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Basilicata, “Wine to love”:”vino e amore” al centro del film di Ornella Muti

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Tra i vigneti intorno a Venosa, in provincia di Potenza in Basilicata, si sono ormai concluse le riprese della commedia romantica “Wine to love”, ideata dalla Muti. Ora si continuerà a girare a New York. Un piccolo comune lucano da un lato e una metropoli americana dall’altra parte del mondo. Opposti che si attraggono?

di Vito Nicola Lacerenza

Il Comune di Venosa è il palco su cui si sono girate le principali scene del film “Wine to love”, dirette dal regista materano Domenico Fortunato che ora sta ultimando le riprese a New York. Un passaggio dalle dolci e tranquille colline lucane ricche di vigneti agli immensi grattacieli della metropoli americana. Un evidente contrasto, senza dubbio, ma, d’altronde, i contrasti, piccoli o grandi che siano, fanno parte dell’amore. Troppo romanticismo? Forse sì, ma in fondo che male c’è quando si sta parlando di una commedia romantica come “Wine to love”, che fa del vino e dell’amore i due ingredienti per una storia apparentemente impossibile? Perché è di questo che si tratta. Il protagonista, Enotrio Favuzzi, solitario e burbero, è un produttore di aglianico, il vino più famoso.

Lei, Anna Monti, è un’ex top model, accattivante e piena di vita, che poco alla volta farà innamorare il viticoltore. Con un po’ di esagerazione, si potrebbe dire che siamo di fronte  alla versione italiana, per non dire proprio lucana, del celebre cartone animato della Walt Disney “la bella e la bestia”. Una storia che ha insegnato a milioni di bambini cosa sia la bellezza di un amore inaspettato e come il principe azzurro, non sia per forza biondo e vestito d’azzurro, col suo bel cavallo bianco. In “Wine to love”, il fascino dell’amore si incontra nei vigneti della Basilicata, nel rosso del suo vino, e in chi lo produce. L’apparente contrasto tra una cittadina lucana come Venosa e New York, la lontananza tra due personaggi come Enotrio Favuzzi e Anna Monti, quest’ultima interpretata dalla “miss cinema Basilicata” Ilaria Cennamo, annegheranno nell’ Aglianico, lasciando libero spazio alla poesia. D’alto canto, “Nessuna poesia scritta da bevitori d’acqua può piacere o vivere a lungo”, scrisse il poeta venosino Quinto Orazio Flacco. Nell’attesa di vedere il film, non resta che fare un brindisi beneaugurante agli opposti che si attraggono.

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