Attualità
Analogia della storia della Cina con Giuba capitale del sud Sudan- Analogy of China’s history with Juba capital of South Sudan
Analogia della storia della Cina con Giuba capitale del sud Sudan
di Marco Andreozzi
La ‘vasta area urbanizzata’ (广州, Guang-zhou nella pronuncia mandarina) di Canton, nome ufficiale pre comunista dalla dizione locale, è capoluogo della regione (provincia) cantonese chiamata ‘Grange Oriente’, il Guangdong (广东) nel meridione cinese. In realtà si tratta di contrazione calligrafata che valorizza significanti a due logogrammi: ‘a est della vasta area urbanizzata’ (Guang-zhou-dong), sebbene la regione si sviluppi anche ad occidente. La conquista imperiale Ming (1368-1644) divise in tre la vastissima regione storica di ‘Yue’ (粤) di forte presenza Tai verso occidente e nota anche come ‘cismontana’ (岭南, ling-nan). Fu istituita la regione Guangxi ad ovest (西) e una terza regione a sud-ovest che oggi è il nord del Vietnam – Hanoi, lo storico Annam (安南, ‘a sud della pace’) e il Tonchino – che si affrancò dal giogo Ming nel 1428 (nuova dinastia Le).
Vietnam in precedenza era ‘Nam-Viet’, il sud Viet (‘nam’ è Cantonese e ‘nan’ mandarino). Viet è pronuncia locale di ‘Yue’, sebbene si sia creata una logografia diversa dalla precedente (越), con identica dizione e tono, per sottolineare l’indipendenza dai domini imperiali mancesi (1644-1912), la Cina di oggi. Nei primi ‘90 a Canton circolavano voci di separatismo, tanto che fu rimosso il governatore regionale (tipicamente autoctono). Oggi il governatore è un settentrionale, come altri predecessori, ormai.
Nella storia del Sud Sudan (e del Sudan tutto) si definisce un’era coloniale anglo-egiziana dal 1899 al 1956 dai forti toni di arabizzazione linguistica ed islamizzazione. Quasi mezzo secolo prima San Daniele Comboni arrivò in terra sudanese per fondare 10 anni dopo l’istituto dei Missionari Comboniani, seguito nel 1872 dall’istituto delle Suore Missionarie Pie Madri della Nigrizia. Consacrato vescovo nel 1877, il suo credo concreto insisteva sulla formazione. Scuole che istruiscano nelle professioni di cui vi era (vi è) più bisogno. Si batté contro la tratta degli schiavi e nel 1881 mori a Khartoum di colera. In Sud Sudan vi sono oggi numerose missioni comboniane. La Chiesa cattolica resta molto influente ed ascoltata, e proprio questa domenica il nuovo nunzio apostolico, il primo residente in Sud Sudan, ha celebrato messa in cattedrale, alla presenza di personalità, ambasciatori (quello USA ha parlato) e rappresentanti del governo.
Nel Paese domina l’etnia ‘nomade’ e ‘pastorale’ dei Dinka (cognome tipico è Deng, come in mandarino), che esprime un presidente (cattolico) mai eletto. Divisi in diverse tribù, essi attribuiscono molto valore ai capi di bestiame (stimati circa 36 milioni, uno ogni tre abitanti). In seconda battuta i Nuer (20%), che esprimono il vice presidente. I Dinka della capitale lavorano, sono pagati, hanno terre assegnate e rapporti con il governo. Tongping è un quartiere cittadino da una parola Dinka collegata alla (passata) vendita di granite da parte di questi coloni nordici. Curioso suono cantonese con significanti sinici tra i quali ‘capire/muovere il ghiaccio’ (冰, ‘bing’ = ‘ghiaccio’ in mandarino). Oggi nelle tre regioni (stati) meridionali dell’Equatoria, votati all’agricoltura perché già altopiano, vi è competizione per la terra, tensione verso i pascoli e carenza infrastrutturale. Negli ultimi mesi sono stati uccisi soldati, visti come invasori quasi ‘stranieri’. Oggi a Giuba (Equatoria Centrale) circolano voci di separatismo delle tre regioni, in una nazione fondata 13 anni fa (di 64 etnie riconosciute). L’ultima Guerra civile nel 2016 fu anche confronto inter-etnico (presidente e vice).
