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A “Borgomarina vetrina di Romagna” verrà presentato il libri di Graziano Pozzetto “ Frutti dimenticati. Frutti indimenticabili. Tradizioni, biodiversità, cucina”

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Giovedì 25 Agosto 2016 con la partecipazione dell’autore e Renato Lombardi parlerà dell’Orto Botanico dei frutti dimenticati della casa delle aie di Cervia

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È in programma giovedì 25 agosto 2016, a Borgomarina Vetrina di Romagna una serata culturale dedicata alla presentazione del libro di Graziano Pozzetto “ Frutti dimenticati. Frutti indimenticabili. Tradizioni, biodiversità, cucina” con la partecipazione dell’autore. Renato Lombardi parlerà poi dell’Orto Botanico dei Frutti dimenticati della Casa delle Aie di Cervia. L’iniziativa è promossa con la collaborazione dell’Associazione Culturale Casa delle Aie Cervia. L’iniziativa si svolgerà alle ore 21, a Cervia, nel Piazzale Maffei, antistante la Torre San Michele. L’ingresso è libero. 

Il libro. Attingendo dai suoi ricordi personali, dalla letteratura, dalla cronaca e dalla storia, Graziano Pozzetto nel suo ultimo libro Frutti dimenticati frutti indimenticabili  rende omaggio alle tantissime specie di alberi da frutto che popolavano la Romagna di un tempo. Il titolo vuole essere un esplicito richiamo all’Orto dei Frutti Dimenticati creato nel 1990 a Pennabilli da Tonino Guerra. Un orto, un giardino, o meglio ancora un museo dei sapori, nato con lo scopo di non dimenticare il gusto di quelle piante autoctone e ormai scomparse, che crescevano nelle vicinanze delle vecchie case di campagna. Azzeruolo, biricoccolo, giuggiolo, mandorlo, avellano, sorbo, nespolo, fico verdino, corniolo e un’ampia varietà di mele e pere: un patrimonio di biodiversità che fino all’ultimo dopoguerra ha sfamato generazioni di contadini romagnoli. Frutti che si mangiavano al naturale direttamente dall’albero o seduti ai suoi piedi magari con un pezzo di pane; strumento di sopravvivenza con cui affrontare la frugale e ripetitiva alimentazione invernale. L’ autore va a ritroso nel tempo, ritorna alla sua infanzia in un paesino di campagna della Bassa Romagna. Pozzetto dimostra quanto i frutti dimenticati fossero radicati nella cultura dei vecchi romagnoli, tanto da rientrare negli indovinelli, nei proverbi, nei modi di dire, nelle favole, nelle filastrocche, nei rituali magici e divinatori, nelle cure medicamentose, ma soprattutto nella cucina di tutti i giorni. Dalla saba ai sughi (sugoli), dal pane ai biscotti, dalle mostarde alle confetture, dalle gelatine ai liquori, alle zuppe: erano tante le ricette popolari che contenevano questi frutti. Nell’ultimo capitolo Pozzetto lascia spazio ai piatti di cuochi contemporanei realizzati con i frutti dimenticati che oggi, grazie alla passione di coraggiosi agricoltori, sono tornati alla ribalta.

L’Orto Botanico dei Frutti Dimenticati  di Cervia è stato inaugurato nel maggio del 2013 ed oggi costituisce un’importante risorsa culturale, didattica e turistica: L’Orto è stato realizzato dall’Associazione Culturale Casa delle Aie con la collaborazione del Comune di Cervia. In un’area di 1200 metri quadrati in prossimità delle Aie, concessa dal Comune,  sono state messe a dimora alcune decine di “piante dimenticate”, presentate con cartellini che riproducono la denominazione in italiano ed anche in dialetto. L’idea di allestire un Orto Botanico dei Frutti Dimenticati a Cervia era stata rilanciata nel 2012 da Renato Lombardi, riprendendo un’intuizione che aveva avuto Umberto Foschi negli anni Sessanta, ancora prima delle realizzazioni di analoghe idee in altre città della Romagna e dei territori limitrofi. Dall’idea si è passati alla concreta realizzazione grazie all’impegno di Mario Stella e di Gianfranco Zavalloni e alla collaborazione dell’Amministrazione comunale di Cervia ed altri enti.. L’iniziativa ha  finalità culturali, didattiche, ma anche promozionali e turistiche. Seguendo a distanza di molti anni il suggerimento di Umberto Foschi e integrandolo con nuove proposte,  sono state messe a dimora le seguenti piante: azzeruolo, noce, mirabolano, prugno, giuggiolo, alcune varietà di melo a cominciare dal melo cotogno, corbezzolo, fico nero, uva fragola, gelso bianco, pero volpino, ribes nero, ribes rosso, sorbo, melo cotogno, melograno, nespolo, ulivo, mandorlo, pero volpino e pero broccolino. Si tratta una varietà di frutti che erano una volta diffusi nelle nostre campagne e che costituiscono un patrimonio di biodiversità da conservare e valorizzare.  Di Umberto Foschi ricorre quest’anno il Centenario della nascita (16 dicembre 1916) e il grande personaggio della cultura cervese e romagnola verrà ricordato con numerose manifestazioni rievocative,

Graziano Pozzetto. È giornalista, scrittore, gastronomo, bibliofilo, ricercatore, autore rigoroso e prolifico, divulgatore appassionato. Ha ottenuto importanti riconoscimenti nazionali. E’ stato fra i fondatori storici dell’Arcigola-Slow Food. E’ protagonista di una enciclopedica codificazione culturale ed antropologica sui mangiari, cibi, vini, prodotti tipici, eccellenze, memorie identitarie, storie e testimonianze di cibo delle Romagne. Tra le tante pubblicazioni, ricordiamo: La piadina romagnola tradizionale (Panozzo, 2005, finalista Premio Bancarella Cucina), Lo squacquerone di Romagna (Panozzo, 2007), Rane e ranocchi, memoria e cucina (Panozzo, 2008, finalista Premio Bancarella Cucina); Le minestre romagnole di ieri e di oggi (Panozzo, 2009), La Cucina e i prodotti della Valmarecchia (Panozzo, 2011), I Grandi mangiatori di Romagna (Panozzo, 2012, per Orme/Tarka ha pubblicato Le cucina di Romagna, storia e ricette (2013), La cucina del Parco del Delta (2014), La cucina del Montefeltro (2014) La giuria del “Premio Bancarella Cucina” gli ha conferito il Premio Baldassarre Molossi 2011 alla carriera.

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