Attualità
Caos staminali, Nature contro Vannoni: dati errati
La rivista scientifica: “uno psicologo trasformato in imprenditore medico”.
Roma, 2 luglio – Staminali ancora nell’occhio del ciclone. Dopo l’ulteriore rinvio per la sperimentazione sul metodo ‘Stamina’, che prevede l’utilizzo terapeutico di cellule staminali mesenchimali, oggi arriva anche il parere contrario di Nature, una delle piu’ antiche e importanti riviste scientifiche. Il metodo Stamina, si legge in un articolo, proposto da Davide Vannoni e’ basato su dati errati e ricalca una ricerca pubblicata nel 2003 dal gruppo ucraino coordinato da Elena Schegelskaya, dell’universita’ Kharkov. Lo stesso Vannoni e’ definito “uno psicologo trasformato in imprenditore medico”. Immediata la reazione di Vannoni, fondatore nel 2009 dell’associazione Stamina Foundation Onlus per sostenere la ricerca sul trapianto di cellule staminali mesenchimali e diffondere in Italia la cultura della medicina rigenerativa. “Non vedo niente di nuovo in quello che scrive Nature – ha detto- mentre sono davvero stupito dal commento di Pani dell’Aifa, perche’ e’ nella commissione scientifica che deve sperimentare il metodo Stamina e questo e’ un fattore che il ministro deve prendere in seria considerazione” . Poi ha concluso: “Il solito articolo politico e non scopre nessun segreto: noi abbiamo sempre lavorato e condiviso materiale con i russi e con gli ucraini. Questo articolo e i commenti che contiene sono di cattivo gusto”. Ieri, data di inizio della sperimentazione secondo il decreto Lorenzin, il ministero della Salute ha formalizzato i nomi della commissione che dovrà sovrintendere alla sperimentazione, presieduta dal presidente dell’Istituto superiore di sanità, Fabrizio Oleari. Vannoni, pero’, per la terza volta non ha presentato i documenti chiedendo un ulteriore rinvio, assicurando pero’ che “tutto sarà pronto entro la fine della settimana”. E rivolgendosi al ministero, a proposito delle nomine in commissione, forse non condivise dallo psicologo, ha aggiunto: “Dalle prime notizie mi pare che si stiano compiendo scelte arroganti, senza tenere conto delle nostre richieste”.