Diritti umani
Gaza, i ‘numeri’ dell’emergenza e l’azione di Unicef

“Emergenza Gaza: salviamo i bambini ora”: è possibile effettuare donazioni tramite il sito:www.unicef.it.
Roma, 5 luglio – Tra l’8 luglio e il 4 agosto 2014, almeno 392 bambini palestinesi sono stati uccisi a seguito di attacchi aerei e bombardamenti da parte di Israele. Il più giovane era un bambino di un mese. Quasi il 70% di questi bambini avevano 12 anni o erano più giovani. I bambini costituiscono il 31% delle vittime tra i civili. Tra l’8 e il 31 luglio 2014, almeno 2.502 bambini palestinesi sarebbero stati feriti.
• Tra l’8 luglio e il 3 agosto, almeno sei bambini israeliani, tra cui tre ragazzi e tre ragazze di età compresa tra 3 mesi e 17 anni, sarebbero stati feriti a causa di lancio di razzi da Gaza.
• Tra l’8 luglio e il 2 agosto, almeno 142 scuole di Gaza, tra cui 89 scuole dell’UNRWA, 50 scuole pubbliche e tre scuole private/asili, sono state danneggiate a causa di attacchi aerei israeliani o bombardamenti nelle vicinanze.
• Tre scuole dell’UNRWA a Gaza sono state utilizzate dai gruppi armati palestinesi per l’immagazzinamento dei razzi.
• Nel sud di Israele, due scuole israeliane sono state danneggiate dal lancio di razzi da Gaza.
• Più di un quarto della popolazione di Gaza, circa 485.000 persone sono state sfollate dalle loro case e sono al riparo dall’UNRWRA o in scuole pubbliche o presso famiglie ospitanti.
• Il sovraffollamento nei rifugi peggiora la capacità già difficile di aiutare gli sfollati per le necessità di base, di mantenere le condizioni igieniche e di prevenire lo scoppio di epidemie. Mentre le docce nei rifugi hanno migliorato l’igiene personale e la diminuzione del rischio di diffusione della malattia, vi è stato un aumento dei casi di diarrea tra i bambini.
• Circa 1,5 milioni di persone che non vivono nei rifugi hanno poco o nessun accesso all’acqua.
• Almeno 373 mila i bambini necessitano di un sostegno psicosociale diretto e specializzato in conseguenza delle ostilità in corso. I bambini mostrano i sintomi di crescente disagio, come bagnare il letto, stare attaccati ai genitori e avere incubi.
- La risposta dell’UNICEF
· • In collaborazione con la Mezzaluna Rossa Palestinese, l’UNICEF ha distribuito circa 1.500 kit igienici per adulti, 1.000 kit per bambini e 1.388 taniche per l’acqua.
· • L’UNICEF sta facilitando il lavoro del Coastal Municipal Water Utility (CMWU) con attività di coordinamento, riparazioni di autobotti e 100 mila dollari per le riparazioni delle infrastrutture più critiche in tutta Gaza. Limitate riparazioni possono essere effettuati a causa dei combattimenti in corso e la mancanza di accesso umanitario.
· • Tre punti d’acqua comunali UNICEF sono stati installati e più 10 sono in attesa di approvazione da parte delle autorità israeliane.
· • Voucher per acqua, prodotti per l’igiene e il cibo sono stati distribuiti a 2.300 famiglie vulnerabili, le cui case sono state distrutte tramite un programma congiunto WFP-UNICEF. L’obiettivo è di supportare fino a 10.000 famiglie.
· • Fin dai primi giorni della crisi, le squadre di emergenza psicosociali sostenute dall’UNICEF sono stati dispiegate per fornire sostegno psicosociale ai bambini colpiti, raggiungendo finora 1.870 bambini in tutta la Striscia di Gaza.
· • La scorsa settimana, spot radiofonici sono stati trasmessi dalle radio per avvisare i bambini e le loro famiglie sui pericoli degli ordigni inesplosi (sono state raggiunte fino a 1 milione di persone a Gaza). Tuttavia, a causa del bombardamento della centrale elettrica e la mancanza di elettricità a Gaza, questa forma di informazione non è più efficace. L’UNICEF garantirà che tutti i partner che operano nei rifugi collettivi consegnino le informazioni verbalmente.
· • Dal 20 luglio, l’UNICEF ha anche utilizzato telefoni cellulari per inviare messaggi di testo che possono orientare gli operatori sanitari su come tenere i bambini al sicuro, come trattare il disagio psicosociale e su come prevenire e rispondere agli abusi sui minori.
· Una Helpline di protezione per l’infanzia è operativa, con la capacità di ricevere 30 chiamate contemporaneamente. Dall’8 luglio 2014 Sawa è stato in grado di fornire consulenza a 1.277 chiamate da Gaza, tra cui 377 da bambini.
· L’UNICEF, attraverso la sua partnership con MAAN, sta fornendo sostegno psicosociale quotidiano specializzato e attività extrascolastiche a 2.000 bambini in sei rifugi nella città di Gaza, che sono gestiti dal Ministero degli Affari Sociali e di altri partner.
· • L’UNICEF ha iniziato la distribuzione di 6.000 kit per l’igiene e 6.000 taniche per gli sfollati nelle scuole pubbliche; sono stati installati tre punti d’acqua comunali.
· L’UNICEF sta fornendo gli ospedali di farmaci salvavita e generi alimentari.