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I fantasmi sono veri e a volte tornano

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Una mail dagli Stati Uniti risveglia la memoria di chi non c’è più. Una riflessione sui tanti misteri ancora irrisolti che costituiscono un amaro bagaglio per tutti coloro che tentano di riannodare il filo conduttore tra passato e presente

di Gianni Pezzano

Di  tanto in tanto capisci che i fantasmi esistono, non nel senso dei film horror, ma come echi che a volte spiegano il passato e segnano svolte nella nostra vita. In questi giorni ho avuto una comunicazione che ha aperto una porta a un ricordo e con questo i pensieri sui fantasmi che ci circondano.

Sorpresa

In questi giorni ho ricevuto un’email da un lettore negli Stati Uniti che sarà il soggetto di articoli nel futuro, ma nel leggere la Storia di suo zio mi sono ricordato di un episodio con mia  madre di quasi vent’anni fa.

Nei primi anni di internet,  che ha portato con sé la possibilità di poter finalmente leggere i quotidiani italiani in tempo reale, ho cominciato a controllare le notizie dei paesi dei miei genitori. Un giorno è apparsa la notizia del ritorno della salma di un loro paesano che era stato dato per disperso in Russia durante il tragico intervento dell’Armata italiana in un paese che, nel corso dei secoli, è diventato il cimitero degli invasori.

Ho stampato l’articolo e l’ho portato da mia madre che, nata nel 1924, poteva essere benissimo coetanea del soldato di ritorno. La sua reazione non è stata proprio quella che mi aspettavo.

Nel leggere l’articolo le è uscita una frase con un tono di nostalgia e di tristezza. “Quanto era bello nella sua divisa!”. La risposta alla mia domanda se l’avesse conosciuto mi ha sorpreso, “Era mio cugino”.

Cosi ho saputo del cugino di mia madre che era diventato ufficiale medico per poi morire insieme ai suoi soldati, in una guerra che molti giovani d’oggi non sanno che ha visto partecipe l’Italia con la sigla ARMIR, l’Armata Italiana in Russia.

 

Centenari

Questo è uno degli argomenti dell’email americana inviatami da un oriundo che vuole sapere come fare per recuperare la salma di  suo zio disperso anche lui in Russia. Non vorrei entrare nel merito di questo episodio particolare, ma i temi di questa comunicazione meritano e hanno bisogno di approfondimenti, che potrebbero essere d’interesse non solo per colui che mi ha scritto, ma per molti altri, anche in Italia.

I ricordi dei soldati in guerra sono temi costanti in questi giorni, in parte perché stiamo commemorando il centenario della Battaglia di Caporetto e anche un altro evento di proporzioni molto più vaste, la Rivoluzione di Novembre in Russia. Sono episodi che hanno ovviamente cambiato i paesi dove si sono svolti, ma hanno avuto anche ripercussioni che sentiamo ancora nel mondo d’oggi.

I fantasmi di quei soldati non sono poi gli unici fantasmi che ci circondano. In Italia abbiamo la sfortuna di essere coinvolti in episodi che mai sono stati spiegati appieno. Chissà quanti passeggeri, e non solo stranieri, che passano in treno per la stazione di Bologna capiscono il significato della parete di vetro nella sala d’attesa, il ricordo di un attentato mortale che nasconde ancora lati scuri.

Allo stesso modo molti morti eccellenti, sia politici che coinvolti nelle lotte alla criminalità organizzata che è una delle piaghe più grandi del paese. Ma non dobbiamo cadere nel tranello di pensare che questi misteri siano soltanto italiani. Mentre leggevo l’email dall’interlocutore americano proprio gli Stati Uniti hanno fornito un altro esempio di un fantasma irrequieto.

Houston

Stanotte gli archivi di Stato degli Stati Uniti hanno rilasciato quasi tutti i documenti ancora segretati sull’assassinio nel 1963 del Presidente Americano John Fitzgerald Kennedy. Scrivo quasi tutto perché la CIA e l’FBI hanno chiesto di controllare i documenti rimanenti per assicurare che non contengano dettagli ancora delicatissimi, anche dopo oltre cinquant’anni da quel giorno che sconvolse il mondo.

Senza dubbio i complottisti stanno già cercando spiegazioni fantasiose per questa reticenza e sarà interessante leggere nel prossimi giorni i dettagli che potranno confermare o smentire le teorie di complotto che abbiamo visto anche nel cinema in questi decenni.

Però, i fantasmi sono molti e dobbiamo rassegnarci alla verità triste e, in un certo senso, illogica, che non sapremo mai tutti i dettagli del nostro passato, sia personali che del nostro paese. Basta guardare la Francia che non ha mai saputo tutti i dettagli della sua guerra in Algeria e i tentativi di golpe da una parte dell’apparato militare del paese. Nell’America del Sud ci sono decine di migliaia di famiglie che sono in cerca della verità sui loro parenti dispersi e in molto casi della fine fatta fare ai figli della donne incinte sparite negli anni delle dittature militari.

Nessun esorcismo

 Nel caso di questi fantasmi non esiste la possibilità di  un esorcismo per cacciarli via. Rimarranno i misteri e i dubbi di quel che è successo che, ancora più spesso, riempiono i salotti televisivi del nostro paese con teorie che non raramente sono create non per spiegare ma per nascondere ancora di più la verità che cerchiamo. In questo dobbiamo citare soltanto un nome che ha 81 fantasmi che chiedono di capire il motivo della loro sorte: Ustica.

Si, i fantasmi sono veri e hanno sempre fatto parte della nostra vita, ma dobbiamo sempre cercare di scoprire le verità dei nostri parenti, come anche dei nostri morti eccellenti,  perché anche loro fanno parte della nostra Storia e per capire la nostra vita e il nostro mondo dobbiamo capire la verità di questi fantasmi che non vogliono e non devono sparire.

 

 

 

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