Analogy of China’s history with Juba capital of South Sudan
by Marco Andreozzi
The ‘vast urbanized area’ (广州, Guang-zhou in Mandarin pronunciation) of Canton, official pre-communist name from the local tongue, is the capital of the Cantonese province called ‘Greater Orient’, Guangdong (广东) in southern China. In reality it is a calligraphic contraction that enhances the meanings of two logograms: ‘east of the vast urbanized area’ (Guang-zhou-dong), although the province also develops to the west. The Ming imperial conquest (1368-1644) divided into three the vast historical region of ‘Yue’ (粤) with a strong Tai presence towards the west and also known as ‘south of the mountain range’ (岭南, ling-nan). Guangxi province was established further west (西) and a third region in the south-west that is now northern Vietnam – Hanoi, the historical Annam (安南, ‘south of peace’) and Tonkin – which freed itself from the Ming yoke in 1428 (new Le dynasty).
Vietnam was previously ‘Nam-Viet’, the South Viet (‘nam’ is Cantonese and ‘nan’ Mandarin). Viet is the local pronunciation of ‘Yue’, although a different logograph from the previous one was created (越), with identical diction and tone, to underline the independence from the imperial Manchu dominions (1644-1912), today’s China. In the early 90s in Canton there were rumours of separatism, so much so that the regional governor (typically indigenous) was removed. Today the governor is a northerner, like other predecessors, by now.
In the history of South Sudan (and of the Sudan as a whole), an Anglo-Egyptian colonial era from 1899 to 1956 is defined with strong tones of linguistic Arabization and Islamization. Almost half a century earlier, San Daniele Comboni arrived on Sudanese soil to found the institute of the Comboni Missionaries 10 years later, followed in 1872 by the institute of the Missionary Sisters Pie Madri della Nigrizia. Consecrated bishop in 1877, his concrete credo insisted on education. Schools that trained in the professions that were (are) most needed. He fought against the slave trade and in 1881 died in Khartoum of cholera. In South Sudan there are today several Comboni missions. The Roman Catholic Church remains influential and listened to, and just this Sunday the new apostolic nuncio, the first resident in South Sudan, celebrated mass in the cathedral, in the presence of personalities, ambassadors (the US one spoke) and government representatives.
The country is dominated by the ‘nomadic’ and ‘pastoral’ ethnic group of the Dinka (typical surname is Deng, as in Mandarin), who expresses a (Roman Catholic) president who was never elected. Divided into different tribes, they place great value on livestock (estimated at around 36 million cattle, one for every three inhabitants). Second is the Nuer ethnicity (20%), who expresses the ‘historic’ vice president. Dinka people in the capital have work, are paid, have assigned lands and relations with the government. Tongping is a city district from a Dinka word connected to the (past) sale of granitas by these northern settlers. Curious Cantonese sound with sinica meanings including ‘understand/move ice’ (冰, bing = ‘ice’ in Mandarin). Today in the three southern states of Equatoria, devoted to agriculture because they are already highlands, there is competition for land, tension towards pastures and a lack of infrastructure. In recent months soldiers have been killed, seen as almost-‘foreign’ invaders. Today in Juba (Central Equatoria) there are rumours of separatism of the three states, in a nation founded 13 years ago (where 64 are the recognised ethnic groups). The last civil war in 2016 was also an inter-ethnic confrontation (president and vice-president).
Marco Andreozzi, è Dottore in Ingegneria Meccanica, Economia/Amministrazione (Politecnico di Torino). Tecnologo industriale e specialista del settore energetico, proviene da esperienze professionali in cinque multinazionali in Italia e paesi extra-europei, e come direttore generale da un quarto di secolo; nomade digitale dal 2004 al 2019, e’ sinologo, parla correntemente il mandarino e in Cina e’ stato docente a contratto.
Marco Andreozzi, is a Doctor in Mechanical Engineering, Economics/Administration (Polytechnic of Turin). Industrial technologist and specialist in the energy sector, he comes from professional practices in five corporates in Italy and non-European countries, and as managing director for a quarter of a century; digital nomad from 2004 to 2019, he is a sinologist, speaks fluent Mandarin and was a visiting professor in China.