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Diritti umani

Appello dell’UNICEF a Davos: Priorità ai bambini nell’Agenda Globale

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Quasi 1 miliardo di bambini sotto i 15 anni subisce regolarmente punizioni fisiche; circa 570 milioni di giovani vivono con meno di 1,25 dollari al giorno; nel 2014, 230 milioni di bambini vivevano in zone colpite da conflitti.

 

SOWC2014_cover_pageRoma, 20 gennaio– Alla vigilia del World Economic Forum, l’UNICEF ha definito l’“Agenda for Every Child” come guida per gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile post 2015. Mentre i leader di tutti i settori si riuniscono a Davos, l’UNICEF lancia una sfida alla comunità internazionale perché i bambini siano la priorità dei Nuovi Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, un piano d’azione per il progresso dell’umanità nei prossimi 15 anni che guiderà gli investimenti e le azioni in tutto il mondo. Gli obiettivi saranno poi condivisi all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a settembre.

L’ “Agenda for Every Child” dell’UNICEF delinea sette priorità da inserire tra i nuovi Obiettivi di Sviluppo:

  1. Porre fine alla violenza sui bambini. Quasi 1 miliardo di bambini sotto i 15 anni subisce regolarmente punizioni fisiche e un quarto di tutte le ragazze tra i 15 e i 19 anni ha subito violenza fisica. Mentre la violenza sui bambini è spesso invisibile, l’impatto su di loro e sulle società è profondo e di vasta portata. La violenza sui bambini è un problema universale:  investire nella protezione dei bambini da violenza, abusi, abbandono e sfruttamento deve essere una priorità  globale.
  2. La fine della povertà infantile deve essere centrale per eliminare la povertà globale: La metà delle persone che nel mondo vivono in condizioni di povertà estrema sono bambini  con circa 570 milioni di persone con meno di 18 anni che vivono al di sotto della soglia di povertà internazionale di 1,25 dollari al giorno. La povertà infantile è spesso la causa principale di povertà in età adulta. Senza accesso a servizi sanitari, nutrizionali, acqua e servizi igienico sanitari, alloggi e istruzione il circolo della povertà continuerà.
  3. Porre fine alle morti materno infantili prevenibili.  I bambini che appartengono al 20% delle famiglie più povere hanno il doppio delle probabilità di morire prima del loro quinto compleanno rispetto a coloro che fanno parte del 20% più ricco, e hanno circa tre probabilità in più di essere sottopeso o malati. Migliori sistemi sanitari e migliori modi per individuare le risorse per raggiungere i bambini più vulnerabili e le madri salveranno vite, rafforzeranno le famiglie e contribuiranno ad una crescita sostenibile.
  4. Dare maggiore attenzione agli adolescenti. I progressi fatti nella prima infanzia  possono essere consolidati o persi durante l’adolescenza, ma gli adolescenti sono troppo spesso esclusi dai piani di intervento e dai servizi. Investire nel loro apprendimento e nella promozione di stili di vita sani, fra gli altri impegni, aiuterà a proteggere gli adolescenti da malattie e violenze, e li preparerà meglio alla vita adulta.
  5. Sfruttare la crescente rivoluzione dei dati per sostenere i diritti di tutti i bambini: Dati tempestivi e credibili sono fondamentali per identificare i bambini che hanno più bisogno e per sviluppare politiche mirate a migliorare le loro vite. I dati devono essere disaggregati per aiutarci a guardare oltre le medie globali e nazionali e a prendere in considerazione i bambini che sono stati lasciati indietro.
  6. Migliorare gli investimenti per tutti i bambini, soprattutto i più vulnerabili e emarginati: Fondi sufficienti non devono solo essere investiti nell’istruzione, in acqua e servizi igienico sanitari, cure mediche e protezione sociale; per fornire risultati più sostenibili, devono anche essere orientati ai bambini e alle famiglie che hanno più bisogno.
  7. Rompere il ciclo delle crisi croniche che colpiscono i bambini: Nel 2014, 230 milioni di bambini vivevano in zone di conflitto e molti di più sono stati colpiti da disastri naturali o causati dall’uomo. La risposta globale alle crisi umanitarie deve concentrarsi non solo sui bisogni nel breve periodo ma anche sulla costruzione della resilienza nel lungo termine, aiutando i bambini e le loro famiglie a sopportare shock futuri, e sul porre fine al ciclo delle crisi che li colpiscono.

“Il mondo ha fatto significativi passi in avanti negli ultimi 15 anni, ma ancora milioni di bambini sono emarginati”, ha dichiarato Yoka Brandt Vice Direttore generale dell’UNICEF. “Questa è una grande opportunità per raggiungere i bambini che sono stati lasciati indietro. Le decisioni e gli investimenti che facciamo oggi determineranno il futuro di questa generazione e di quelle a venire. Tutti noi abbiamo un ruolo da giocare – leader politici, imprese e organizzazioni, individui e bambini stessi – per guidare il cambiamento e costruire un mondo migliore per tutti.”

 

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