settembre 2025, nell’ambito della Climate Week, sotto l’egida dell’IASC World Changers.
Un’iniziativa che intende onorare l’eredità spirituale e morale lasciata da Papa Francesco, nel solco tracciato dalla sua Enciclica Laudato Si’, certi che il nuovo Pontefice saprà raccoglierne l’ispirazione e proiettarla verso nuove strade di speranza per l’umanità e per il creato.
The Conclave of Hope: The Call to a Free and Universal Leader
N.Y. Climate Week in the wake left by Pope Francis: work is underway awaiting the new pontiff of cooperation
By Gabriele Pao-Pei Andreoli – IASC President – Referent Interlocutor at the Pontifical Academy of Theology, Vatican
In an age marked by bewilderment, rapid transformations and a growing sense of global uncertainty, the need is felt more than ever for a guide capable of weaving the fragile fabric of human and spiritual community with intelligence, prudence and vision.
When the foundations seem to shake and words are in danger of scattering like dust in the wind, the need emerges for a presence capable of uniting, listening and mending the rifts of a fragmented world. A discreet but incisive presence, capable of orienting without clamor, building bridges where others see only barriers, and defending the dignity of the person without yielding to the ephemeral urgencies of the times.
The upcoming Conclave promises to be particularly complex. The Cardinal Fathers, largely an expression of new spiritual geographies, will be called to discern under the inspiration of the Holy Spirit, in a context in which deep knowledge of the dynamics of the Roman Curia and Vatican City is more necessary than ever. The risk, in such a multifaceted scenario, is that the weight of choices will fall on those who, while animated by sincere devotion, may not possess full familiarity with the institutional architecture that underpins the mission of the universal Church.
It will therefore be essential to rely on the supernatural guidance of the Holy Spirit, humbly invoking its light and discernment, so that the new Pontiff may be not only a sign of unity, but also a builder of authentic cooperation and a witness to evangelical freedom.
More than ever there is a need to identify a guide who, in addition to spiritual wisdom and human depth, is endowed with the inner freedom that comes from belonging exclusively to the Gospel and the universal Church. A guide not bound by special ties to congregations or orders, so that he can act in the fullness of his apostolic responsibility, immune from pressures or compromises that might limit his action. An evangelical and institutional freedom, precious as air for Peter’s mission in our time.
The ideal figure is one who has demonstrated along the way rare mastery in the art of discernment, diplomacy of the heart and patient building of relationships between different peoples, cultures and faiths. It is not the clamor that reveals true leaders of the spirit, but their ability to stand firm in the storm, to show the way with firmness and discretion.
Today, more than ever, there is a call for a pastor capable of reconciling opposites, listening to the deep silence of the world’s soul, and leading wounded humanity with humility and determination toward new horizons of unity, justice and hope.
These reflections arise from the experience gained through years of service in promoting dialogue between cultures, religions, governments and academic and scientific communities, in constant collaboration with the institutions of the Holy See. A path lived under the sign of discretion and humble dedication, with the deep conviction that only through sincere cooperation can a future of peace and authentic fraternity be built.
As a concrete testimony to this commitment, on April 19 – just hours before the passing of the Holy Father Francis – we received, through the voice of the Cardinal Secretary of State, a missive in which the Pontiff imparted his blessing and greetings to the Earth Day 2025 event.
Strengthened by this latest, touching gesture of attention, together with Dr. Patrizia Marin, Environment Officer of the Institute for Advanced Studies and Cooperation (IASC), in collaboration with Kathleen Rogers, President of Earth Day Network, and Massimiliano Falcone, Global Special Envoy for Earth Day, we decided to continue on this path.
Thus was born “The Legacy of Laudato Si’,” which will be officially launched in New York City on September 24, 2025, as part of Climate Week, under the auspices of IASC World Changers.
An initiative that intends to honor the spiritual and moral legacy left by Pope Francis, in the wake traced by his Encyclical Laudato Si’, confident that the new pontiff will be able to take up its inspiration and project it toward new paths of hope for humanity and creation.