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UNICEF: vaccinazioni per 150.000 bambini rohingya in Bangladesh in 68 insediamenti per rifugiati

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Dal 25 agosto sono arrivati in Bangladesh più di 410.000 rifugiati rohingya e migliaia di persone giungono ogni giorno. Secondo le stime, i bambini rappresentano il 60% di tutti i rifugiati.

È in corso una campagna di vaccinazione contro il morbillo, la rosolia e la poliomielite per vaccinare 150.000 bambini rohingya  sotto i  15 anni in 68 insediamenti di rifugiati in Bangladesh vicino al confine con il Myanmar. La campagna di sette giorni è condotta dal Ministero della Salute con il sostegno dell’UNICEF e dell’OMS.

L’ UNICEF sostiene il Ministero della Salute fornendo vaccini, siringhe e capsule di vitamina A.  Dal 25 agosto sono arrivati in Bangladesh più di 410.000 rifugiati rohingya e migliaia di persone giungono ogni giorno. Secondo le stime, i bambini rappresentano il 60% di tutti i rifugiati.

“Siamo soddisfatti che siamo stati in grado di avviare così rapidamente la campagna di immunizzazione per proteggere la popolazione da un possibile focolaio di morbillo”, ha dichiarato Navaratnasamy Paranietharan, Rappresentante OMS in Bangladesh. Lavoriamo tutti insieme sotto la guida del Ministero della Salute. Questo è ciò che ci ha permesso di attuare questa campagna così rapidamente “.

“Il morbillo è una malattia molto contagiosa e pericolosa durante le emergenze, specialmente per i bambini già deboli e malnutriti “, ha dichiarato Edouard Beigbeder, Rappresentante UNICEF in Bangladesh. Con migliaia di bambini che ogni giorno attraversano il confine, la vaccinazione è fondamentale per prevenire la diffusione di malattie potenzialmente letali “.

Con il crescente numero di rifugiati rohingya, l’UNICEF e l’OMS stanno aumentando la loro risposta con i seguenti servizi sanitari e nutrizionali: assistere il ministero della Sanità nel rafforzamento del programma di vaccinazione di routine;  Sostenere il Ministero per ampliare il numero di medici, infermieri, tecnici di laboratorio per rafforzare i servizi sanitari materno, neonatale, infantile e adolescenziale;  ristrutturare i centri di cura per neonati, gli spazi  prenatali e postnatali e per gli adolescenziali; migliorare l’ acqua, le strutture igienico-sanitarie e l’igiene nelle strutture sanitarie; rafforzare il coordinamento sanitario per una migliore risposta sul campo; rafforzare il sistema di allarme rapido e la sorveglianza delle malattie a rischio di epidemia.

L’UNICEF invierà inoltre ulteriori aiuti sanitarie e nutrizionali da Dacca e dal suo centro di rifornimento a Copenaghen.  L’ UNICEF avrà bisogno di almeno 7,3 milioni di dollari USA per i prossimi tre mesi, ma saranno necessari fondi supplementari man mano che la popolazione rifugiata continuerà a crescere.

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