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Azzera la bolletta

Italia

Autostrade, Atlantia ed il Governo della vittoria di Pirro

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Il Popolo Italiano: “Mi resi conto di aver perso nello stesso istante in cui mi dicevano che avevamo vinto”

di Paolo Buralli Manfredi e Giuseppe Cossari. Melbourne – Australia

È proprio vero che chi del potere non conosce i pericoli e la potenza accecante, casca sempre per far la fine del fesso credendo di aver fatto fesso gli altri.

È la cruda vicenda di un ex Ministro che è stato, passateci il termine, “trombato” dai suoi stessi alleati e dirigenti di partito e che oggi, grida al successo per le concessioni delle Autostrade Italiane in revoca ad Atlantia del Gruppo Benetton.

Va detto con forza e convinzione che un Paese che grida al successo per un ponte ricostruito in tempi normali è un Paese che somiglia a un Paese del terzo mondo, ma sapendo che l’Italia è tutto tranne che un Paese del terzo mondo, si può affermare che i governanti attuali, con riferimento all’ultimo decennio, si comportano come se fossimo terzo mondo.

È altresì singolare che un ex  Ministro delle infrastrutture  gioisca per un successo che, nei fatti, è il fallimento di una “classe politica” totalmente incompetente che non è stata in grado di far rispettare le regole contrattuali della concessione firmata con Atlantia e che, anziché far applicare le regole scritte nel contratto, gli revoca la concessione, facendogli uno dei regali più  grandi che gli si potevano fare, tant’è che il mercato azionario dopo l’annuncio ha subito premiato Atlantia con un balzo in borsa del 25% e che ancora oggi sembra tenere un passo tutto sommato positivo. Ma perché il successo venduto dall’ex ministro Toninelli e dai suoi compagni di Governo in realtà è un totale fallimento per il Popolo Italiano?

Il fallimento sta nel fatto che lo Stato Italiano ha concesso al Gruppo Benetton, tramite Atlantia, di acquisire le concessioni autostradali italiane cioè, ha consegnato una struttura in ottime condizioni, un patrimonio pubblico costruito con miliardi di tasse pagate dal Popolo Italiano, ad un soggetto privato con il vincolo contrattuale e l’obbligatorietà di mantenere la stessa in totale sicurezza ed in condizioni ottime.

Ed oggi, grazie alla totale cecità dei governanti attuali, il Popolo Italiano si riprende una struttura in condizioni pessime, che dovrà mettere in sicurezza e ristrutturare completamente a suon di tasse e rincari. Ci si aspettava da un Governo capace che, prima di sospendere la concessione, avrebbe preteso dal concessionario gli adempimenti degli obblighi contrattuali cioè, la manutenzione e la messa in sicurezza di tutta la rete gestita dal concessionario, ma ovviamente nulla di tutto ciò è accaduto e nulla di ciò è stato preso in considerazione da colui che va sbandierando il successo dell’insuccesso, Toninelli appunto  che in un video su Instagram esulta con pollici alzati e pugno chiuso dopo la decisione del governo sui Benetton. Ma di quale vittoria parla costui così concentrato sul suo ego ideologico da non tenere in conto le conseguenze economiche di questa vittoria di Pirro? Oltretutto forse ce lo ritroveremo candidato per i 5S alle future elezioni regionali lombarde.

Non si riesce a comprendere come una persona che è stato Ministro, possa gioire di un insuccesso e possa essere talmente accecato dall’ideologia di partito che addirittura vende questo insuccesso come il suo più grande successo. Ma riflettendo sul fatto che, quando incalzato dalla gente comune, Toninelli invece di rispondere a quesiti politici si trincera in difesa rilanciando il fatto che lui e i suoi colleghi di partito meritano di sedere in Parlamento, e quindi chi se ne frega dei disastri compiuti, solo perché si sono tagliati lo stipendio da Parlamentare, comprendiamo meglio la sua posizione.

Dobbiamo però, per onestà intellettuale, riconoscere a lui ed a tutti i Deputati e Senatori del Movimento 5 Stelle una coerenza ed onestà d’altri tempi, nel senso che, consapevoli forse di non valere i soldi messi a disposizione dallo Stato per i Politici, che dovrebbero accettare di entrare in Parlamento solo se realmente capaci di adempiere a quel ruolo, si decurtano lo stipendio immeritato.

Chiudiamo dicendo che, purtroppo come al solito, chi inevitabilmente pagherà le conseguenze di questo ed altri pasticci commessi da una classe politica con la p minuscola, sarà come sempre il Popolo, quel Popolo Italiano fatto da una maggioranza schiacciante di persone oneste che ancora una volta si era fidata di una novità in politica, M5S, che si era venduta come rivoluzionaria ed innovativa e che invece, nei fatti, con gli intrighi di palazzo ci ha riportato nella parte peggiore di quella Prima Repubblica che pensavamo di esserci lasciata alle spalle e che per colpa dei Toninelli, Renzi, Di Maio, Azzolina, De Michelis, Speranza, Conte & company, ci stanno facendo persino rimpiangere, perché almeno a quei tempi i Politici erano Politici con la P maiuscola quantomeno nel linguaggio e nel modo di dialogare con gli Italiani.

“Il Politico Onesto è il Politico Capace” ed ahinoi, in questo Governo di politici capaci come li intendeva Benedetto Croce, non ve ne traccia alcuna…

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