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Diritti umani

70 anni dopo Soveria Mannelli in Calabria ricorda Thomas Sankara, il rivoluzionario d’Africa

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Il Comune di Soveria Mannelli in Calabria ricorda a settanta anni dalla nascita il primo presidente del Burkina Faso Thomas Sankara, assassinato nel 1987 perché voleva rompere con il passato coloniale.

Thomas Sankara, il primo presidente del Burkina Faso assassinato nel 1987, è stato ricordato dal Comune di Soveria Mannelli in occasione dei settanta anni della sua nascita avvenuta il 21 dicembre 1949 con l’intestazione di un piazzale davanti alla scuola di Colla. Questa iniziativa di valore pedagogico si collega all’intitolazione della strada che conduce alla locale scuola media, che anni fa è stata dedicata a Oskar Shindler, l’imprenditore tedesco che durante la seconda guerra mondiale ha salvato più di mille ebrei dallo sterminio della Shoah. Il Sindaco Leonardo Sirianni oggi ha convocato la Giunta Municipale per intestare il piazzale, in modo da ricordare la figura del giovane presidente africano che voleva emancipare il suo popolo, costruendo scuole, creando posti di primo soccorso sanitario in ogni villaggio, realizzando dighe, migliorando le condizioni delle donne, combattendo la corruzione e sopratutto rompendo con il passato coloniale. Infatti diceva che “l’aiuto di cui abbiamo bisogno è quello che ci aiuti a fare a meno degli aiuti”. Il Sindaco Sirianni ha annunciato una serie di iniziative per fare conoscere Thomas Sankara alla cittadinanza, delegando il Vice Sindaco Mario Caligiuri, che ha proposto l’intitolazione.

 Il 21 dicembre del 1949 nella cittadina di Yako, nello Stato dell’Alto Volta, nacque Thomas Isidor Noel Sankara che sarebbe diventato il simbolo della lotta Africana all’imperialismo occidentale.
Sankara frequentò la scuola per poi entrare nell’esercito scalando i ranghi fino a Capitano, a trentaquattro anni divenne presidente dell’Alto Volta; per le sue idee, la sua politica anti-debito, il suo desiderio di giustizia ed equità sociale venne ucciso durante un colpo di stato nella capitale di Ouagadougou il 15 ottobre 1987 con due colpi di pistola. Ad ucciderlo fu il suo migliore amico Blaise Compaoré, che diventerà a sua volta presidente del Paese mantenendo la carica fino al 2014.

Il capitano Sankara, che diede l’attuale nome al Burkina Faso che vuol dire “Patria degli uomini integri” , tra i primi atti di legge fece avere a tutti i cittadini due pasti e cinque litri di acqua al giorno. Sankara applicò tagli significativi a privilegi e stipendi di funzionari statali e politici, nazionalizzò le principali risorse del paese, si adoperò per la parità uomo-donna, per riscattare il suo paese da anni di colonialismo Francese fece una riforma economica incentrata sulla produzione e consumo interno. Il suo mantra era la decolonizzazione della mentalità contro la manipolazione delle menti dell’imperialismo occidentale e colonizzatore.

Alla conferenza delle Nazioni Unite del 4 ottobre 1984 in piena guerra fredda disse: “Sono davanti a voi a nome di un popolo che ha deciso sul suolo dei suoi antenati di affermare d’ora in avanti sé stesso, e farsi carico della propria storia. Oggi vi porto i saluti fraterni di un Paese di 274.000 kmq in cui sette milioni di bambini, donne e uomini si rifiutano di morire di ignoranza, fame e sete. Chi mi ascolta mi permetta di dire che non parlo solo a nome del mio Burkina Faso, tanto amato, ma anche a nome di tutti coloro che soffrono in ogni angolo del mondo”.

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